Io sono d'accordo con te fino ad un certo punto però. Poi vai oltre e li mi trovo meno d'accordo.
Nell'architettura (e qualunque architetto professionista potrà confermarlo) la "funzionalità dell'opera" è totalmente centrale nello sviluppo, accanto alla bellezza (soggettiva) e al fatto che quello che costruisci non cada. L'architettura non può essere astratta. Non puoi fare case senza pavimento. Un ponte si costruisce per passarci sopra, una casa per abitarci, una chiesa per andarci a pregare e cosi via. Sennò è arte astratta.
Citi il Gugghenheim o il Bauhaus (che poi è il non plus ultra del funzionalismo che mi pare di capire a te non piaccia particolarmente, la produzione di massa industriale applicata all'arte) però stiamo parlando di luoghi deputati alla loro funzione, Museo, Scuola/Edificio.
La Torre Eiffel è un pezzo di ferro, un patrimonio dell'umanità inestimabile però non ha alcuna funzione specifica se non quella di ricordare l'Esposizione Universale, un puro oggetto artistico. Come un quadro, una scultura una installazione.
Uno stadio è uno stadio, può mantenere la sua sostanza artistica ma secondo me deve rimanere quello che è, uno stadio (a questo punto anche per rispetto di Nervi che lo ha progettato come tale, un luogo di massa quindi) non un oggetto che sta li a fare da sfondo ai selfie.
Lo Stadio va adeguato alle vigenti norme di sicurezza e accessibilità (come avvenuto in tutti gli edifici pubblici anche ben più vecchi del Flaminio) e utilizzato per quello per cui è stato costruito.
Se è inutilizzabile come tale (impliticamente riconoscendo che l'edificio è inagibile perchè non può essere messo a norma) se ne faccia carico il Ministero della Cultura alla pari di un Colosseo un Pantheon, ma la si smetta con questa patetica pantomima.
concordo eh, non stavo sostenendo il contrario, dicevo che la funzionalità non è tutto, non che sia nulla.
Se è tutto non parliamo di architettura, ma di ingegneria civile. Che è un altro mestiere.
Per inciso, la Tour Eiffel è un'opera ingegneristica, non architettonica.
L'architettura è inseparabile da ciò che le forme esprimono, a volte esprimono proprio la centralità della funzione come giustamente riporti del funzionalismo/razionalismo.
Quando ti trovi davanti il Manhattan Detention Complex, non a caso rinominato The Tombs, non hai davanti solo un'opera funzionale alla detenzione. Hai un'opera che ti dice "ti ci tumuliamo qui dentro".
Altri stili architettonici esprimono altro.
Wright, faccio l'esempio del mio preferito, esprimeva l'integrazione tra costrutto umano e natura.
Ora, la questione fondamentale è capire in che termini determinate soluzioni architettoniche rappresentano un'espressione non ripetuta in altre. Che hanno quindi un valore artistico nella loro specificità.
Il che non significa lasciarle a marcire. La situazione del Flaminio è scandalosa, non credo occorra convincerci di questo.
I problemi sono due:
- le risorse necessarie e quindi chi può metterle e a quale scopo
- se la sua conservazione è coerente con il calcio professionistico attuale attraverso opportuni adeguamenti oppure se va convertito, come dice Adler, ad altri sport in cui gli interventi possono essere meno invasivi. In questo modo preservi l'opera ma allo stesso tempo la rifunzionalizzi.
Io non insisto su nessuna delle due alternative perché non ho le conoscenze necessarie a valutare.
Dico però che leggere posture tipo "a che ce serve il tevere? asfaltamolo così risolviamo il problema del traffico" lo trovo poco accorto e sminuente verso delle conoscenze fatte apparire come inutili chiacchiere.