Era la partita decisiva, quella da vincere, le statistiche dicono che la Lazio è stata più produttiva a livello offensivo quando ha schierato le due punte, Castellanos e Dia, ma Baroni ha scelto Dele Bashiru per offrire maggior equilibrio contro il centrocampo solido e corposo juventino, creando pressione su Locatelli, inizio della manovra bianconera.
Onestamente non me la sento di dar torto al Mister, mi lascia solo perplesso che in una partita decisiva andrebbero schierati i giocatori migliori, oltre a quelli più in forma, per cui vedere Vecino e Pedro in panchina mi ha stupito non poco, Dele Bashiru è molto dinamico e fisico ma a livello tecnico da meno garanzie.
Il primo tempo della Lazio è molto piatto, in attacco si crea poco o nulla, Dele Bashiru non crea spunti e la mediana, con Rovella e Guendo, non verticalizza mai, per cui l'unico aspetto positivo è aver mantenuto la sfida aperta, ed anzi secondo me poteva essere questo il piano di Baroni, tenere il risultato in equilibrio fino all'ultima mezz'ora e poi giocarsi tutto con Vecino Pedro e Dia.
Inizio secondo tempo la Juventus alzando il ritmo ha di fatto preso le redini della partita e dopo qualche minuto è arrivato il vantaggio, come avviene da mesi la Lazio negli inizi di tempo viene sempre messa sotto, con gli avversari che facilmente entrano in area.
Juve in totale controllo, poi arriva lo sciocchezza di kalulu , bravo El Taty per malizia e grinta, e la Lazio ha a quel punto la possibilità di provare a ribaltarla.
Vecino e Pedro danno la scossa, lo spagnolo è un assatanato, tutte le azioni offensive partono da lui, ma la juve difende bene, Di Gregorio è inoperoso, Dia e Lazzari danno ulteriori soluzioni in attacco, piovono cross a ripetizioni, il portiere ed il palo fermano Dia, poi il rigore tolto x fuorigioco, la Lazio, come tantissime volte, forte di una superiorità numerica di quasi 40 minuti, giocando sulla volontà e sui nervi trova un pareggio che ferma la Juventus e tiene vive le precarie speranze europee della Lazio.
La Lazio ha offerto una prova in linea con quelle da gennaio in poi, si crea pochissimo in attacco e gli inizi dei due tempi si soffre tantissimo e spesso si subiscono goals, mentre negli ultimi 15-20 la squadra, giocando su nervi e motivazioni, grazie anche ai cambi di qualità, riesce a riequilibrate, quantomeno, la situazione.
Come ho scritto altre volte Baroni e la squadra ci hanno fatto sognare fino a dicembre, tutti i giocatori sembravano essere emotivamente e mentalmente coinvolti, turn-over completo tra campionato e coppa, poi a fine dicembre qualcosa è cambiato, alcuni giocatori sono stati messi in secondo piano, con ingressi a pochi minuti dalla fine, qualcun altro sembrava già essere stato ceduto, il Mister ha cominciato ad utilizzare sempre gli stessi, ed anche i nuovi arrivati non hanno avuto minutaggio, neanche per far rifiatare i titolari, con gli stessi a giocare di fatto ogni tre giorni, la Lazio ha cominciato a collezionare pareggi interni su pareggi, ed anche in Europa con il Viktoria Plzen si è fatta molta fatica. nonostante l'impegno massimo dei ragazzi.
Anche ieri a me è sembrato che Baroni, a dispetto delle sue dichiarazioni, trasmetta ansia e paura alla squadra, che si libera mentalmente solo quando non ha più nulla da perdere, in gergo sportivo si chiama "braccino", poi ognuno faccia le sue valutazioni, questa è la mia personale opinione.
Tschauna e Noslin, totalmente ignorati, però gli è stata data la responsabilità nei rigori decisivi contro il Bodo....le liste di A e UEFA, l'esclusione di Pellegrini in Europa, per un mese anche in Italia, con Tavares infortunato, Belayanne completamente ignorato, Provstagaard, positivo quando si è visto, utilizzato solo nelle emergenze, Gigot, tra i più affidabili, spesso in panchina.....insomma Baroni mi ha lasciato più di una perplessità nella capacità gestionale e di scelte nei momenti decisivi.