Scusate se ritiro su questo topic, ma la notizia mi sembrava interessante.
Cochi: "Flaminio? Qualora la Lazio lo volesse l'amministrazione capitolina sarebbe contenta"
Il braccio di ferro tra Coni e Lotito per l’affitto dello stadio Olimpico di Roma non accenna a placarsi. La Lazio non ha ancora una casa per la prossima stagione dove poter disputare le gare casalinghe. Tra le possibili soluzioni a questo problema, in questi giorni si è parlato di un suggestivo ritorno della formazione biancoceleste nello stadio Flaminio, storico “tempio” laziale protagonista di numerosi successi che ha visto protagonista la prima squadra della Capitale. I microfoni di Radiosei, all’interno del programma “nove gennaio millenovecento”, hanno contattato il delegato dello sport di Roma Capitale Alessandro Cochi per capire se e come è percorribile una strada del genere. “E’ vero che Petrucci e Lotito sono distanti, ma è anche vero che deve essere l’impegno del Coni far si che i tifosi laziali, in quanto anche cittadini romani, non debbano trasferirsi in un'altra città per vedere le proprie partite di campionato. Altra questione è lo stadio Flaminio di proprietà di Roma Capitale: fino a giugno è in concessione al Coni Servizi, forse con proroga di un altro anno. E’ vero che la capienza sarebbe limitata a 21 mila persone però, così come si è fatto per il 6 nazioni aggiungendo delle tribune, potrebbe essere un’idea. Qual’ora la Lazio calcio volesse intervenire sul Flaminio, sono certo che l’amministrazione capitolina sarebbe ben contenta. Fermo restando che, sull’imminenza, penso sia impossibile giocare partite di Serie A. Per quanto riguarda la legge sugli stadi, bisognerà vedere se qualche cubatura, ricordando che essendo una società quotata in borsa sarebbero tutte a carico di Lotito, all’interno della città potrebbe essere effettuata altrove”. L’iter burocratico è il primo nodo per il passaggio della Lazio nello stadio Flaminio…“La procedura burocratica è senz’altro lunga. Si potrebbe fare, qual’ora ci fosse una volontà immediata, un’accelerazione della stessa magari con deroghe e proroghe, fermo restando che degli interventi andrebbero fatti seduta stante: andrebbe presentato un progetto preventivo, poi definitivo e per ultimo esecutivo”. …poi c’è il nodo delle tempistiche e del rinnovamento della struttura…“Il tempo è molto minimo, magari si potrebbero fare alcune partite fuori per poi accelerare per ottobre-novembre. E’ vero che oggi ci deve essere lo spazio riservato ai tifosi ospiti, quello di sicurezza etc. Però ricordo che le tribune aggiuntive sono solo dello scorso anno. Dopodiché bisognerà attrezzarsi, in un anno e mezzo al massimo, per portarlo ad una capienza effettiva di 40 mila unità. E’ sicuramente un gioiello che storicamente appartiene alla storia biancoceleste”. Per Cochi, il modo di porsi di Petrucci nei confronti della Lazio è stato senz’altro sbagliato. “Per certi versi conosco la severità del Coni. Se Petrucci oggi voleva dire qualcosa al presidente Lotito, avrebbe dovuto ricordarsi, come lui ben sa, che i tifosi della Lazio esistono in maniera numerica e soprattutto in maniera di rappresenta importante. La querelle è sicuramente personale, però non possiamo far finta di nulla”. L’Olimpico è l’Olimpico, ma lo stadio Flaminio è nel cuore di ogni tifoso laziale. “A chi piace il calcio romantico, non può non esser d’accordo con la scelta del Flaminio. Però bisognerà vedere la cubatura al di fuori del perimetro dell’area sportiva ipotizzata, quindi al di fuori del Flaminio. Ci deve essere una proporzione tra cubatura sportiva e quella commerciale ed edile per musei ed altro. A Torino, con la Juventus, hanno costruito sul vecchio stadio quindi, come piano regolatore e destinazione d’uso, non c’è stato bisogno di tutto ciò. Hanno chiesto al credito sportivo un mutuo, che dovrebbe essere più o meno agevolato, e lo hanno costruito”. La Lazio, nel suo progetto per la costruzione del nuovo stadio, ha da tempo individuato sulla Tiberina la zona per iniziare la possibile ed eventuale costruzione. “Sulla Tiberina è storia nota che ci sia l’interesse diretto. Il tutto deve essere però ancora ufficializzato. Come ha sostenuto il sindaco Alemanno avrebbe preferito che, entro la fine di giugno, siano individuate le aree. Poi sulle stesse aree si discuteranno le procedure urbanistiche, le varianti, i piani regolatori etc. Non è facile attirare il parere favorevole di uno stadio, ma non è impossibile”.
In neretto ho evidenziato le parti più importanti:
- il Flaminio è del comune di Roma;
- il comune di Roma, tramite l'assessore allo sport, si dice disposta a darlo alla Lazio;
- il comune di Roma, tramite l'assessore allo sport, si dice favorevole a portarlo a 40.000 posti ed a fare aree commerciali, purchè si mantenga la giusta proporzione con la cubatura sportiva (e fa riferimento al caso della Juventus).
Tutte le pippe sulla famiglia Nervi, lo spazio, il Flaminio obsoleto, la demolizione e la ricostruzione, la parte commerciale, il comune di Roma non se le fa.
Perchè ce le dovremmo fare noi?
C'è la volontà da parte della società di accantonare il progetto Tiberina e concentrarsi sul nuovo stadio Flaminio, stile Juve?