Riforme dei campionati e varie

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Riforme dei campionati e varie
« il: 08 Feb 2024, 09:51 »
Non trovando un topic apposito lo apro direttamente (tanto il tema delle riforme o presunte tali è sempre d'attualità ed è ciclico).

Retrocessioni, controlli, giovani e Coppa Italia: il piano FIGC per le riforme

La Federcalcio è pronta a presentare il suo documento al governo, chiedendo a quest’ultimo aiuti concreti su diversi temi: dalle scommesse agli stadi, passando per estendere la scadenza degli accordi con i calciatori.

La FIGC, presieduta da Gabriele Gravina, sta mettendo a punto il piano di sostenibilità economica da presentare al governo che contiene tutte le modifiche al sistema calcio italiano grazie alle tanto volute riforme da parte delle Federcalcio.

Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, all’interno del prospetto da presentare al governo, la FIGC sta valutando un piano che preveda meno squadre iscritte ai vari campionati professionistici, più controlli da parte degli organi competenti in materia regolamentare ed economica e, infine, un numero di retrocessioni ridotte per impattare il meno possibile sui conti delle piccole società. Senza dimenticare Coppa Italia e vivai.



Piano riforme FIGC – Ridurre il numero di squadre da 100 a 80
Dal documento che dovrebbe essere presentato a breve al governo si parte dal numero di squadre e dal un presupposto: oggi sono troppe. Nel sistema professionistico ci sono, al momento, 100 squadre che dovrebbero essere ridotte a 80. L’intervento sarebbe solo sulla Serie C, che di fatto perderebbe così un girone. Inoltre addio Lega Pro, come organismo di rappresentanza, con l’ultima serie professionistica che sarebbe accorpata alla Serie B.

Poi ecco pronta una mossa politica che permetterebbe alla Serie A di avere più peso nelle decisioni, anche se formalmente continuerà a contare solo per il 12% (tema sollevato dal presidente Casini della Lega di A con richiesta di più autonomia, respinta da Gravina stesso). A quella percentuale si aggiunge il 6% legato al calcio femminile, che di fatto non è che uno specchio della Serie A. Totale 18%. Per quanto riguarda gli altri organismi a pesare di più saranno sempre i Dilettanti (30%), seguiti da calciatori (19%), Serie B (12%), allenatori (9%) e arbitri (2%).

Con questo disegno, la FIGC sembrerebbe quindi accantonare le speranze per una Serie A a 18 squadre, anche se troverebbe la sponda da parte delle big (l’ultima a essersi aggiunta all’elenco è la Lazio di Claudio Lotito). Quindi la massima serie rimane a 20 formazioni, così come la Serie B. Ma a cambiare sarà il sistema delle retrocessioni, visto che la Serie C sarà ridotta di un terzo.



Piano riforme FIGC – Cambiano retrocessioni e promozioni
Si tratta di un sistema simmetrico: due squadre retrocederanno direttamente, mentre ci sarà un playoff fra la terzultima e la quartultima della Serie A (cosa che si vede già nel calcio dilettantistico). Mentre le promozioni dirette in Serie B rimarrebbero due, con i playoff che riguarderebbero solamente terza e quarta che accederebbero direttamente a quella che oggi è la finalissima. Ridotto anche il paracadute per le retrocesse (da 60 a 30 milioni), visto che si considera troppo alto e a totale appannaggio delle retrocesse dalla A e a discapito delle formazioni che rimangono in B.

Piano riforme FIGC – Nuovo format per la Coppa Italia
Nel disegno federale è stata inserita anche la Coppa Italia, che avrà così un nuovo format. Si parte dall’allargamento a tutti i club professionistici con la formula, confermata, della gara secca. Una scommessa per la FIGC, visto che accontenta i tifosi, che chiedono un cambio format da diversi anni, ma un po’ meno la Lega che sta raccogliendo ottimi risultati sia dagli ascolti che dagli incassi.

Una volta sistemata la riforma dei campionati, ecco che si passa forse a quella più scomoda e difficile: contenere le spese e ridurre l’indebitamento generale. Anche se si sta vedendo in Serie A un trend positivo rispetto alle altre stagioni, i conti in generale delle società professionistiche preoccupano e non poco. Quindi ecco la ricetta della FIGC per andare verso un calcio più sostenibile.

Piano riforme FIGC – Norme più stringenti in materia economica
Si parte con criteri più stringenti per quanto riguarda l’iscrizione al campionato. Quindi non solo l’indice di liquidità, ma nuovi parametri sul patrimonio netto che dovrà per forza essere positivo (a oggi per esempio Inter e Roma, e molte altre, sono a rischio) e anche sul risultato d’esercizio, con perdite da ripianare entro quattro mesi. Un cambio di paradigma importante, che però potrebbe essere messo in standby per qualche stagione, così da permettere ai club di adeguarsi alle nuove norme.

Ma non solo i professionisti, le riforme federali riguardano anche giovani e vivai, così da ritornare a riempire il serbatoio di calciatori utilizzabili dalle varie nazionali. Si va dall’aumento dei giocatori provenienti dal vivaio in lista (da 4 a 6) e incentivi alle seconde squadre, anche condivise fra due club. Più innovativa la proposta di un credito fiscale per i contratti dei calciatori cresciuti nelle giovanili: una sorta di Decreto Crescita ma al contrario, pensato per favorire gli italiani e non gli stranieri.

Piano riforme FIGC – Gli interventi richiesti al governo
Il tutto prevede, però, che il governo faccia la sua parte, con la Federazione che si aspetta degli aiuti concreti dopo aver dimostrato di provare a cambiare il sistema calcio. I punti salienti, dove la FIGC si aspetta sponde importanti dalla politica nazionale, riguardano i temi scommesse (abolizione del divieto di pubblicità e percentuale sul margine dei concessionari) e stadi (cabina di regia con il governo per sbloccare i progetti in essere). Due temi ricorrenti, che però potrebbero essere accompagnati da altri. Come, per esempio, un intervento sui contratti dei calciatori, con una durata che potrebbe essere estesa oltre i cinque anni previsti ora con clausole automatiche. In più ecco degli sgravi fiscali per i giovani.

Ora che il piano è fatto va presentato ai vari attori del calcio italiano, che sicuramente presenteranno le proprie ragioni. Si parte dalla Serie A che vorrebbe più autonomia (punto centrale del proprio progetto di riforma autonomo) senza dimenticare la Serie B e la Lega Pro, quella più colpita dal progetto firmato FIGC. In quest’ottica, l’assemblea straordinaria convocata l’11 marzo per togliere il diritto di veto potrebbe saltare, così da garantire più tempo per esporre al meglio il progetto federale per un nuovo calcio italiano


https://www.calcioefinanza.it/2024/02/07/piano-riforme-figc-calcio-italiano/


Offline Gulp

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Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #1 il: 08 Feb 2024, 10:16 »
Non modificherei la formula dei playoff di serie B che sono bellissimi.
A un campionato senza qualificazioni europee serve tenere impegnate il maggior numero di squadre possibili con un obiettivo.

Offline folazza

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Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #2 il: 08 Feb 2024, 10:43 »
Quindi vorrebbero cambiare la Coppa Italia facendo partecipare tutti i club professionisti, ma allo stesso tempo togliere la Lega Pro tra i professionisti e lasciare solo Serie A e B  :pp

Offline Scialoja

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Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #3 il: 08 Feb 2024, 11:29 »
Occasione persa di ridurre a 18 squadre la serie A..
Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #4 il: 08 Feb 2024, 11:52 »
Occasione persa di ridurre a 18 squadre la serie A..

Purtroppo è ormai chiaro che la volontà politica in tal senso non c'è affatto. Se mai dovessero cambiare idea sarebbero capaci di accoppiare alle 18 squadre una sola retrocessione.

Sulla riforma della serie C invece credo che non ci possa essere altra via. 60 squadre in terza serie sono decisamente troppe (e nessuno tra i campionati europei principali ne ha così tante).

Offline Pomata

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Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #5 il: 08 Feb 2024, 15:04 »
nessuno mi ha mai saputo argomentare la ragione per cui la serie A a 18 squadre sarebbe meglio di quella a 20 squadre, che fanno in PL, Spagna e Francia

pero' e' un cavallo di battaglia di molti senza sapere bene il motivo
Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #6 il: 08 Feb 2024, 15:17 »
nessuno mi ha mai saputo argomentare la ragione per cui la serie A a 18 squadre sarebbe meglio di quella a 20 squadre, che fanno in PL, Spagna e Francia

pero' e' un cavallo di battaglia di molti senza sapere bene il motivo
Semplicemente riducendo il numero di partite le squadre che lottano per la retrocessione avrebbero meno occasioni di scansarsi e fare i favori agli amici come visto a merde - cagliari. E molte squadre che vivacchiano tra il 10 e il 15 posto attualmente avrebbero molto piu pepe al culo, si alzerebbe anche la quota punti per la salvezza e avresti in generale un campionato meno propenso a creare voragini che si creano sempre in classifica. Nel 2000 col campionato a 18 squadre abbiamo vinto lo scudetto con 73 punti, col campionato a 20 squadre con meno di 80/84 non lo vinci. Io non solo sono d’accordo, ma la terza retrocessione la giocherei a playout tra le classificate dal 13 esimo al 16 esimo posto, cosi vediamo se se continuano a scansà co chi je pare a loro

Offline Pomata

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12315
Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #7 il: 08 Feb 2024, 15:23 »
Semplicemente riducendo il numero di partite le squadre che lottano per la retrocessione avrebbero meno occasioni di scansarsi e fare i favori agli amici come visto a merde - cagliari. E molte squadre che vivacchiano tra il 10 e il 15 posto attualmente avrebbero molto piu pepe al culo, si alzerebbe anche la quota punti per la salvezza e avresti in generale un campionato meno propenso a creare voragini che si creano sempre in classifica. Nel 2000 col campionato a 18 squadre abbiamo vinto lo scudetto con 73 punti, col campionato a 20 squadre con meno di 80/84 non lo vinci. Io non solo sono d’accordo, ma la terza retrocessione la giocherei a playout tra le classificate dal 13 esimo al 16 esimo posto, cosi vediamo se se continuano a scansà co chi je pare a loro

secondo me quello che dici tu incentiva meno investimenti in squadre medio basse che se retrocedono si ritrovano un monte stipendi troppo alto, quindi per me il divario si amplia.

io tutte ste squadre che si scansano non le vedo a fine campionato, e' pieno di risultati anche piuttosto clamorosi e recenti

poi sono meno partite in TV che porterebbero meno ricavi.
sono d'accordo che aumenterebbero leggermente le nostre probabilita' di un giorno poter vincere lo scudetto
Re:Riforme dei campionati e varie
« Risposta #8 il: 08 Feb 2024, 17:02 »
nessuno mi ha mai saputo argomentare la ragione per cui la serie A a 18 squadre sarebbe meglio di quella a 20 squadre, che fanno in PL, Spagna e Francia

pero' e' un cavallo di battaglia di molti senza sapere bene il motivo

Per la cronaca va detto che in Francia dallo scorso anno sono passate a 18.
Ovviamente non basta cambiare il numero delle squadre di un campionato per risolvere di colpo tutti i problemi, di certo non è la panacea di tutti i mali e ci mancherebbe altro. Ma qualche problemino (imho) lo risolveresti. Un campionato a 18 con 3 retrocessioni (anche con eventuali play-out) ridurrebbe al minimo il numero di partite con squadre senza obiettivi, alleggerirebbe un pochettino il calendario (anche se questo discorso va fatto di pari passo con quello delle competizioni europee) e probabilmente con meno squadre salirebbe la qualità media delle stesse.
Purtroppo sappiamo bene che il mondo del calcio moderno va in direzione decisamente contraria ossia quella di programmare il più alto numero possibile di partite nell'idea che ciò serva a massimizzare i profitti (io invece nel mio piccolo temo che alla lunga rischi di avere più effetti negativi che altro).

Ovviamente puoi condividere o non condividere le ragioni che stanno alla base di questa potenziale riforma e ci sta tutto, ma che non ci sia un motivo per sostenere una riforma del genere non è affatto vero.
 

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