Mi dispiace per te se non partecipo all'autoflagellazione della nostra tifoseria, ma quel coro che dici non lo ricordo (anzi nella mia memoria ho un dolce ricordo del rapporto tra Laziali e Sven)
Poi magari qualche vaffa allo stadio scappa sempre, ma se fosse per questo credo non si sia salvato nessuno, neanche Maestrelli
Ora ti lascio comunque continuare con l'autoflagellazione punitiva, "non meritiamo nessuno", "siamo dei reietti" etc etc
Guarda, nessuna volontà di autoflagellazione, figurati, chi sono io, uno dei tanti, da poter insegnare a fare il laziale doc?
Solo che non sopporto l'ipocrisia di chi osanna o si straccia le vesti a orologeria, per mancanza di memoria o per malafede (non sto parlando di te, questo sia chiaro).
Sven aveva accettato di allenare, oltre la Lazio, anche l'Inghilterra e la cosa non fu digerita dalla curva. Lo ricordo alzarsi dalla panchina e salutare durante il coro che citavo, evidentemente non lo aveva ben compreso. Mi fece tenerezza.
Non siamo molto bravi a ricordare e a dare il giusto riconoscimento ai nostri calciatori o, comunque, a quelli che appartengono alla nostra storia, se non a qualcuno. Ricordo i trattamenti, tanto per citarne qualcuno, verso Nesta, Nedved, verso Materazzi (da bambino cresciuto a Tor di Quinto quando il padre allenava la Lazio del "Rubberubberubbensosaaa", Marco Materazzi che il 14 maggio del 2000 prese il pallone a Perugia al fischio finale dell'arbitro e se lo portò via, come un cimelio sacro!).
Si, lo stesso Maestro fu contestato da una frangia "importante" della tifoseria laziale, che voleva Juan Carlos Lorenzo sulla nostra panchina, erano nostalgici del passato e del folclore (come vedi sono un gran VdM, ma la memoria funziona bene, ancora...). Se non fosse morto troppo presto, il grande e sempre caro Maestrelli, che Dio l'abbia in gloria, sarebbe stato trattato alla stessa stregua.
Non si tratta di qualche "vaffa", si tratta di non saper capire o cogliere la grandezza di certe persone, appunto persone, prima che professionisti, forse per incapacità o, forse, per malafede.
Perchè aveva ragione Giorgio Chinaglia nel dire che il tifoso ti esalta finché vinci, finché segni, poi manco ti si fila più quando te ne vai o quando smetti. Il tifoso ha negli occhi solo la prossima partita. E' così, c'è poco da afre.
Ma quando Sven verrà all'Olimpico, perchè verrà sicuramente, le persone malate sono più fragili, inclini a ricordare solo le cose belle, la memoria per loro è un intralcio ma in quei casi è assolutamente accettabile e comprensibile (lo so per esperienza diretta, purtroppo...), sarebbe più bello e coerente, dal mio punto di vista, che oltre al coretto tanto carino e che farà emozionare, fosse cantato anche un "Perdonaci Erikson, lallalallalà!". Ma so che non accadrà.
Pazienza. SFL!