Addio a Donna Summer

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Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #20 il: 18 Mag 2012, 17:46 »
Ecco bravo: pero' siccome c'era dietro la figura del maschio produttore (una figura gigantesca) secondo me non ha mai raggiunto lo scopo. Lo stesso progetto tutto al femminile avrebbe avuto un impatto diverso.

Senza dubbio.
Tieni pero' presente che questo aspetto arrivava perlopiu' agli appassionati di musica.
Le masse che in quegli anni compravano i dischi e ballavano nei club percepivano
dei messaggi a livello inconscio.
Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #21 il: 18 Mag 2012, 17:50 »
Piu' in generale è importante ricordare che la disco-music è stata la musica che ha reso mainstream le minoranze, le devianze e anche purtroppo lo sballo.
Era la musica dei gay, dei neri e delle donne.
I rocker odiavano la disco perche' negava tutto l'impianto machista muscolare
e/o segaiolo delle rockstar anni 70'.
E' stata a suo modo un punk pre-punk
Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #22 il: 18 Mag 2012, 17:58 »
E come al solito in italia non ci avevamo capito una mazza.
La disco la ballavano i pariolini.
Il movimento prediligeva le musiche segaiole spaccapalle tipo gli area o la pfm o guccini.

Poi un manipolo di nostri session-men hanno portato alle estreme conseguenze le intuizioni di Moroder
suonando la disco esclusivamente con le macchine.
I kratftwerk in discoteca.

E l'Italo-Disco divenne leggenda.

Cosi', mentre alla fine degli anni 70' in america si bruciavano pubblicamente i vinili disco-music
(un po come succedeva nei roghi nazisti di libri) gli appassionati del genere
per comprare roba fresca acquistavano le cose italiane.

E' grazie alla Italo che i neri a Detroit e Chicago hanno dato vita alla Techno e alla House music.

Offline Warp

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Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #23 il: 18 Mag 2012, 19:52 »
E come al solito in italia non ci avevamo capito una mazza.
La disco la ballavano i pariolini.
Il movimento prediligeva le musiche segaiole spaccapalle tipo gli area o la pfm o guccini.

Poi un manipolo di nostri session-men hanno portato alle estreme conseguenze le intuizioni di Moroder
suonando la disco esclusivamente con le macchine.
I kratftwerk in discoteca.

E l'Italo-Disco divenne leggenda.

Cosi', mentre alla fine degli anni 70' in america si bruciavano pubblicamente i vinili disco-music
(un po come succedeva nei roghi nazisti di libri) gli appassionati del genere
per comprare roba fresca acquistavano le cose italiane.

E' grazie alla Italo che i neri a Detroit e Chicago hanno dato vita alla Techno e alla House music.

 :clap:

Online Tarallo

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Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #24 il: 18 Mag 2012, 20:11 »
OT
Ma la PFM non era spaccapalle, pero'
EOT

Offline V.

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Offline V.

Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #25 il: 18 Mag 2012, 22:07 »
E come al solito in italia non ci avevamo capito una mazza.
La disco la ballavano i pariolini.
Il movimento prediligeva le musiche segaiole spaccapalle tipo gli area o la pfm o guccini.

Poi un manipolo di nostri session-men hanno portato alle estreme conseguenze le intuizioni di Moroder
suonando la disco esclusivamente con le macchine.
I kratftwerk in discoteca.

E l'Italo-Disco divenne leggenda.

Cosi', mentre alla fine degli anni 70' in america si bruciavano pubblicamente i vinili disco-music
(un po come succedeva nei roghi nazisti di libri) gli appassionati del genere
per comprare roba fresca acquistavano le cose italiane.

E' grazie alla Italo che i neri a Detroit e Chicago hanno dato vita alla Techno e alla House music.

nomi e dischi. così l'applauso è concreto.

tarà, ma pure dietro zarate senti puzza de moroder? perchè là me pare che te tira più de donna summer :)

Offline Warp

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Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #26 il: 18 Mag 2012, 23:01 »
nomi e dischi. così l'applauso è concreto.

comincia con tutto quello che trovi di Tom Moulton, Larry Levan,Walter Gibbons e David Mancuso per i remix 12"
poi vai con il box "Disco" della Rhino per i classici non remixati e il doppio "Disco Not Disco: Post Punk, Electro & Leftfield Disco Classics - 1974-1986"
se digiuno di black music ci metterei sopra pure le raccolte complete di Motown e Stax

da qui partono Hip Hop,House,Techno, e tutto il resto, pure i talking heads da fear of music in poi
Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #27 il: 19 Mag 2012, 00:13 »
nomi e dischi. così l'applauso è concreto.

tarà, ma pure dietro zarate senti puzza de moroder? perchè là me pare che te tira più de donna summer :)

Se ti riferivi al discorso dell'Italo Disco beh i nomi sono tanti e sparsi.
In molti studi di registrazione i turnisti, avendo fiutato l'affare sfruttavano
le drum machine e i synth disponibili e nelle ore morte buttavano giu' le tracce.

Il primo nome che mi viene in mente è quello di Stefano Pulga, un pianista che ha suonato
praticamente in meta' dei dischi italiani dei 70', da cocciante a baglioni alla berte' etc. etc.
A un certo punto con l'amico chitarrista stefano Ninzatti fonda i KANO
avvalendosi di un cantante di colore.
La loro i'm ready era tra i breakdancers  newyorkesi uno dei brani-prova per le esibizioni.
Poi con Another Life fecero il botto, sopratutto in nordeuropa.

Un altro artigiano geniale è stato Alexander Robotnick, ovvero Maurizio Dami, new waver fiorentino famoso sopratutto per Problemes d'amour, brano culto per il trio di belleville, ovvero juan atkins derrick may e kevin saunderson, ovvero gli inventori della techno.

Gli M.B.O cioe' davide piatto con la voce di rossana casale, altri sperimentatori elettronici famosi per il capolavoro Dirty talk.

La cosa fica dell'italo disco era l'unione tra suoni elettronici e quel mood spensierato e anti-drammatico proprio
del belpaese (fusione che si ripetera' felicemente anche per l'italo-house).

Gli italos erano come dei new order completamente privi di quel pathos plumbeo, di quel senso di morte che aleggiava in britannia.
I suoni erano duri ma  la melodia alla fine vinceva sempre.

Prendi un pezzo come Chinese revenge di Koto: groove assassino e loop ipnotici ma la soluzione
è sempre il giro di tastiera che apre alla solarita'.

Con l'approdo al successo la italo disco diventa inesorabilmente pop e commerciale: si pensi ai vari
baltimora gazebo ryan paris den harrow sandy marton.
Molti di questi tra l'altro mettevano solo la voce, e a volte neanche quella (Den harrow è un esempio)
ma solo il personaggio che poi serviva per i video.

Come forse anche è il caso della mia italo preferita Valerie Dore, ovvero monica stucchi che in compagnia del produttore roberto gasparini hanno sfornato singoli di pregio, e si vociferava che la vera voce fosse di una corista e la monica mettesse solo il fisico i costumi medievali e le mossette da gatta morta.

Insomma i nomi che giravano sono stati molteplici e la grande maggioranza ha avuto fortuna per lo spazio
di uno o due singoli.
Ma era un mercato che rendeva, sopratutto all'estero, perche' colmava il vuoto lasciato dalla disco-music tradizionale, ormai agonizzante dall'81 circa fino almeno all'85.

Diciamo dall'84 fino all'88 (cioe' la mia adolescenza) in discoteca c'era il vero meltin pot.
Potevi ascoltare e ballare l'ultima italo-disco, il techno pop inglese, il primo rap, certe cose dance-soul-pop alla swing out sister piuttosto che i simply red, anche certa new-wave piu' danzereccia.

Nell'88 arriva la house (io avevo la tessera del life 85, primo storico locale di house a roma vicino p.le clodio)
e la storia cambia per sempre.
Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #28 il: 19 Mag 2012, 00:13 »
.. quanto mi piace attaccare i pipponi su ste cose nostalgia canaglia!  :pp

Offline Daniela

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Re:Addio a Donna Summer
« Risposta #29 il: 19 Mag 2012, 11:14 »
R.I.P.
 

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