Il problema è tutto nelle persone: amministrazione comunale, presidenza, addetti ai lavori, tifosi stessi. Ci sono una marea di persone che non mi fanno pensare neanche per un attimo che una cosa rivoluzionaria e delicata come la costruzione di uno stadio che possa da una parte rendere più virtuose le risorse strutturali (viabilità, collegamenti, zone commerciali ovviamente riferite a tifosi e appassionati) e dall'altra garantire un innalzamento delle possibilità economiche e quindi qualitative della nostra Lazio, possa avvenire in maniera concreta, seria e responsabile.
Vedo una marea di questioni di bassa lega, di contestazioni da amministrazione di condominio, di potenziali stragi giudiziarie che renderebbero questo percorso un bagno di sangue che magari termina con il solito compromesso all'Italiana che la fa prendere in quel posto unicamente a chi paga il biglietto. Mi immagino una cattedrale nel deserto circondata da casette e supermercati presto addobbati con i cartelli "affittasi" e "vendesi", con i tifosi della città costretti a farsi ore di macchina per spendere 150 euro tra benzina, biglietto e parcheggio. C'è chi auspica che in base alla distanza dalla città, i tifosi della provincia possano prendersi la loro rivincita dopo anni e anni di olimpico e finalmente riempire gli spalti, ma anche lì ci sarebbe poi la definitiva connotazione da parte di stampa e riommers circa la nostra appartenenza territoriale.
Vedo tutto in maniera molto pessimistica, lo so. Ma gli attori di un'eventuale rivoluzione stadio, viste anche le vicende dell'altra sponda, mi sembrano talmente scarsi e poco credibili che faticherei moltissimo a pronosticare una realizzazione così come ce la sogniamo noi.
WBB scrive amaramente che continueremo a immaginarci quello che potrebbe essere e non è rimanendo all'Olimpico. E io aggiungo che, tutto sommato, va anche benissimo così.