E' uno stadio.
Non è una piazza, non è un giardino o un parco. E' uno stadio. Non è neanche una piscina comunale on un campetto di basket. Con quattro panche per fare le tribune.
E' uno stadio. Un cazzo di stadio.
Questa visione abbastanza naïf mi lascia perplesso. Il Flaminio che dicono abbandonato dal 2011, in realtà è abbandonato da molto più tempo, con la federazione di Rugby che ci ha installato sopra dei tubolari dalmine per metterci dentro qualche migliaio di spettatori in più. In realtà è un rudere che, dello stadio originale, ha solo qualche vago ricordo. Gli interventi necessari, quale che sia la scelta, dovranno essere molto importanti (leggi costosi). Dell'ordine di svariate decine di milioni di euro.
Per farci giocare dentro la squadretta condominiale di hockey su prato ? Oppure volteggiare dentro qualche atleta della ginnastica Parioli ? Ma davvero ?
E' uno stadio. Uno stadio.
Un cazzo di stadio.
O ci fai uno stadio, il che vuol dire una struttura che ha come finalità quella di accogliere, con frequenza abbastanza importante, decine di migliaia di spettatori oppure lo lasci cosi com'è. Ad accompagnare le dolci colline dei Parioli (mavvaffanculo a chiunque abbia partorito una stronzata del genere) fino a sparire nella polvere.
Anche questa cosa della polisportiva, secondo me, ci ha preso la mano. Io, sul valore della polisportiva, sono sempre combattuto, tutti bravi, tutti migliori di Lotito, 237 sezioni, compreso hockey su ghiaccio bollente e bocce subacquee, ma di sezioni realmente competitive a livello nazionale (manco internazionale) possiamo tranquillamente usare le dita, neanche tutte, di una mano. Spendere 80 o 90 milioni per rimettere a posto il Flaminio per la Lazio hockey su prato per i suoi 23 spettatori mi sembra un'esagerazione. la Lazio rugby, che fa il suo a livello nazionale, non raccoglie che qualche scampolo di appassionato a vederla al campetto dell'acqua acetosa dove gioca. Non mi sembra una premessa solida per investire tanti soldi. Anche a nome dei cittadini.
Sarò anche naif ma in quella zona non è tecnicamente possibile erigere un attrezzo ultramoderno da 50k con annessi e connessi (senza parlare di parcheggi e prefiltraggi non dico normodotati ma quantomeno di questo secolo).
Non è possibile perché Roma NON È una città moderna, né tantomeno organizzata. Sembra quasi pretendere di avere una fusoliera avveniristica per uno shuttle supersonico senza avere idea di che motori metterci dentro.
Io sogno il Flaminio da anni, figurati, quindi sono e resto il primo tifoso affinché Lotito faccia sto miracolo.
Ma derubricare la questione all'hockey su prato o a qualche visione eccessivamente amatoriale mi sembra esagerato.
Con le dovute attenzioni e con un piano sensato (so che siete critici contro quasi tutto e tutti quando si parla di Flaminio, ma Getty e CDP non sono esattamente due realtà formate solo da stracciaroli e politicanti) quell'area, stadio compreso, può tornare ad essere completa e fruibile, non foss'altro per evitare che si riduca appunto a rudere abbandonato.
Le attività sportive sono migliaia a Roma, e ricordo che pur se già in condizioni abbastanza precarie il rugby e il temibile atletico Roma dei fratelli Ciaccia qualche migliaia di spettatori li richiamava.
Un'area nuova e rinnovata,.gestita con intelligenza, può comunque richiamare gente e dare un palcoscenico valido a molte situazioni, c'è gente brava e pagata profumatamente per ideare un modo per valorizzarla, ma tornando al discorso dello shuttle, prima devi avere la struttura e poi decidi come sfruttarla.
L'operazione Lazio continua a sembrarmi mastodontica, ma "felice di sbagliarmi". Sarò il primo abbonato del nuovo stadio delle aquile.
Ma da cittadino, ripeto, trovo più sensato sperare in una qualsiasi rivalutazione piuttosto che parlare di ruspe, crolli improbabili e altre fantasticherie assortite tipo centro commerciale o cineserie varie.
Sempre nella mia onesta e naif opinione, sia chiaro.