Cara Virginia, esiste anche la Lazio…
POSTED BY: MARCOVALERIO BAVA 06/11/2018
Non è una polemica politica, non ci interessa e non vogliamo entrare in discorsi che non ci appartengono. Ma un dato, dopo la visita della delegazione biancoceleste ai lager di Auschwitz e Birkenau, salta all’occhio. Ma perché la sindaca di Roma, Virginia Raggi, si dimentica spesso della Lazio? Prendiamo i post che la prima cittadina ha pubblicato su Facebook ieri e l’altro ieri. In nessuno viene citata la presenza del club laziale che tanti cittadini romani rappresenta. Quello che vedete nell’immagine è il posto di ieri, lunedì 5 novembre, molto simile a quello pubblicato domenica. Anche lì si citano le “scuole romane”, ma non la Società Sportiva Lazio. E’ lecito chiedersi: ma se ci fosse stata l’AS diversamente romani, la sindaca si sarebbe dimenticata di scriverlo nel suo post su Facebook? Altra domanda: è solo una dimenticanza o si tratta della volontà di non dare risalto all’iniziativa della Lazio? Speriamo si tratti della prima ipotesi. Eppure non è la prima volta che Raggi cade sullo scivoloso terreno del calcio. Sera del 10 aprile 2018, la cloaca ha appena battuto il Barcellona nella sfida di ritorno dei quarti di finale di Champions e la sindaca posta sui vari social: “Complimenti alla cessi chimici per la Remuntada di stasera. Grande prova d’orgoglio per la città e per l’Italia intera“. Peccato che otto mesi prima, quando la Lazio inorgogliva Roma alzando un trofeo, la sindaca tacque, tantomeno invitò la squadra in Campidoglio per un ricevimento formale. Virginia rifiutò pure la maglia di Immobile che la Lazio aveva invitato per il figlio (tifoso biancoceleste), dicendo di non poter accettare per non intaccare la sua neutralità, il suo essere al di sopra delle parti. Ma come, sindaca, esalti la Roma per una partita fine a se stessa, cancelli la Lazio che vince un trofeo… E poi racconti la favola di voler essere super partes? E su, non raccontiamoci storielle. Basti vedere l’impegno profuso dall’amministrazione verso lo stadio della **** e il silenzio sulla possibilità che la Lazio possa costruirne uno tutto suo. I due pesi e due misure che caratterizzano la stampa romana, li ritroviamo però anche nell’atteggiamento della sindaca. E forse questo è ancor più grave. Sì, i romatristi sono di più e sono un bacino elettorale più ampio. Ma a Roma esiste anche (se non soprattutto) la Lazio e vorremmo che la prima cittadina della Capitale se ne ricordasse. Almeno ogni tanto.