Primavera 1 TIM | Bonatti: "Credo molto nella mia squadra"
08 Settembre 2017
SETTORE GIOVANILE
Mister Andrea Bonatti, tecnico della Lazio Primavera, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM.
“Siamo carichi, motivati e vogliosi di iniziare questo nuovo percorso nel quale tutti ci auguriamo di essere protagonisti e per il quale abbiamo lavorato alacremente finora. Il nuovo format del campionato prevede squadre di livello, che posso aiutare i ragazzi a crescere per poi avere un futuro professionale soddisfacente.
Un anno fa partivo con la stessa fiducia nei confronti del mio lavoro, del mio staff e della Società. Ero un novello della categoria, sono contento della scorsa annata che è stata ampiamente positiva, nella speranza di un futuro migliore.
Abbiamo cambiato più della metà della rosa ma si è creata una buona amalgama, abbiamo intrapreso un buon percorso di cultura del lavoro. La condizione atletica va migliorata, così come la conoscenza dei principi di gioco.
Sul campo esiste una sola lingua che è quella del calcio ma nel mio ruolo ho anche il compito di insegnare, limitatamente alle mie conoscenze, quello che voglio dai miei ragazzi. Parlare in inglese aiuta a favorire l’apprendimento di tutti ma gran parte sta nella capacità di ricezione dei singoli.
Effettuo le mie scelte per il bene del Club, compiendo valutazioni complete sui giocatori. Per essere calciatori occorrono qualità tecniche, atletiche, tattiche e cognitive. In questo gruppo ci sono potenzialità che devo rendere realtà.
La prima di campionato ha sempre un sapore particolare, in qualsiasi categoria. Dal punto di vista tattico, ci sono poche informazioni sull’avversario. Finora abbiamo lavorato sullo sviluppo die nostri principi di gioco. Voglio vedere quanto è stato appreso. Rossi è un ragazzo dalle qualità straordinarie e nello scorso anno è stato il catalizzatore di molti flussi di gioco. Io, però, voglio che ci sia una coralità all’intero della quale il singolo può esprimere al meglio le proprie qualità. Se segna Al Hassan, Sarac, Rezzi, Maloku o Lukai, non mi interessa.
Credo molto nella mia squadra. Lo scorso anno abbiamo ottenuto il record di nove vittorie consecutive, abbiamo portato sette giocatori tra i professionisti ed abbiamo vinto il nostro girone dopo quattro anni. Per migliorarci, dobbiamo portare più giocatori tra i professioni o farlo ad un livello superiore.
Vivo le emozioni del momento, che in alcuni contenesti mi trasportano. Credo che io debba rappresentare un esempio per i miei ragazzi.
Miceli giocherà a centrocampo, colgo l’occasione per ringraziarlo di quanto fatto lo scorso anno. Nel calcio non c’è memoria, questo vale sia per il nostro nuovo capitano sia per tutti gli altri.
Rispetto allo scorso anno abbiamo aumentato le sedute di lavoro. Mi auguro che il calcio italiano possa continuare a sfornare talenti di assoluto livello perché ci sono tutti i presupposti per farlo. A volte manca la cultura del lavoro ma dobbiamo essere noi grandi a farlo per primi.
Essere giovani porta entusiasmo ma l’esperienza di chi ha qualche anno in più è una componente importantissima.
Avevo visto Pedro Neto in una gara contro il Porto per un mio corso di aggiornamento sul calcio europeo. Ha ottime caratteristiche, che la Società ha intravisto per puntare su di lui per un futuro roseo.
Al Fersini ci sono lavori in corso ma se questo comporterà un terreno di gioco in perfette condizioni per il resto della stagione, come è stato nella passata stagione, ben venga disputare la prima di campionato in casa non a Formello”.