Mi perdonerete senz'altro questa elucubrazione post derby, però riguardando le immagini della partita non ho potuto fare a meno di ri-notare le magliette. Quelle nostre con il logo desueto e vintage di un'azienda fallita anni e anni fa e quelle loro, con quel SPQR dorato in stile imperial-posticcio.
Beh, non penso di aver mai visto niente di più lampante circa le differenze tra noi e loro. Noi, piacevolmente sorpresi di rivedere un marchio che pare uscito da un museo del design e che ci ricorda una Lazio povera, una promozione in A e l'inizio di un periodo di battaglie durissime; loro che, invece, si esaltano con una sigla che sottraggono in modo vile alla città e alla sua storia millenaria. Una sigla che era il marchio della potenza di un popolo che ha plasmato il mondo, un simbolo svilito su una brutta maglia senza stile, una copia fatta male della paccottiglia per i turisti stranieri in centro. Noi, che ci emozioniamo, spesso in modo infantile, per la nostra storia, anche quella difficile e sofferta; loro, che si esaltano per qualcosa che non gli appartiene, in nome di una storia di (vana)gloria sognata e fittizia. Perché loro, sotto sotto, si fanno schifo da soli per non essere all'altezza di ciò che credono di essere. Noi, invece, sappiamo chi siamo e non ci serve altro.
Forza Lazio e buona notte