Caro Billy
Ci risentiamo dopo tanti anni, anche se in realtà non ci siamo mai persi di vista, ma sai, la vita cambia, si cambiano le amicizie, i lavori, gli amori; ma poi alla fine ogni tanto capita che si ritrova un vecchio amico e allora tutti gli anni di silenzio sfumano in un attimo, perchè quando si ritrova un amico della tua giovinezza è come ritrovare un occhio che non avevi più usato.
Ci conoscemmo tanti anni fa, ai tempi del "grande passo avanti", erano i tempi della pausa dei lavoratori, erano i tempi in cui ancora si credeva che quel passo sarebbe stato davvero avanti, invece davanti c'era solo n muro e dietro il muro un burrone.
Ti avevo gia intravisto e amato quando nonostante tu andassi con la tua elettrica e ampli a suonare ovunque ti chiamassero per sostenere i minatori nel 1984, nonostante tutta la attività politica quello che chiedevi era non di cambiare il mondo, di non volere una nuova Inghilterra ma solo trovare una ragazza e da li mi accompagnasti con la tua semplicità e onerstà per una lunga stagione, addirittura un tuo pezzo ogni tanto fa capolino tra i ricordi di famiglia, visto che quella prima cassetta che regalai alla mia futura moglie nel lontano 1994 ancora gira ogni tanto.
Poi si cambia, sai a volte siamo volubili, ma pure tu hai passato un periodo non proprio clamoroso, eppure una ascoltata ad ogni tuo nuovo disco io l'ho sempre data, sperando di ritrovare il mio Billy, aspettandoti per 20 anni quasi.
Poi qualche giorno fa mi capita questa foto, Billy, testa china, barba lunga ormai bianca, chitarra rivolta verso il basso, 2013 dice la data, ascolto.
Chitarre quasi tutte spente o acustiche, tono dimesso, i testi taglienti e poetici dei vecchi tempi, l'amore che ancora ti da penare, un nuovo amore, la politica ormai è disillusione, ma soprattutto è il disco che mi ha riconciliato con un amico che avevo perso e che ora ho ritrovato.
Bentornato Billy, ti voglio bene.
