semantica biancoceleste

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Offline aquilante

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semantica biancoceleste
« il: 13 Nov 2015, 11:40 »

"le parole sono importanti"(cit): nel giornalismo poi, scritto o parlato fa lo stesso, le parole e le immagini sono l'essenza stessa del messaggio. una riflessione allora sulle parole più usuali con le quali i media raccontano la Lazio è forse indispensabile per meglio comprendere il senso che, solitamente, si intende dare a questo racconto

le squadre di calcio, tutte le le squadre, competono per uno o più obiettivi. per un titolo, per una qualificazione, per la salvezza e così via. la Lazio no, la Lazio non ha obiettivi, la Lazio sogna. la Lazio sogna l'Europa, la Lazio sogna il secondo posto, la Lazio sogna questa o quella coppa, quando centra un risultato la Lazio realizza un sogno, quando fallisce vede il suo sogno svanire. perché si è scelto di dare questa dimensione onirica al percorso biancoceleste? probabilmente perché avere, o darsi, concretamente, degli obiettivi significa rapportarsi alla realtà e attrezzarsi di conseguenza per il confronto, possibilmente vincente, con essa. ridurre tutto alla dimensione del sogno elimina il rapporto con il reale, cancella la dimensione progettuale, vanifica lo sforzo costruttivo, riduce tutto alla casualità, l'impresa eventuale diventa accidente, non c'è prima, non c'è dopo. una parola insomma perfettamente funzionale alla riduzione del cammino della Lazio a un eterno presente senza prospettive, senza punti di arrivo

le squadre di calcio, tutte le le squadre, nel mercato scelgono, selezionano acquisti e cessioni in base agli obiettivi prefissi e alle risorse disponibili. la Lazio no, la Lazio non fa scelte, la Lazio scommette. ogni acquisto della Lazio è una scommessa: giovani, vecchi, stranieri, italiani, non importa, chi arriva a Formello è sempre e comunque un punto interrogativo. la Lazio è la sola squadra italiana, ma probabilmente non solo italiana, a incrinare le certezze, abitualmente indistruttibili, dei cosiddetti esperti di calciomercato (prima o poi bisognerà pur decidersi a dedicare la giusta attenzione a questa neo figura professionale dell'esperto di calciomercato...). biglia è più regista o più trequartista? basta saprà adattarsi alla difesa a quattro? e parolo sarà adeguato per il centrocampo a tre? milinkovic ha rifiutato a fiorentina o è la fiorentina che ha rifiutato lui? in ogni caso, qualunque sia la risposta a queste e a mille altre domande relative al mercato biancoceleste, ciò che è certo, ciò che è costante, è che alla Lazio ci si arriva così, guidati dalla sorte. dai, pigliamolo, hai visto mai!?

le squadre di calcio, tutte le le squadre, hanno tifoserie variegate, composite, plurali, riflesso più o meno fedele di una presenza storicamente radicata nella società e nel territorio. ci sono i tifosi per bene, a volte persino illustri, delle tribune, c'è il popolo delle curve, ci sono le donne, i giovani e così via. poi, a fianco di questa tifoseria che si ama dire sana, ci sono i violenti, ci sono i teppisti, i delinquenti, i criminali, corpi estranei, marginali, sostanzialmente estranei al corpo più generale, estranei persino al corpo sostanzialmente sano degli ultras. c'è una società per la quale tutte queste distinzioni perdono qualsiasi significato? che domande, certo che c'è. il tifo laziale è come la notte hegeliana in cui tutti i gatti sono bigi. tutti a volto coperto, i laziali, tutti armati di coltelli e bastoni, tutti con i fumogeni, tutti a insultare e malmenare forze dell'ordine, giornalisti e tifosi avversari. del resto, il tifo laziale questo è. si sa

le squadre di calcio, tutte le le squadre, chi più, chi meno, chi meglio chi peggio, programmano investimenti, stilano progetti finanziari, delineano i profili del proprio sviluppo industriale e produttivo. la Lazio no, nella Lazio qualsiasi approccio al settore finanziario o a quello strutturale, o al mercato, si riduce essenzialmente a niente altro che a una forma di speculazione. la borsa è una occasione di crescita finanziaria. per le altre. per la Lazio è speculazione. con gli stadi le altre contribuiscono alla crescita civile e sociale della città. per la Lazio è solo speculazione

vorrei chiudere ponendo una questione. ci si lamenta spesso, nel mondo Lazio, della poca attenzione che i media dedicano all'universo biancoceleste. ma visto il come veniamo raccontati e vista la difficoltà, se non addirittura la impossibilità, storica, di modificare le forme (le parole, persino le parole) di tale racconto, non sarà che più sensato invece sarebbe porsi l'obiettivo di una riduzione ulteriore della presenza della Lazio nella rappresentazione (distorta, disgustosa, servile) quotidiana del calcio in Italia? insomma, se il racconto della Lazio, restando ai primi che mi vengono in mente, è affidato a mauro o a varriale, a vocalelli o a criscitello, davvero vale la pena battersi per una Lazio ancora più presente in questo teatrino?



MagoMerlino

MagoMerlino

Re:semantica biancoceleste
« Risposta #1 il: 13 Nov 2015, 11:53 »
Giusta riflessione. In effetti da certi soggetti non è che puoi aspettarti chissà cosa.
Però si. Assolutamente si. Se vogliamo che qualcosa cambi. Si. Sarà una mission impossible, ma è giusto provarci e poi sono proprio le mission impossible ad essere le più affascinanti.

Offline maumarta

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #2 il: 13 Nov 2015, 11:57 »
Anche il mondo in cui viviamo in molti aspetti e molto, troppo, spesso è un mondo di merda.

Ma se decidi di non esserci più... sei morto.

Online paolo71

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #3 il: 13 Nov 2015, 11:59 »
certo che le penne che scrivono qui lo potessero fare anche fuori da Lazio.net saremmo già oltre al giornalismo che bazzica adesso nelle redazioni...

Aquilante
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Picchio
Cosmo
V.

e ce ne sono altri ...

Offline fish_mark

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #4 il: 13 Nov 2015, 12:00 »
Dunque, vista la pessima rappresentazione quotidiana del calcio in Italia e della della Lazio, affidata alle perfide menti degli anchor man catodici, nazionali (quelli locali sono in via di estinzione, anche se ci sono ancora esemplari in attività e in cattività) la proposta è che non vale la pena battersi per una Lazio ancora più presente in questo teatrino e quindi spegnere definitivamente il messaggio biancoceleste.

Nel prendere in considerazione la proposta, segnalo che nel film "Gli ultimi saranno gli ultimi" il protagonista, Alessandro Gassmann (di nota fede romanista) nel film interpreta un disoccupato cronico pieno di idee multimilionarie ma refrattario all'idea di "stare sotto padrone", che tra le tante cose è LAZIALE e nel film declina la formazione del 1974 (ci mette Facco tra gli 11) e canta "vola Lazio vola".

Offline maumarta

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6823
Re:semantica biancoceleste
« Risposta #5 il: 13 Nov 2015, 12:07 »
Dunque, vista la pessima rappresentazione quotidiana del calcio in Italia e della della Lazio, affidata alle perfide menti degli anchor man catodici, nazionali (quelli locali sono in via di estinzione, anche se ci sono ancora esemplari in attività e in cattività) la proposta è che non vale la pena battersi per una Lazio ancora più presente in questo teatrino e quindi spegnere definitivamente il messaggio biancoceleste.

Nel prendere in considerazione la proposta, segnalo che nel film "Gli ultimi saranno gli ultimi" il protagonista, Alessandro Gassmann (di nota fede romanista) nel film interpreta un disoccupato cronico pieno di idee multimilionarie ma refrattario all'idea di "stare sotto padrone", che tra le tante cose è LAZIALE e nel film declina la formazione del 1974 (ci mette Facco tra gli 11) e canta "vola Lazio vola".

Più precisamente la canta al pancione della Cortellesi come ninna nanna per il bambino.

Na volta che nun ce fanno rapinà le vecchiette...

Online arturo

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #6 il: 13 Nov 2015, 12:13 »
certo che le penne che scrivono qui lo potessero fare anche fuori da Lazio.net saremmo già oltre al giornalismo che bazzica adesso nelle redazioni...

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Offline aquilante

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #7 il: 13 Nov 2015, 12:36 »

meglio precisare
la scelta non è, non lo è mai, soltanto tra l'esserci e il non esserci
si può - si potrebbe o si dovrebbe - essere presenti in modo diverso. autonomo, protagonista, senza subalternità

in politica c'è chi con il rifiuto protagonista e aggressivo delle forme dominanti della comunicazione è riuscito a imporre con forza la propria presenza

certo, bisogna volerlo e bisogna essere bravi a farlo

Online paolo71

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #8 il: 13 Nov 2015, 13:23 »
@
arturo fuori Roma non arriva niente se non qualche refolo qua e là di aria pura, è tutto o mortorio o legato a qualcosa di negativo...appunto semantico per quanto riguarda la Lazio...

Ma credo abbia già risposto aquilante, che conosco (aihmè) solo qui dentro con un nick, mentre di V. ho letto il suo ultimo libro e quindi l' ho conosciuto indirettamente...

Offline fish_mark

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #9 il: 13 Nov 2015, 14:43 »
Più precisamente la canta al pancione della Cortellesi come ninna nanna per il bambino.

Na volta che nun ce fanno rapinà le vecchiette...

di questo film non me ne fregava niente.
Quando ho saputo questa cosa ho deciso di andarlo a vedere.
Anche qui passa il messaggio che va diffuso sempre di più.
Laziali di tutto il mondo: sentiamoci. Siamo tanti.

Rispetto ai modello di nuovo ed efficace proselitismo che scalvacai canali tradizionali e riesce a manifestare in maniera clamorosa la loro presenza, va detto che in quel caso la rete non è sufficiente: serve un personaggio forte, un mattatore, e un lunghissimo lavoro di aratura del terreno.

MagoMerlino

MagoMerlino

Re:semantica biancoceleste
« Risposta #10 il: 13 Nov 2015, 14:53 »
Più precisamente la canta al pancione della Cortellesi come ninna nanna per il bambino.

Na volta che nun ce fanno rapinà le vecchiette...
E com'è?
Una novità assoluta.
Non siamo abituati..... dove sta la fregatura?
De quelli gnente? 'na scritta sul muro, 'na sciarpetta in qualche cesso, un poster in camera? Niente? Niente niente?
Chi è TANTO Laziale da essere riuscito ad inserire in un film girato a Roma che si svolge a Roma una citazione del genere?
Oppure: e chi è che je stanno tanto surcazzo e un riferimento a quelli non ce l'ha voluto e ce ne ha messo uno della Lazio?

Offline maumarta

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #11 il: 13 Nov 2015, 14:55 »
di questo film non me ne fregava niente.
Quando ho saputo questa cosa ho deciso di andarlo a vedere.
Anche qui passa il messaggio che va diffuso sempre di più.
Laziali di tutto il mondo: sentiamoci. Siamo tanti.

Rispetto ai modello di nuovo ed efficace proselitismo che scalvacai canali tradizionali e riesce a manifestare in maniera clamorosa la loro presenza, va detto che in quel caso la rete non è sufficiente: serve un personaggio forte, un mattatore, e un lunghissimo lavoro di aratura del terreno.

C'è anche da dire che per sapere la cosa senza vedere il film c'è voluto il TG5 di Mimum... avrà tanti difetti ma quando c'è da mettere in buona luce la Lazio non si tira mai indietro.

Offline TheVoice

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #12 il: 13 Nov 2015, 15:46 »
Se non ho capito male, la ricetta di Aquilante (ottimo, davvero):

1. Smascherare i luoghi comuni;

2. Perculeggiarli, riderci su, fare [...]lla degli articoli, delle iperboli e della semantica a noi dedicata, reinventando un linguaggio del laziali, un codice composto da una serie di parole d'ordine al contrario fino a farlo diventare uno standard dei tifosi della Lazio;

3. Incalzare i giornalari e gli opinionisti attraverso la [...]lla (lo standard che si oppone allo standard).


Re:semantica biancoceleste
« Risposta #13 il: 13 Nov 2015, 17:54 »
E com'è?
Una novità assoluta.
Non siamo abituati..... dove sta la fregatura?
De quelli gnente? 'na scritta sul muro, 'na sciarpetta in qualche cesso, un poster in camera? Niente? Niente niente?
Chi è TANTO Laziale da essere riuscito ad inserire in un film girato a Roma che si svolge a Roma una citazione del genere?
Oppure: e chi è che je stanno tanto surcazzo e un riferimento a quelli non ce l'ha voluto e ce ne ha messo uno della Lazio?

massimiliano bruno. juventino aka antiromanista

MagoMerlino

MagoMerlino

Re:semantica biancoceleste
« Risposta #14 il: 13 Nov 2015, 20:56 »
massimiliano bruno. juventino aka antiromanista
Si, anche grazie all'amico Fish ho letto un interessante articolo che racconta la vicenda e riporta le cose sulla "quasi" normalità, della serie, "me pareva strano".

http://www.laziopolis.it/gli-ultimi-saranno-ultimi-il-regista-bruno-a-gassman-ho-fatto-imparare-la-formazione-dello-scudetto/
Re:semantica biancoceleste
« Risposta #15 il: 15 Nov 2015, 22:16 »
certo che le penne che scrivono qui lo potessero fare anche fuori da Lazio.net saremmo già oltre al giornalismo che bazzica adesso nelle redazioni...

Aquilante
Guy Montag
Picchio
Cosmo
V.

e ce ne sono altri ...

come ad esempio fish mark (che con il suo inconfondibile stile "leggero" riesce a trattare anche le tematiche più "pesanti")
Re:semantica biancoceleste
« Risposta #16 il: 16 Nov 2015, 09:06 »
Tarallo tutta la vita.
Anche se mi vanto di aver conosciuto Aquilante di persona e V. nel libro...
Temo fortemente che la nostra strada sia l'estinzione...tutto va verso quella direzione.
E non è un problema di Lotito o non Lotito, ma di come viviamo la nostra fede calcistica.
Dobbiamo finirla di definirci a tutti i costi diversi da tutti gli altri...gli altri (media, giornali, tv, altri tifosi, gente comune) ci definiscono ormai razzisti, fascisti, PERENNEMENTE TRISTI e ghettizzati. Senza possibilità di ripresa alcuna.
Vinciamo, ma non va, perdiamo e distruggiamo tutto.
Vinciamo coppe, ma non ne approfittiamo, perdiamo e bruciamo tutto.
Allo stadio non si tifa, fuori si protesta (per cosa nessuno lo ha capito...).
Da anni i titoli più importanti sono sul calcioscommesse, anche per molti laziali Mauri, da solo, si è venduto (...o comprato?) le partite.
Ne usciremo?


Offline cartesio

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #17 il: 16 Nov 2015, 09:47 »
serve un personaggio forte, un mattatore, e un lunghissimo lavoro di aratura del terreno.

Occhio, i singoli sono spesso ricattabili e minacciabil.
Non vorrei che una volta trovato il personaggio, questo rischi di trovarsi sotto casa qualche losco figuro, o di essere ricattato in qualche modo meno appariscente.
I tifosi laziali nel complesso non sono ricattabili in questo modo. Si può rovinarne l'immagine, li si può suggestionare fino a convincerli che i loro peggiori nemici sono in società, ma non puoi minacciarli tutti.

Offline fish_mark

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Re:semantica biancoceleste
« Risposta #18 il: 16 Nov 2015, 10:55 »
Occhio, i singoli sono spesso ricattabili e minacciabil.
Non vorrei che una volta trovato il personaggio, questo rischi di trovarsi sotto casa qualche losco figuro, o di essere ricattato in qualche modo meno appariscente.
I tifosi laziali nel complesso non sono ricattabili in questo modo. Si può rovinarne l'immagine, li si può suggestionare fino a convincerli che i loro peggiori nemici sono in società, ma non puoi minacciarli tutti.

La nostra storia ci ha visto avere un personaggio guida, un protagonista assoluto, un mito, un monumento. Insomma, ricorderai meglio di me la figura e il ruolo di Giorgio Chinaglia. Io ero bambino, troppo piccolo per rendermi conto e per capire la portata nell'immaginario del tifoso laziale: soltanto ultimamente riesco a percepirlo meglio. E se proprio vogliamo guardare ad altri esempi pensa al Napoli di Maradona.

Rispondevo a chi si chiedeva se il fenomeno del grillismo sia replicabile alla realtà della semantica laziale. Difficile comunque dirlo, ma al mio tentativo devo aggiungere un elemento in più che per spiegare quel fenomeno che ha assunto quei contorni sul seguito elettorale: la crisi dei partiti e della politica e il grande fenomeno dell'astensionismo.

Uscendo dalla politica e tornando alla Lazio si può dire che l'importante è che si parli e si diffonda il messaggio, che si mantenga in vita il legame affettivo e identitario tra tutti i laziali, con continue citazioni nei giornali, nei telegiornali, nei romanzi, nel cinema, nei teatri, insomma in tutti i fenomeni di espressione culturale, proprio rispondendo all'offensiva giallorossa sullo stesso terreno. Nessun cedimento, nessun arretramento, ma una resistenza senza fine, ovviamente, proponendo un diverso sentimento collettivo, fatto anche di aspre discussioni e di continue divisioni, costante del carattere laziale, ma anche questo può essere un elemnto che da una identità diversa e accattivante. Internet con i suoi forum possono fare molto, ma non possono certo risolvere la questione.
Serve molto altro. La comunicazione ufficiale, giornali, tv, cinema, agita dalla società coin l'aiuto più o meno spontaneo degli attori culturali e qualche nuovo personaggio, un grande giocatore.
Re:semantica biancoceleste
« Risposta #19 il: 16 Nov 2015, 17:37 »
Se a gennaio arriva Nkoulou, hai voglia ad essere semantici...
 

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