E allora di che ti lamenti? L'hai detto tu che è stato un fiodena!
Lo dicevo di Tagliavento. Comunque se giochiamo come con la Fiorentina, la partita la può arbitrare pure Pinco Pallotta.
E ora parliamo di Orsato.
Orsato lo preferisco perché è più prevedibile di Tagliavento. Quando ti si mette di traverso lo fa in una maniera più marcata, quasi goffa. Tu giocatore puoi adeguarti.
Orsato è uno reattivo, non è capace di un disegno criminale. Ha l'intelligenza di un rettile. Tu lo vai a stuzzicare e lui ti schiaffa in faccia il cartellino.
È tutto muscoli, permaloso come pochi e con un cazzetto microscopico. Da bambino era quello grosso che tutti si permettevano di prendere in giro, lui si faceva fare qualsiasi cosa e stava pure zitto. Poi un giorno ha spaccato il braccio alla bimba di sette anni che aveva osato ridere di lui: è qui che inizia il rapporto di Orsato con il potere. Ha capito che ci provava gusto.
Crescendo si appassiona al fascismo. La ragione è prevalentemente estetica: slogan, la paralisi del braccio destro in segno di perenne saluto, i capelli tagliati cortissimi, il colore nero. Gli piace.
È nato per fare l'arbitro, per eseguire ordini.
Oggi il sig. Orsato di Schio è un professionista apprezzato da molti, lo invitano alle feste, ridono alle sue freddure sebbene sia negato per qualsiasi forma di umorismo (la battuta che si gioca tutte le volte è questa: sapete qual è la danza preferita dai cani? Il can-can!... e dopo il gelo giù applausi, grida, rossetti stampati sulla fronte di un Orsato sudato e compiaciuto). Recentemente gli è stata regalata addirittura una tessera del PD.