Avevo 16 anni ero seduto esattamente dietro di lui. Vincenzo l’ultima fila prima del camminamento, io la prima dopo il camminamento e dietro al muretto. Da 300 metri sarebbe bastato alzare la canna di lancio di un millimetro e sarei potuto essere al suo posto. Ho fatto fatica a tornare allo stadio ma me lo sono imposto per non darla vinta a loro. Mi fa male vedere quelle anime nere che ancora oggi vilipendono il nome di un padre di famiglia nel nome del tifo. Un abbraccio al figlio, una persona che ha dovuto fare un percorso dolorosissimo ma che è una grande, grandissima persona, sempre lucida sempre incredibilmente equilibrata.