quindi al limite Mibac, come si chiamava anni fa.
il problema, o forse per molti a quanto pare no, è il decreto del Senato 76/2020, lo "sbloccastadi", che aggira le direttive del Codice dei beni Culturali (il codice Urbani) del 2004, quest'ultimo come si sa incentrato sulla tutela, uno dei principali cardini del codice.
le pressioni dell'UEFA hanno consentito lo "sbloccastadi" per permettere di smantellare le opere, in barba alla legge precedente. il tutto per equiparare l'Italia all'Europa e poter distruggere, sotto la parvenza dell'"adeguamento", in nome della modernità.
Buttare giù, modernità( o piccioli, fate vobis). Tutelare e conservare, oscuro e inutile passatismo che non porta profitti.
La palla passa quindi al Ministero, che, caso per caso decide, tenendo conto però ormai del decreto, a differenza delle disposizioni precedenti. 120 giorni di tempo da parte del Ministero per bloccare la demolizione, poi si procede, lasciando qualche parte iconica, pure un mattone, come inutile souvenir. Insomma, diciamo che, a differenza dal passato, quando il vincolo era un elemento certo, ora decidono le persone e quindi anche l'orientamento del Governo nello specifico frangente, mi pare di capire.