L’altro ieri ho visto Bayern-Benfica di Champions’ league e tra i 22 protagonisti spiccava “
un certo Eliseu”, come fu apostrofato con la solita spocchia che tuttora lo contraddistingue un giornalista della carta stampata di cose laziali, pur se di dichiarate simpatie milaniste. Come noto apparve come una meteora nel panorama biancoceleste, nel punto più basso di questo decennio di marca lotitiana, l’anno ballardiniano-rejano dei chiodi e martello applicati a Ledesma-Pandev e del concretissimo rischio di B dal quale uscimmo solo nelle ultimissime giornate.
Ebbene, Eliseu è da anni protagonista del massimo torneo europeo mentre tutti i suoi compagni di allora e futuri i quarti di Champions’ se li sono soltanto sognati, sebbene in quell’anno nefasto sembravano tutti più forti del portoghese, bocciato all’unisono come una pippa megagalattica.
In quell’estate andai ad Auronzo ed arrivai il giorno dopo che venne in ritiro Eliseu, appena acquistato. Eppure, sebbene non sono di certo un addetto ai lavori, notai da subito che il giocatore era buono assai, per come si muoveva in campo e per come toccava il pallone; ovviamente era un pesce fuor d’acqua, appena giunto, non conosceva alcun compagno e non spiccicava una parola una d’italiano e non sapeva alcunché della tattica (
) che Ballardini voleva applicare. Nel marasma totale di quell’anno, nonostante il concreto rischio di B, il povero Eliseu venne relegato in panchina-tribuna, anche se nei pochissimi minuti delle pochissime apparizioni concessagli il destino a lui riservato sembrava giustificato: in parole povere, sembrava proprio una sega.
Perché rivango la vicenda-Eliseu? Perché noto un astio che sconfina nell’odio verso alcuni dei giocatori acquistati quest’anno, a mio parere del tutto ingiustificati. Dei nuovi giunti tra estate-inverno il solo SMS pare aver superato l’esame, pur se con parecchi distinguo (e vabbè…). Gli altri sono stati bollati come pippe, alcuni
arsugo (Bisevac, Patric, Morrison), altri ancora all’agro in attesa di condimento (Hoedt, Khisna).
Ora, senza voler salire sul piedistallo come sono stato accusato, a me sembra invece che tutti questi giocatori (con l’eccezione di Morrison ma solo perché il campo gli è stato concesso per una sessantina di minuti circa e quindi per minutaggio insufficiente per poter esprimere un giudizio) abbiano fatto vedere, o se preferite intravedere, che i numeri per essere dei discreti-buoni giocatori (mi sbilancio su Hoedt: ottimo giocatore) ce li hanno tutti. Ma come Eliseu annegò nel caos dell’anno ballardiniano 2009-2010, anche loro nell’altrettanto anno caotico attuale hanno annaspato parecchio fino ad annegare.
Non abbiamo rischiato la B come nel 2010 ma solo perché il livello medio della rosa è infinitamente più elevato di allora; ma l’analogia tra il Pioli 2015-2016 ed il Ballardini 2009-2010 (cito gli allenatori non perché siano gli unici responsabili del disastro ma solo come promemoria cronologico) ci sta tutta.
Già immagino l’obiezione: ma perché i nuovi sono stati bocciati in toto (tranne in parte SMS) mentre per i vecchi non è così, e ci stanno tanti distinguo tra i promossi, i rimandati e i bocciati di chi già vestiva la nostra maglia?
La spiegazione per me è abbastanza semplice: quest’anno Biglia sembra un Cigarini qualsiasi, ma Biglia lo abbiamo visto lo scorso anno con i nostri occhi e sappiamo essere un giocatore di ben altro livello rispetto allo scarafone di questa stagione. E lo stesso vale per gli altri: Candreva, FA, Parolo, Basta, Klose, lo stesso De Vrji che ricordo che prima di infortunarsi è stato protagonista negativo delle batoste col Leverkusen e col Chievo.
Però non li bocciamo perché sappiamo che nel recente passato hanno dimostrato di essere dei fior fior di giocatori, alcuni con sconfinamenti nella categoria del fuoriclasse (un discorso a parte lo meriterebbe Candreva ma solo perché si sospetta che le sue prestazioni negative siano ‘indotte’ al fine di una cessione, anche se ovviamente sono solo sensazioni).
Per loro diamo la colpa della stagione scellerata all’annata particolare in cui tutto va storto e non li accusiamo di pipparsughismo. E giustamente, direi, anche perché la teoria dell’annata storta in cui tutte le ciambelle escono dal forno senza buco è anche la mia e se sostenessi il contrario mi contraddirei.
Però questa indulgenza non viene riservata ai nuovi acquisti. A parte quelli che non vedevano l’ora di immolare Tare sull’altare dell’incompetenza, la motivazione per questa mancata indulgenza è anch’essa abbastanza semplice: per i nuovi acquisti manca la controprova dello scorso anno.
Il meccanismo logico è stato questo: nessuno (anche chi millanta conoscenze approfondite sul calcio estero) li ha mai visti giocare gli scorsi anni se non per i filmatini su Youtube, sono stati conosciuti quest’anno per le partite disputate con noi, hanno giocato malino/male/malissimo, ergo sono delle
pippearsugo.
Ma il rischio Eliseu-bis è dietro l’angolo e allora lancio un appello per una moratoria del giudizio sui giocatori arrivati in questa stagione, almeno per coloro che rimarranno anche il prossimo anno.
Se (con un allenatore nuovo, una squadra rinnovata, nuovi metodi e nuovo spirito e con un periodo di ambientamento alle spalle sufficiente per aver capito il calcio e le abitudini italiane) anche il prossimo anno forniranno prestazioni negative allora che si dia il via alle pomodorate e statene certi che vedrete anche me con un secchio stracolmo di ortaggi pronti al lancio. Costa molto sospendere il giudizio invece di dar corso già alle lapidazioni seduta stante?
Poi fate come ve pare eh, è solo un consiglio.