Ti rispondo direttamente al tuo post su questo topic. In effetti ha ben inquadrato il mio topic: il mio è un grido di allarme, un grido di dolore, una sofferenza che va ben oltre il risultato di una partita o il punteggio in classifica. Ho come la sensazione che si stia imboccando una via senza ritorno, che sia in corso uno scollamento prolungato, un vero e proprio distacco tra la Lazio ed i laziali.
La Lazio di oggi è una tribuna tevere vuota, una curva semideserta e senza più un gruppo a trainarla, uno stadio che non tifa ma mormora al punto che domenica si sentivano le grida dei giocatori in campo. Questa di oggi non è la mia Lazio, non è più neanche la lontana parente della squadra piena di gioia, di passione, di colore di cui mi sono innamorato e che ho difeso, spesso unico laziale in una classe di merde, sopra ogni cosa e contro ogni cosa.
Il mio è un post d'amore e di protesta. Io ce l'ho con Lotito non tanto per chi ha o non ha comprato, quanto per aver dilaniato l'ambiente, per aver guereggiato con chiunque, per aver diviso le persone ed averle spinte lontano. Ha ragione ranx: oggi seguire la Lazio andando allo stadio o in ritiro è diventata quasi una vergogna, quasi una passione di nicchia da mormorare nei sottoscala agli amici fidati. A forza di farci la guerra stiamo abbandonando la nostra città in mano alle mer.de ed agli juventini. Ci rendiamo conto che a Lazio Juventus c'erano più juventini che Laziali?? Ecco perchè sto parlando di amore e di pancia: perchè credo che l'unico modo per provare a ricompattare l'ambiente in mancanza di novità sul fronte societario sia solo il fare leva sui sentimenti...
Il distacco lo vivo anch'io. Non so fare una stima di quante persone, ma a naso non mi sembrano poche. Non so le ragioni degli altri. La mia nasce da una semplice osservazione: la Lazio mi rende nervoso, ipercritico, insofferente (o più precisamente sono io che scarico il mio nervosismo sulla Lazio).
Sono i classici sintomi di chi non è più innamorato, uniti alla tendenza a razionalizzare tutto. Mi spaventa questa cosa. Anche se dentro di me non ho dubbi: vorrei il bene della Lazio, lo sento. Ma la Lazio non va come vorrei.
Su Lotito non la penso come te.
Sono abbastanza convinto che abbia interesse a dividere, però non gliene riconosco il potere. Cioè, fin dall'inizio lui ha assunto l'atteggiamento di chi dice: la Lazio è mia e decido io, tu o lo accetti oppure ne stai fuori. E' vero. Ecco, voglio dire che questo sillogismo presenta delle falle.
Innanzitutto le regole del rapporto tra la Lazio e il tifoso non le stabilisce Lotito. Ognuno di noi decide da sé, autonomamente. Ognuno è responsabile delle proprie scelte. Esempio: se Lotito mi sta sulle scatole, non dipende da Lotito, dipende da me. Quindi dico che non è Lotito a dividerci, siamo noi che ci siamo fatti dividere.
Abbiamo abboccato al bluff. E questo ha portato alla nascita di due categorie: l'antilotitiano e il lotitiano di ferro, che a mio non umile parere si rimbalzano accuse ma sostanzialmente remano dalla stessa parte. Sono entrambi dipendenti da lui, e la dipendenza gli porta potere.
Lotito non è un mio interlocutore. Non gli riconosco il ruolo di mediatore tra me e la Lazio.
E' anche una questione di linguaggio. Cioè, tu vuoi criticare e apri un topic con il titolo in latino. Ma questo è il linguaggio di Lotito.
Lo stadio vuoto. Non so se sia una situazione reversibile.
E' triste, ma forse dovremmo accettare il cambiamento nel modo di essere tifosi. Se vogliamo, non sta scritto da nessuna parte che alle partite debbano assistere dei tifosi. Anzi, il calcio nasce senza tifosi.
Boh, se stamo a invecchia'?
Sono d'accordo! Anche perché ha il suo topic pregno di negatività (e di stronzate) non venga a cacare il cazzo su un topic "pulito"!
L'ho chiamato in causa io.