Scudetto 1914-15, una strana storia.

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1800 il: 22 Feb 2020, 10:47 »
anche questo su tutti gli scudetti contesi di cui si sta occupando FIGC

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/21-02-2020/bologna-genoa-lazio-torino-quegli-scudetti-sospesi-quasi-cent-anni-3601129781046_preview.shtml?

un po di visibilità, sono curiosa di sapere come ne parlano  :S

Offline Dissi

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1801 il: 22 Feb 2020, 10:59 »

Offline PILØ

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1802 il: 22 Feb 2020, 15:09 »
https://www.change.org/p/lazio-1914-15-campione-d-italia-ex-aequo

E' anche vero che i trucidi avrebbero firmato la petizione in almeno un milione
Noi siamo "pigri" e "lenti" a prescindere
Change.org è il sito più inutile del mondo. "Firmare" così non serve a nulla

Offline Duca

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1803 il: 22 Feb 2020, 15:33 »
Change.org è il sito più inutile del mondo. "Firmare" così non serve a nulla
Spiegati meglio.

Offline PILØ

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1804 il: 22 Feb 2020, 16:50 »
Spiegati meglio.
Le firme non hanno nessunissimo valore. Puoi mettere dati falsi e conta lo stesso, non c'è nessun controllo. L'unica cosa che fa è mandare una mail preimpostata all'oggetto della raccolta, ovvero chi apri la raccolta firme decide a quale indirizzo email mandare le "firme" e il sito invia una mail per ogni firma. In pratica lo puoi usare in due modi: spammare qualcuno o come raccolta di indirizzi email (database di email che poi può essere rivenduto).


Qui un articolo di approfondimento https://espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/15/news/da-un-euro-e-cinquanta-a-85-centesimi-come-change-org-vende-le-nostre-email-1.277479

Offline Duca

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1805 il: 22 Feb 2020, 17:54 »
Le firme non hanno nessunissimo valore. Puoi mettere dati falsi e conta lo stesso, non c'è nessun controllo. L'unica cosa che fa è mandare una mail preimpostata all'oggetto della raccolta, ovvero chi apri la raccolta firme decide a quale indirizzo email mandare le "firme" e il sito invia una mail per ogni firma. In pratica lo puoi usare in due modi: spammare qualcuno o come raccolta di indirizzi email (database di email che poi può essere rivenduto).
Qui un articolo di approfondimento https://espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/15/news/da-un-euro-e-cinquanta-a-85-centesimi-come-change-org-vende-le-nostre-email-1.277479

Capisco, ma forse andrebbe girato il tutto a Mignogna...,
Quel che penso, in tutta sincerità, e che questa sia stata solo un mossa propagandistica dell'avvocato Mignogna che di fronte al menefreghismo e lo scetticismo (all'inizio quasi totale...) intorno alla vicenda, ha cercato un modo per portare all'attenzione dei tifosi laziali il tema dello scudetto del 1915.
L'avrei fatto anche io così come condivido tutte le sue iniziative successive.
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1806 il: 11 Mar 2020, 13:52 »
Gazzetta+ - Lo scudetto ipotecato dal Genoa. Dopo 99 anni la Lazio lo reclama
Il campionato fu interrotto dalla Prima Guerra Mondiale e assegnato ai rossoblù dopo il conflitto. I biancocelesti protestano: gli unici già certi della finale eravamo noi

Giuseppe Pastore - 22 febbraio
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Genoa/21-02-2020/scudetto-ipotecato-genoa-99-anni-lazio-reclama-3601130199715.shtml

Tutto gira intorno ai tavoli di un ristorante, il “Francia”. Lì, la sera di domenica 11 dicembre 1921, si tiene una cena di premiazione organizzata dalla Gazzetta dello Sport, all’epoca organo ufficiale della Figc per l’Italia settentrionale: ospite d’onore il Genoa, ufficialmente insignito del titolo di campione d’Italia 1914-1915.

Bene, da quasi cent’anni questa cena è uno degli assi nella manica del Genoa, campione d’Italia 1915 in circostanze avvolte nella nebbia dopo una finale-scudetto mai disputata e neanche mai raggiunta. Ma è anche una delle maggiori contestazioni della Lazio, unica squadra già qualificata in finale prima della sospensione.

I fatti— 

Il campionato 1914-1915, non ancora a girone unico, viene disputato quando in Europa già volteggiano i veleni della Prima Guerra Mondiale, scatenata nel giugno precedente dall’assassinio a Sarajevo dell’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria. Lo scudetto verrebbe assegnato intorno a metà giugno alla vincitrice della finale tra le vincitrici del Girone dell’Alta Italia e del Girone del Centro-Sud (nome che verrà a sua volta deciso da uno spareggio tra la vincitrice del Centro e la vincitrice del Sud). Ma domenica 23 maggio 1915 il Duca Giuseppe Avarna di Gualtieri, nostro ambasciatore a Vienna, consegna all’Impero Austro-Ungarico la dichiarazione che sancisce l’ingresso dell’Italia in guerra al fianco della Triplice Intesa e nelle stesse ore la Figc dichiara la sospensione del campionato di Prima Categoria con effetto immediato per le classiche “cause di forza maggiore”. Tutto congelato, e mai più recuperato.

23 maggio 1915— 

Per tre anni abbiamo tutti purtroppo altro a cui pensare, ma il dibattito si riaccende dopo la guerra, quando il calcio italiano vive mesi di grande caos. Come dicevano gli avvocati di una volta, il “busillis” riguarda il fatidico 23 maggio 1915, quand’è in calendario l’ultima giornata del Girone finale dell’Alta Italia con i giochi ancora apertissimi. È infatti in programma Genoa-Torino e, se il Torino vincesse, supererebbe il Genoa in testa alla classifica per differenza reti: ipotesi non proprio remota, visto che il 2 maggio il Torino ha vinto 6-1 in casa. E ha qualche piccolissima chance persino l’Inter, che dovrebbe sommergere di gol il Milan per sperare nella differenza reti. Altrettanto complicata la situazione del Centro-Sud: la Lazio ha già aritmeticamente vinto il proprio girone, ma attende il nome della finalista del Sud, una tra Naples e Internazionale Napoli, che a loro volta devono ancora disputare la “bella” per andare in finale… Insomma, su tre gironi diversi c’è solo una vincitrice chiara e quella è la Lazio. Non certamente il Genoa, che sarebbe stato largamente favorito nell’eventuale finale contro i biancocelesti, ma al momento non era nemmeno sicuro di andarci, in finale…

Scissione— 

Come si arriva, allora, ad assegnare il titolo al Genoa? Ci dà una mano il grande caos in cima alla Figc nei primi anni Venti, quando si verifica addirittura una scissione tra la Federazione e un gruppo molto nutrito di società riottose capeggiate dalla Pro Vercelli del presidente Bozino, che si auto-definiscono Cci (Confederazione Calcistica Italiana) e rappresentano il meglio del calcio italiano dell’epoca: i due organismi si daranno italianamente battaglia a colpi di riforme e regolamenti per un annetto, mentre la Figc organizzerà un campionato privo di senso dal puro valore statistico (vinto dalla Novese) prima di scegliere la strada dei tarallucci e vino nel 1922. Torniamo a noi: l’opera meritoria di Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport, consente di riunire le due parti, che approdano all’accordo siglato a Brusnengo (Milano) il 7 dicembre 1921, preambolo alla definitiva riconciliazione dell’estate successiva.

L’ex presidente genoano (1904-1909) Edoardo Pasteur succede a Bozino come capo della CCI: il cambio della guardia avviene nelle stesse settimane in cui è organizzata quella cena al Restaurant Francia in cui, tra le altre cose, è prevista la consegna di alcune medaglie ai calciatori sopravvissuti alla Prima Guerra Mondiale (tra loro purtroppo non c’è Luigi Ferraris, ucciso da un proiettile d’artiglieria la mattina del 23 agosto 1915: la sua medaglia d’argento al valor militare è oggi sepolta sotto la Gradinata Nord dello stadio di Marassi).

Al momento della sospensione, il Genoa aveva inoltrato una signorile protesta, consapevole del momento delicato del Paese. Un comunicato ufficiale del club dichiarava che “non c’era alcuna necessità di imporre tale draconiano provvedimento, ma la società decide di soprassedere alle proteste cui avrebbe ricorso in tempi di vita normale”. Il motivo della protesta era chiaro: in quel momento i liguri erano i grandi favoriti del torneo e si sentivano il tricolore in tasca. Anzi, possiamo anche dire che l’attuale strategia difensiva del Grifone si fonda in gran parte su questa tesi, avvalorata peraltro da fior di documenti e riconoscimenti ufficiali. Per esempio una delibera della Figc del 9 maggio 1919 che proclama il Genoa campione, pur suscitando la protesta di Torino e Inter. All’epoca il calcio non è esattamente il primo pensiero del Paese, tanto che devono passare due anni prima di trovare un successivo riferimento a questa delibera, che compare peraltro su una rivista ufficiale del Genoa, “Genoa Club”, del settembre 1921. Oltre alla famosa serata del Restaurant Francia, il concetto viene più volte ribadito dalla Gazzetta e da altre riviste specializzate dal 1923 in poi. Nessuno della FIGC si è mai sentito in dovere di censurare o semplicemente correggere la cosa. Certo, la superiorità del Genoa non è minimamente in discussione, così come quella dell’intero calcio settentrionale sul resto del Paese. In quindici “finali scudetto” dal 1913 al 1921 si erano registrate quattordici vittorie della squadra del Nord e un solo pareggio. La stessa Lazio, due anni prima, aveva perso 6-0 contro la Pro Vercelli la “finale” di Genova; e l’anno dopo, in un doppio confronto con il Casale, aveva perso 2-0 a Roma e 7-1 in Piemonte.

Le ragioni della Lazio— 

La Lazio ragiona in punta di regolamento: com’è possibile assegnare unilateralmente uno scudetto a una squadra che, per quanto evidentemente più forte delle avversarie, non era ancora neanche aritmeticamente qualificata alla finale del campionato? C’è stata una pressione mediatica per indirizzare il dibattito sull’assegnazione del titolo 1915? A secco di scudetti dal 1904, il Genoa di quel periodo sembra distinguersi invece per una certa disinvoltura nell’interpretazione dei regolamenti. Nel 1913 aveva strappato al Milan il terzino sinistro Renzo De Vecchi, professione bancario, per lo sproposito di 24 mila lire, in un’epoca lo stipendio medio di un operaio andava dalle due alle tre lire al giorno, aggirando inoltre la regola che vietava il trasferimento di un giocatore da una città diversa, a meno che non ci fossero motivi di lavoro. Così il presidente Geo Davidson gli trova un impiego alla Banca Commerciale Italiana a Genova: eccoli, i motivi di lavoro. Oppure: sempre nel 1913 preleva dall’Andrea Doria gli attaccanti Enrico Sardi e Aristodemo Santamaria (per ovvi motivi soprannominato “Emilio”), staccando loro un assegno da 1.600 lire ciascuno. Così i due ragazzoni si presentano in una banca di via Roma per riscuotere: ma sfortunatamente per loro il cassiere è un socio dell’Andrea Doria, che li riconosce e riconosce anche la firma del presidente Davidson sull’assegno, segnalando l’episodio alla società. Da lì parte un esposto dell’Andrea Doria, dopo il quale i due giocatori verranno squalificati a vita per professionismo, salvo essere amnistiati un anno dopo. Non la passò liscia neanche il cassiere, licenziato in tronco per violazione del segreto bancario e costretto a trasferirsi a Roma, perché per lui l’aria in città si era fatta pesante…

99 anni dopo— 

Insomma, il Genoa è disinvolto. Tanto disinvolto da orientare la “copertura mediatica” di quella cena al Restaurant Francia? Una cerimonia organizzata ad hoc dalla Figc per attirarsi le simpatie del presidente Pasteur, in vista della riconciliazione tra le “due federazioni”? Una cena di cui poi dà notizia semplicemente il mensile “Genoa Club”, di chiaro orientamento rossoblù, nel silenzio generale degli altri giornali. Può bastare questo per ipotecare in esclusiva uno scudetto per quasi un secolo? Spesso, quando i Comuni assegnano un proprio terreno “in concessione” a un ente privato, lo fanno per un periodo standard di 99 anni. Forse funziona così anche con certi scudetti, e il tempo è scaduto.
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1807 il: 11 Mar 2020, 17:19 »
conclusione dell'articolo togliamo il titolo al genoa oppure ho capito male io?

Offline arturo

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1808 il: 11 Mar 2020, 17:30 »
Si.
Dice che gli è stato dato in " comodato d'uso gratuito" per 99 anni e che può bastare.
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1809 il: 12 Mar 2020, 00:18 »
Ok, abbiamo capito che l’autore è Doriano.
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1810 il: 12 Mar 2020, 09:10 »

Offline Sirius

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1811 il: 12 Mar 2020, 10:53 »
Il caso su Calciomercato.com

https://m.calciomercato.com/news/e-se-il-campionato-non-riprendesse-il-precedente-del-1915-titolo-78682

Ricostruzione dei fatti del 1915 approssimativa e assai sconclusionata.
E' tutto un "pare", "forse", "sembra", "si dice"...

Offline [GG]

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811
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1812 il: 31 Mar 2020, 16:28 »
ma visto che tutti gli storici stanno a casa e non hanno nulla da fare, perchè non chiudono ed ufficializzano definitivamente queste analisi sui ricorsi?
E' vergognoso, può essere che nessuno ne chieda conto?

Offline samu_s

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1813 il: 31 Mar 2020, 16:47 »
Come (giovane) storico mi sento profondamente offeso, soprattutto per l'accusa di nullafacenza.

 :=))

Offline DajeLazioMia

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1814 il: 31 Mar 2020, 19:34 »
In questi lunghi giorni di grande apprensione per le note vicende correlate al coronavirus, l’esigenza di restare il più possibile in casa ha permesso un esame ancor più approfondito delle fonti disponibili relative al Campionato 1914/15.

A dispetto di quanti tuttora continuano a raccontare verità distorte, nonostante l’emergenza nazionale, è emerso che nell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 (edito nel 1928), a pagina 36, risulta inequivocabilmente esplicato e pertanto dotato di prova ufficiale l’assunto che il Genoa, con delibera post-bellica, fu reso esclusivamente Campione Settentrionale 1914/15 e non anche Campione Nazionale della medesima stagione.

La suddetta fonte federale, infatti, riporta testualmente quanto segue:

“Il girone finale fu disputato dal Torino, dall’Internazionale, dal Milan e dal Genoa, ma, con lo scoppiare della guerra con l’Austria, fu sospeso alle ultime gare. Venne, dopo la guerra, attribuito al Genoa Club”.

Coerentemente il suddetto Annuario Ufficiale della Figc, nella Sezione “Albo d’oro” qualifica il Campionato 1914/15 “sospeso”, così chiarendo, ove mai ce ne fosse stato bisogno, che quanto specificato a pagina 36 non poteva che riferirsi alla fase finale del Campionato Settentrionale.

Non sfuggirà, peraltro, che a tergo del predetto resoconto spicca l’inciso “continua”, lasciando intendere che con ogni probabilità nell’edizione successiva sarebbe stato riportato quanto viceversa accadde nel Campionato Centro-Meridionale 1914/15.

Come sappiamo il campionato Centro-Meridionale 1914/15 fu vinto dalla Lazio, ma l’anno seguente l’Annuario Ufficiale della Figc non fu pubblicato, tant’è che stesso risultò nuovamente edito soltanto due anni più tardi, senza però resocontare alcunché sulle vicende che portarono i biancazzurri ad essere i Campioni 1914/15 del Centro-Sud.

Preme sottolineare, infine, che attualmente sono all’esame dello scrivente ulteriori documenti, che a breve potrebbero spiegare come e perché l’assegnazione del titolo settentrionale al Genoa, medio tempore, fu strumentalizzata e/o quantomeno equivocata al punto da tramandare erroneamente per oltre un secolo che i rossoblu furono gli unici vincitori dello Scudetto 1915.

Roma, 31.03.2020

Avv. Gian Luca Mignogna

Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1815 il: 31 Mar 2020, 19:51 »
Ma a pagina 36 che fa riferimento all’anno di grazia 1927 , comprate anche un cenno alla disgrazia nazionale relativo alla fusione delle merde?
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1816 il: 31 Mar 2020, 20:51 »
Dateci questo scudetto adesso e quello contemporaneo se lo piamo l'anno prossimo allo stadio. Tutti abbracciati come si conviene.
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1817 il: 01 Apr 2020, 14:28 »
PER NON DIMENTICARE.
NOI NON MOLLIAMO UN MILLIMETRO.

LO SCUDETTO 1915 FA IL GIRO DEL MONDO  (Tuttosport)

Bbc, New York Times e Le Monde raccontano la storia del titolo che la Lazio pretende

CLAUDIO CHIARINI
TORINO

In tutto il mondo i campionati sono sospesi e non si sa quando si riprenderà a giocare. Tutti coloro che hanno a cuore i valori dello Sport si augurano che la conclusione dei tornei avvenga sul campo. Da assegnare ci sono decine di titoli inerenti la stagione 2019-2020. Più uno. Un trofeo rimasto in sospeso per oltre un secolo: lo Scudetto del 1915. Lo Scudetto sottratto alla Lazio. Proprio l’alt planetario al calcio giocato ha amplificato l’interesse dei media internazionali per questa storia italiana, illuminata dagli spot perché ricollegabile all’attualità. Così il racconto della minuziosa indagine storica e documentale svolta dall’Avvocato Gian Luca Mignogna e dai suoi collaboratori sta facendo il giro del mondo. Si tratta infatti del primo precedente al mondo di interruzione di torneo calcistico per eventi extra-sportivi. In quel caso la causa dello stop fu l’entrata dell’Italia nella Grande Guerra e lo Scudetto, oltre un decennio dopo, fu arbitrariamente e ingiustamente accreditato al Genoa. Arbitrariamente perché non esiste agli atti della Figc alcun documento ufficiale che attesti l’assegnazione di questo Tricolore ai rossoblù; ingiustamente perché non fu possibile, appunto per cause belliche, né concludere il Campionato Settentrionale che vedeva il Genoa ancora in lotta con Torino e Internazionale, né tantomeno disputare la finale Scudetto per la quale a Lazio si era invece già qualificata sul campo, essendo stata dichiarata ufficialmente campione dell’Italia Centrale il 17 maggio 1915 e Campione Centromeridionale il 18 giugno 1920. Il Genoa, che era primo in classifica nel settentrione con l’ultima giornta ancora da giocare al momento della sospensione bellica del 23 maggio 1915, venne riconosciuto Campione Settentrionale solo nell’Annuario Figc del 1928, lo stesso che nell’Albo d’oro qualifica il Campionato 1914/15 “sospeso”».

Della vicenda si sono occupate la BBC Sport, Le Monde, il New York Times; poi, tra febbraio e marzo, ne hanno parlato anche la “Radio dei Caraibi“, l’emittente anglo-maltese “One Tv” e il prestigioso quotidiano inglese TheGuardian. In questi giorni la sospensione della Serie A e del calcio mondiale ha portato ancora più in auge questa appassionante storia che Tuttosport continua a seguire con puntualità. Perché lo scudetto 1915 costituisce il primo precedente a livello mondiale di una competizione calcistica sospesa senza addivenire ad una conclusione sul campo e pertanto un numero sempre più elevato di nazioni sta scoprendo il caso “Lazio 1915”, l’ingiustizia subita dai biancazzurri e la rivendicazione di Mignogna e dei Laziali ancora pendente sui tavoli della federcalcio. Così, proprio in questi giorni, la storia è stata raccontata dal quotidiano catalano “Sport“, ma anche dalla testata olandese “Voetbal Zone“, da quella svedese “Fotbolls Kanalen” e perfino dall’indonesiana “Indosport“, senza contare i richiami mossi sull’argomento dai media transalpini “France 24“, “Sports” e “So Foot“. In tutto il mondo si guarda al “precedente italiano” anche per impedire che non vengano commesse ingiustizie simili a quella subita dalla Lazio. Ingiustizia che la federcalcio presto o tardi dovrà doverosamente sanare in modo da rendere merito alla prima squadra della Capitale e a suoi numerosi tifosi in tutto il mondo. superata l’attuale emergenza sanitaria in Italia, la Figc pertanto sarà chiamata non solo ad organizzare la regolare conclusione del campionato in corso per permettere una assegnazione sportivamente corretta dello scudetto sul campo, ma anche, attraverso un dovuto atto di responsabilità, sancire l’ex aequo a Lazio e Genoa del Tricolore 1914/15, evitando così il perpetuarsi di una storica discriminazione territoriale e ristabilendo il pieno rispetto dei valori dello sport
Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1818 il: 02 Apr 2020, 10:09 »
L’annuario Figc del 1927: «Genoa primo al Nord» (Corriere dello Sport)
 
di Marco Ercole 
ROMA
 
 
È ferma la Commissione d'inchiesta nominata dalla Federcalcio per l'analisi dell’istanza relativa allo Scudetto 1915, attribuito al Genoa (in testa nel girone settentrionale) per via dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e rivendicato anche dalla Lazio (vincitrice di quello centro-meridionale). Tutto è passato ovviamente in secondo piano, ma prosegue la ricerca di materiale probatorio utile per una possibile assegnazione del titolo ex aequo. C'è un nuovo documento ufficiale dell'epoca che favorisce la tesi sostenuta dall'avvocato Gianluca Mignogna, si tratta dell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 (edito nel 1928), in cui a pagina 36 risulta l’assunto che il Genoa, con delibera post-bellica, fu reso esclusivamente Campione Settentrionale 1914/15 e non anche Campione Nazionale: «Il girone finale fu disputato dal Torino, dall’Internazionale, dal Milan e dal Genoa, ma, con lo scoppiare della guerra con l’Austria, fu sospeso alle ultime gare. Venne, dopo la guerra, attribuito al Genoa». E coerentemente, sempre all'interno dello stesso documento, nella sezione "Albo d'oro" il campionato 1914/15 viene definito sospeso. Potrebbe rappresentare una prova aggiuntiva dell'incorrettezza della decisione successiva di attribuire il titolo ai rossoblù.

Lo tireranno via al Genoa? No.
Ci sarà l’ex equo? DEVE ESSERE
Lo faranno? Sta cricca di burattini.... non hanno una mazza da fare, e temporeggiano. Lo faranno in eterno....
MA NOI NON MOLLIAMO.
È una questione di rispetto e giustizia.

Offline mr_steed

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Re:Scudetto 1914-15, una strana storia.
« Risposta #1819 il: 02 Apr 2020, 12:43 »
naturalmente l'articolo di tuttosport non è passato inosservato, così come le nuove prove tirate fuori da Migogna... e infatti ecco la contraerea (peraltro con controprove risibili)

Scudetto 1915, è battaglia sui documenti della Figc: la risposta rossoblù


https://www.sololalazio.it/2020/04/02/scudetto-1915-risposta-rossoblu/

che peraltro a loro non cambierebbe nulla avere uno scudetto "di guerra" ex aequo con noi, perché la statistica rimarrebbe intatta... continuare a volerlo da soli, speculando su una tragedia immane come la prima guerra mondiale, li metterebbe su un piano non troppo dissimile dalla juve che si prese la coppa campioni con i morti sugli spalti...
 

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