Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).

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Offline Biafra

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Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« il: 10 Set 2010, 20:02 »
Un altro colpo alle abitudini, ai rituali delle domeniche, al calcio che era.
Un regolamento che neanche in corea del nord avrebbero mai immaginato, il tutto per proteggere il mercato,e la cosa per quanto paradossale fa quasi ridere.
Dopo tornelli, TDT, Pay TV con partite in giorni e orari impensabili,  ora colpiscono anche le radio private, sceme e dannose quanto volete, ma a mio avviso  pur sempre parte della storia di molti tifosi.
Chi emana simili regolamenti, oltre a fregarsene del diritto di cronaca, ignora riti, passioni, tradizioni e luoghi di aggregazione  del calcio. Chi prende decisioni così non è mai stato tifoso e non capendo nulla delle passioni che muovono da sempre  il calcio finirà per ucciderlo.
Continuando così,  presto ci proibiranno di aprire topic su partite in corso.
Forse è giunto il momento di inacazzarsi un po', come tifosi intendo.


Lascio il primo articolo che ho trovato in rete per chi non conoscesse le novità.

CORSERA (R. STRACCA) - Diritto di (radio)cronaca o tutela di chi compra i diritti? Salvaguardia di ascoltatori affezionati o valorizzazione di un prodotto come viene ormai considerata la partita di pallone? La questione non è marginale, italianamente procrastinata con chiusure di occhi (e orecchie) per lustri e, parzialmente annunciata, esplosa con la prima giornata di campionato. Bastava, sabato sera, fare un giro per l’emittenza radiofonica capitolina per rendersene conto. Tam-tam di messaggi accorati sulle varie onde medie: «Sto in macchina, ma la radiocronaca della partita non c'è?»; «Io abbasso l’audio della tv che non mi piace e sento sempre voi: e ora?» Motivo? Alcune radio romane, tra le più seguite, non hanno effettuato la classica radiocronaca, altre si sono limitate al diritto di cronaca: finestre di 3’ ogni 15’. Comunque, niente racconto integrale come accadeva nel passato.

Perché tutto è cambiato mentre per anni è rimasto com’era? Semplice: la rivoluzione nei diritti radio-televisivi (il ritorno alla vendita collettiva; oltre un miliardo nelle casse dei club, fonte primaria di ricavo per i ritardi negli stadi e nel merchandising, etc). Ne consegue, vista l’approvazione delle linee-guida e dei pacchetti, la competenza in materia non più della Lega calcio (le diffide mandate dagli avvocati di via Rosellini a chi sgarrava non frenavano) ma dell’Agcom (cui l’art. 5 del decreto legislativo n.9 del 9 gennaio 2008 affida «compiti relativi al diritto di cronaca e alla relativa vigilanza»). E un procedimento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (anche se più lento nei tempi) mette più paura agli editori.

Le prime a farne le spese sono state le tv: stop alle dirette con telecamere sui «faccioni» in tribuna stampa. Poi è toccato alle radio (già qualche sanzione, però, nella passata stagione), con Roma, prova di un tentativo di mettere ordine dove c’era deregulation: la Rai, spiegano, paga (3,2 milioni di euro per il 2010-12) ed ha diritto alla salvaguardia dell’investimento per «Tutto il calcio minuto per minuto». Ma dall’emittenza radiofonica parte un sottile quesito giuridico: è il «diritto disponibile»? Un conto, dicono, sono le riprese video (qui viene fornito un servizio, da quest’anno prodotto dalla Lega stessa) o le interviste ad allenatori e giocatori (dove, infatti, ci sono delle scalette in base ai contratti), ma raccontare un evento pubblico può essere oggetto di vendita, commercializzazione, esclusiva, divieti e sanzioni? Per la Lega e le società evidentemente sì. Radio (e i loro devoti ascoltatori) rispondono (e sperano) di no. Una partita, forse, da giocare. Fuori dal campo.



Offline radar

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Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #1 il: 10 Set 2010, 20:09 »
Questione complessa. Pur non usufruendone, istintivamente ho in simpatia le aradio però le loro cronache sono un prodotto commerciale e quindi penso (temo) che si debba trovare un accordo commerciale.

Immagina se io andassi al cinema e pretendessi di fare la radiocronaca del film, oltretutto sfruttandola commercialmente (pubblicità eccetera), non credo che nessuno troverebbe da ridire se il geftore della sala o la distribuzione o la produzione mi facesse pagare per quel che faccio. Allo stadio è lo stesso

Offline Biafra

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Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #2 il: 10 Set 2010, 20:21 »
Questione complessa. Pur non usufruendone, istintivamente ho in simpatia le aradio però le loro cronache sono un prodotto commerciale e quindi penso (temo) che si debba trovare un accordo commerciale.

Immagina se io andassi al cinema e pretendessi di fare la radiocronaca del film, oltretutto sfruttandola commercialmente (pubblicità eccetera), non credo che nessuno troverebbe da ridire se il geftore della sala o la distribuzione o la produzione mi facesse pagare per quel che faccio. Allo stadio è lo stesso

Radar, è pacifico che giuridicamente la cosa sia ineccepibile.
Qua però non parliamo di film pirata, parliamo di calcio, ovvero passione, personaggi, abitudini. Il calcio.  E poi  parliamo anche di diritto di cronaca e informazione.
Senza scomodare Pareto, non mi sembra un miglioramento.

P.S. La finiamo o no, con sta stronzata del considerare il "calcio", un prodotto commerciale? Il calcio non lo è, e non lo sarà mai  a costo di morire. Il calcio è passione, storia, sentimenti, aggregazione. Quando riusciranno a commercializzarlo come una mozzarella qualsiasi o come un album di Gigi D'Alessio, ecco, allora l'avranno ucciso.
Non permettiamolo.

Mark Lenders

Mark Lenders

Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #3 il: 10 Set 2010, 20:24 »
Questione complessa. Pur non usufruendone, istintivamente ho in simpatia le aradio però le loro cronache sono un prodotto commerciale e quindi penso (temo) che si debba trovare un accordo commerciale.

Immagina se io andassi al cinema e pretendessi di fare la radiocronaca del film, oltretutto sfruttandola commercialmente (pubblicità eccetera), non credo che nessuno troverebbe da ridire se il geftore della sala o la distribuzione o la produzione mi facesse pagare per quel che faccio. Allo stadio è lo stesso

Ha ragione Radar.
L'altro giorno ero in macchina e mi sono sorbito una filippica di Ilario Ilario sull'argomento.
Ne faceva (tanto per cambiare) una questione sociale, sostenendo che "si vanno a colpire i meno abbienti, gli umili, quelli che non si possono permettere lo stadio o le tv a pagamento". E perché mai? C'è giustappunto la Rai, con le sue radiocronache. Chi non ha i mezzi di cui sopra può tranquillamente ascoltare "Tutto il calcio minuto per minuto". Non vedo lo scandalo.

Offline Biafra

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Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #4 il: 10 Set 2010, 20:35 »
Mark, gli unici effetti positivi di questo provvedimento sono le incazzature dei vari Ilario Ilario e compagnia cantante. Se però valuto lo scazzo dei tanti tifosi, soprattutto anziani, che domenica prossima stravolgendo abitudini consolidate da anni,  dovranno sorbirsi i due minuti di cronaca (magari riommica) di tutto il calcio minuto per minuto...
Bah, forse sono io che sono fuori del tempo, ma secondo me è solo un altro passo verso la fine del calcio. Il calcio come lo intendo io, ovvio...

Mark Lenders

Mark Lenders

Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #5 il: 10 Set 2010, 20:45 »
Mark, gli unici effetti positivi di questo provvedimento sono le incazzature dei vari Ilario Ilario e compagnia cantante. Se però valuto lo scazzo dei tanti tifosi, soprattutto anziani, che domenica prossima stravolgendo abitudini consolidate da anni,  dovranno sorbirsi i due minuti di cronaca (magari riommica) di tutto il calcio minuto per minuto...
Bah, forse sono io che sono fuori del tempo, ma secondo me è solo un altro passo verso la fine del calcio. Il calcio come lo intendo io, ovvio...

Quel calcio è già finito da un pezzo. Piuttosto quando un bel giorno gli stadi saranno di proprietà dei club (come in maggioranza auspichiamo) ci saranno ancora meno appigli al diritto di cronaca: ognuno a casa sua fa entrare chi vuole...
Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #6 il: 10 Set 2010, 21:06 »
avrebbero fatto meglio ad appellarsi all'antitrust, la rai paga 4210 € per singola partita (3.2mil in 2 anni , 380 partite a stagione) ,

e se non garantisce un equa copertura di tutti gli avvenimenti  un appiglio lo trovavano,

io quando non sto allo stadio, non avendo sky, ascolto tutto il calcio su radio rai e la copertura dei campi cosidetti non principali è veramente irritante,

oppure fare un consorzio tra varie radio private, 3 minuti ogni 15 se copri tutti gli eventi ti avanza tempo anche per prendere il caffè,

le leggi si osservano e si interpretano , ma tutti vogliono coltivarsi i propri orticelli.
Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #7 il: 10 Set 2010, 23:40 »
Il provvedimento apre invece un portone a web-radio gestite dalle stesse società sul loro sito (la Lazio ha annunciato una cosa del genere ma chissà quando la vedremo, dicevano settembre... boh?) con radiocronaca integrale, a cui nessuno si può opporre.
O all'appalto in esclusiva ad UNA radio locale (tentativo già esperito in passato).
Più probabile la prima, in quanto molto più vantaggiosa.
Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #8 il: 11 Set 2010, 00:13 »
Il provvedimento apre invece un portone a web-radio gestite dalle stesse società sul loro sito (la Lazio ha annunciato una cosa del genere ma chissà quando la vedremo, dicevano settembre... boh?) con radiocronaca integrale, a cui nessuno si può opporre.
O all'appalto in esclusiva ad UNA radio locale (tentativo già esperito in passato).
Più probabile la prima, in quanto molto più vantaggiosa.
non credo perchè cosi' decadrebbe il diritto di esclusiva della rai.il provvedimento è risibile perchè tanto non intaccano il potere delle radio locali che tanto basano la loro forza sul "ciarlare quotidiano",la radiocronaca è solo un in più di cui usufruisce una minima parte.poi per il commento da tifoso da tempo si sono già organizzati con i canali dedicati alle squadre e le cronache ad hoc sui grandi network.
Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #9 il: 11 Set 2010, 00:21 »
non credo perchè cosi' decadrebbe il diritto di esclusiva della rai.il provvedimento è risibile perchè tanto non intaccano il potere delle radio locali che tanto basano la loro forza sul "ciarlare quotidiano",la radiocronaca è solo un in più di cui usufruisce una minima parte.poi per il commento da tifoso da tempo si sono già organizzati con i canali dedicati alle squadre e le cronache ad hoc sui grandi network.
la web radio non è compresa nei diritti rai, e poi il "prodotto" di una società, cioè la partita in questo caso, non può diventare "indisponibile" per la società stessa, non sta in piedi giuridicamente... il contratto fatto con la rai è probabilmente molto old fashioned e facilmente scavalcabile in questo senso...

Offline flender

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Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #10 il: 11 Set 2010, 10:15 »
P.S. La finiamo o no, con sta stronzata del considerare il "calcio", un prodotto commerciale? Il calcio non lo è, e non lo sarà mai  a costo di morire. Il calcio è passione, storia, sentimenti, aggregazione. Quando riusciranno a commercializzarlo come una mozzarella qualsiasi o come un album di Gigi D'Alessio, ecco, allora l'avranno ucciso.
Non permettiamolo.

Non siamo noi a considerarlo tale, sono le stesso Radio locali ad impacchettarcelo così, non si battono per la passione, la storia, i sentimenti, l'aggregazione, ma per la vendita di climatizzatori e prodotti contro la caduta dei capelli.
Le mie abitudini nel tempo sono cambiate e sono cambiate le modalità di fruizione del prodotto calcio, dal pallino sullo schermo di Teleroma 56, sino agli spogliatoi di SKY. La nostra passione non è prodotto commerciale, la totalità del mondo calcio lo è ficchiamocelo in testa.

 

Offline commi159

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Re:Stavolta sto con le "aradio". (Aderite se vi va).
« Risposta #11 il: 11 Set 2010, 11:18 »
Tanto non passa. Alemanno già ha protestato (avrebbero fatto lo stesso chiunque), chiaro che guadagnarsi il consenso di coloro che ascoltano Marione è necessario.
 

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