Cinema francese (mille e non più mille)

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #320 il: 07 Nov 2013, 17:32 »
Non posso classificarlo come film francese perché il regista è Denis Héroux, canadese. Un Québécois, direbbero i Franzosi.

Il film che ho visto iersera è "...E la notte si tinse di sangue".
Film abbastanza rozzo, ambientato a Belfast, con Matthieu Carrière, sessualmente impotente e senza soldi per tornarsene in America dopo aver servito la patria in Vietnam (che ci faceva, però, a Belfast?), che fa strage di fanciulle che vivono tutte assiepate in un appartamento a due (o tre?) piani e che studiano per diventano infermiere.

Il cast è misto, da un punto di vista di nazionalità.
C'è il regista e l'attrice principale che sono canadesi (la splendida Carole Laure, la ricordiamo in tanti film franzosi, a cominciare da "Preparate i fazzoletti" di Blier, oscar come figlior film straniero), l'attore principale è tedesco, poi ci sono le italiane Leonora Fani ed Ely Galleani, quindi le francesi Myriam Boyer (vista recentemente ne "Il fascino del delitto" di Corneau) e Christine Boisson (al suo massimo splendore, fresca dell'incontro con Robbe-Grillet che l'aveva spogliata in "Giochi di fuoco").

Potrei dirvi di non buttare nel cesso 87 minuti della vostra vita, ma non ve lo dico. Sono film che comunque restano, se non altro per la curiosità di vedere un cast così eterogeneo e di vedere attori comunque già con un discreto nome finirci dentro.

Offline Daniela

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #321 il: 07 Nov 2013, 20:51 »
lo posto anche qui, mi sembra il topi adatto....


ho visto la delicatesse

non amo i film francesi di solito
ma questo film mi è davvero piaciuto
in grado di raccontare una storia d'amore senza troppi "effetti speciali"
in modo delicato appunto, proprio come la storia imponeva
bello
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #322 il: 11 Nov 2013, 00:26 »
Buon cinema francese? Belle ragazze? Andate a vedere i film di Jean-Claude Brisseau, tutto quà! :beer:

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #323 il: 11 Nov 2013, 18:11 »
Il consiglio è di qualità ma dicci qualcosa di più, però.
Io ho (e ho visto) solo "Noce blanche" con Cremet e la Paradis.
Quali sono gli altri da vedere? I migliori e i peggiori? Quali si trovano in italiano?
C'è un ordine da seguire o tra i consigliati si può cominciare a caso?
Grazie.
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #324 il: 11 Nov 2013, 18:49 »
Il consiglio è di qualità ma dicci qualcosa di più, però.
Io ho (e ho visto) solo "Noce blanche" con Cremet e la Paradis.
Quali sono gli altri da vedere? I migliori e i peggiori? Quali si trovano in italiano?
C'è un ordine da seguire o tra i consigliati si può cominciare a caso?
Grazie.

Il migliore è "Celine", un capolavoro. Ma "l'Ange noir", "Les savates du bon dieu", "Choses secrets", "La fille de nulle part"... tutti opere prime. Il peggiore è infatti "Noce blanche". :=)) Con Cremer c'è anche "De bruit et de fureur"... bellissimo!

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #325 il: 12 Nov 2013, 12:48 »
Scusami, ma qui non è frequente trovare qualcuno che di un autore bravo quanto si vuole ma tutto sommato "nascosto" (non voglio dire "minore"), abbia visto tutta 'sta roba...
Cioè, gli è come trovare un franzoso che si sia visto, chessò, tutti i film di Salvatore Piscicelli o di Antonio Capuano...
Le cose sono 3:
- o sei mezzo franzoso e allora segui quella cinematografia come fosse la tua
- o sei "del giro": critico cinematografico, produttore, etc.
- o sei più malato de me, il che può esse pure... :)

Dicce, dicce...
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #326 il: 12 Nov 2013, 20:41 »
Scusami, ma qui non è frequente trovare qualcuno che di un autore bravo quanto si vuole ma tutto sommato "nascosto" (non voglio dire "minore"), abbia visto tutta 'sta roba...
Cioè, gli è come trovare un franzoso che si sia visto, chessò, tutti i film di Salvatore Piscicelli o di Antonio Capuano...
Le cose sono 3:
- o sei mezzo franzoso e allora segui quella cinematografia come fosse la tua
- o sei "del giro": critico cinematografico, produttore, etc.
- o sei più malato de me, il che può esse pure... :)

Dicce, dicce...

"None of the above" :) Non ho che vedere con i francesi, è solo che a me piace il buon cinema e francamente non credo sia Brisseau così "nascosto". Se devo paragonarlo a qualche regista italiano direi più un Cottafavi, nel senso che è un maestro ma non sempre riconosciuto.

Ma cerchi di vedere "Céline" e poi tu mi racconti. :)

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #327 il: 18 Nov 2013, 10:52 »
Sto recuperando i film di Brisseau, vediamo di vederli un po' alla volta.
Così, scorrendoli molto rapidamente, a parte una quantità consederevole di nudi femminili, paiono essere film molto concettosi.
Così, di primo acchito, parlo da un punto di vista di mere sensazioni, pare un autore del "giro" di Doillon, Vecchiali, con le debite proporzioni, Rivette...
A ogni modo, vedrò di cominciare, sono fermo - come già scritto - al film, a quanto pare, più commerciale e peggio riuscito.
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #328 il: 18 Nov 2013, 10:57 »
I film di Doillon li utilizzavano della camera della morte nelle carceri statunitensi.
Poi hanno pensato che fosse un trattamento inumano e sono rivenuti al sistema più nobile dello squartamento e dell'asportazione delle interiora con esposizione del corpo per una settimana.

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #329 il: 18 Nov 2013, 11:12 »
E su questo siamo stranamente d'accordo... :beer:

...Ma su Brisseau che dici? Non ti sei ancora pronunciato e io aspetto sempre il tuo dirimente giudizio...
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #330 il: 18 Nov 2013, 11:40 »
E su questo siamo stranamente d'accordo... :beer:

...Ma su Brisseau che dici? Non ti sei ancora pronunciato e io aspetto sempre il tuo dirimente giudizio...

Non ho visto nulla.
Sulle mie scelte cinematografiche vado a sensazioni. L'impressione é che faccia parte di quella schiera di registi francesi marginali, che ha costruito la sua carriera come "antagonista" di un cinema ufficiale, più festaiolo.
L'idea di vedere uno dei loro film mi mette il terrore già prima di cominciare.
Per questo manco ci penso a vederli.

Due volte mi sono messo a vedere due film di Doillon e due volte so rimasto a bocca aperta per la noia, l'inutilità e lo spreco di energia elettrica, pellicola e tempo.
Se un giorno vuoi vendicarti di un nemico, legalo a una sedia e mettigli il DVD di "Carrement à l'ouest", che peraltro vede, come attice ( :lol: :lol: :lol:) anche quel ghiacciolo di pus che é la figlia.
Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #331 il: 18 Nov 2013, 11:45 »
Non ho visto nulla.
Sulle mie scelte cinematografiche vado a sensazioni. L'impressione é che faccia parte di quella schiera di registi francesi marginali, che ha costruito la sua carriera come "antagonista" di un cinema ufficiale, più festaiolo. Cercando di essere ancora più pomposi  e scassapalle di tutta la nouvelle vague messa insieme.
L'idea di vedere uno dei loro film mi mette il terrore già prima di cominciare.
Per questo manco ci penso a vederli.

Due volte mi sono messo a vedere due film di Doillon e due volte so rimasto a bocca aperta per la noia, l'inutilità e lo spreco di energia elettrica, pellicola e tempo.
Se un giorno vuoi vendicarti di un nemico, legalo a una sedia e mettigli il DVD di "Carrement à l'ouest", che peraltro vede, come attice ( :lol: :lol: :lol:) anche quel ghiacciolo di pus che é la figlia.

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #332 il: 18 Nov 2013, 16:55 »
Circa Doillon...

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #333 il: 18 Nov 2013, 16:56 »
Di Jacques Doillon vidi al Festival di Venezia del 2003 un film intitolato "Raja".
Da qualche parte devo aver conservato la recensione, visto che per gli amici recensivo tutto quello che vedevo al Festival.
Il protagonista era Pascal Greggory (attore simpatico quanto 'na flatulenza in ascensore) che moriva dalla voglia di scoparsi una ragazzetta maghrebina che con altre fanciulle aveva ricevuto l'incarico di rasare l'erba del grande giardino di Greggory.
Tutto il film è incentrato sulla crescita del suo desiderio di concupire questa fanciulla paracula come poche.
L'attrice, tale Najat Benssallem vinse pure il premio Mastroianni quale migliore giovane attrice. Credo non abbia fatto più altro.

Presto vorrò vedere un suo docu-film in co-regia con Resnais. Si chiama "L'an 01". Pare sia molto importante.
C'è anche un altro film che vorrei vedere e che già ho: "La pirate" con la moglie (Birkin), la già evocata Maruschka Detmers e il grande Philippe Léotard.
Però, boh. Sono un po' frenato.
Il rischio rottura de [...]i è esponenziale.

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #334 il: 26 Nov 2013, 14:13 »
Ho visto "Ospiti pericolosi" (Le petit garçon) di Granier-Deferre. Era uno di quelli che mi mancava.
Che vi devo dire?
Filmone.
La qualità dei dialoghi, ragazzi. La qualità dei dialoghi.
Grande cinema, quello di Granier-Deferre.
Me lo rivedrei per quanto mi è piaciuto.

Offline Nanni

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #335 il: 27 Nov 2013, 14:26 »
Ho visto l'altra sera "Piccole bugie fra amici" di Guillaume Canet (non ricordo se ne abbiamo già parlato, se sì... mi scuso), che all'epoca quando uscì mi aveva interessato parecchio ma che per mille motivi non ero riuscito ad andare a vedere.

Tutto sommato gradevole (come tanti film francesi appunto, sopratutto se si ama il cinema francese), una commedia che scorre via facile ma insomma. Un filmettino. Pretenzioso quanto basta, forse troppo (it's a long way to Lawrence Kasdan... ma anche vs. Carlo Verdone di Compagni di Scuola, aggiungo io) ma pieno, pieno di incongruenze, di roba appiccicaticcia, di legami che non reggono. E che non ho retto.

Io non conoscevo il regista, e l'impressione che mi ha lasciato è quella di un giovane che guarda al passato (i protagonisti sono tutti quaranta/cinquantenni) fermamente convinto di conoscere a menadito la verità, l'essenza intima delle generazioni precedenti alla sua. Ma così facendo, mischia con superficialità eventi e decenni che non possono collimare, mai: per dirne una, la musica di John Fogerty non me la puoi far suonare in mezzo a un gruppo di gente nata a fine anni '60 primi anni '70, perchè quelli erano gli anni in cui John Fogerty (e i Creedence C.R.) suonavano!

I Creedence potevano stare BENISSIMO ( e mi sa pure che si stavano) come colonna sonora del Grande Freddo, accanto ai Temptation o ai Rolling Stones che facevano ballare nostalgicamente Jeff Goldblum, Glenn Close e Kevin Kline nella cucina della casa di QUEL film. E già allora era musica del ricordo e della nostalgia. Non può echeggiare la stessa musica e avere lo stesso effetto emozionante venticinque anni dopo. Non può.

E poi, le storie dei personaggi, ognuno con la sua dose massiccia di egocentrismo sfrenato, di isteria e poi di strabordanti e non so quanto giustificati sensi di colpa. Troppo, troppo davvero.

Questo, come tanti altri film che ho visto recentemente (un titolo per tutti: "La Meglio Gioventù" di Giordana), mi dà l'impressione di essere il frutto di uno studio a tavolino, pianificato e vagliato. Di un "elenco di fatti" buttato giù a priori, magari da una riunione di gruppo (allora, vediamo: ci deve essere la lesbica, il separato, quello con figli, il femminaro, l'invalido, l'ebreo, il negro...) e poi la storia e la sceneggiatura che viene "costruita" intorno a questi fatti, per racchiuderli e coniugarli l'uno con l'altro. Come se fosse una storia vera. O quanto meno verosimile.

Ecco, il film di Canet manco verosimile, devo dire. Alla fine il personaggio più "reale" che mi ha colpito di più è proprio l'amico pescatore Jean-Louis (direte: non a caso è quello più vecchio...  ;)) ) che mostra alla fine di avere meno tarli nel cervello e di farsi mooooolte meno pippe mentali di tutti gli altri messi insieme. Bravo François Cluzet (che abbiamo ammirato in Quasi Amici) e bellissima la Cotillard (Cuchillo, ne avete parlato???  :love:)

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #336 il: 27 Nov 2013, 15:05 »
Canet si è guadagnato una grande fama con "Non dirlo a nessuno", che è stato un grandissimo successo anche in patria, credo.
In Italia, grazie anche a tanti passaggi televisivi sui RAI movie, ho scoperto che l'hanno visto praticamente tutti.
Un po' come "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi...Ogni tanto quando mi chiedono qualche bel film italiano un po' nascosto da vedere degli ultimi 10 anni dico quello e tutti: "L'ho già visto"...Ecco, ho smesso di consigliarlo, ho capito che l'hanno visto pure quelli che vedono 15 film all'anno...

"Piccole bugie tra amici" fa parte dei 1.000 film che ho in archivio ma non l'ho ancora visto. Quindi, Nanni mi fa venir voglia di vederlo. Credo che lo farò durante le feste natalizie, quando mi faccio mini-maratone di film.

Circa la Cotillard, credo che ci aprì un topic Zanzalf prima ancora di questo e la chiamò "Marillon"... :p

A proposito di "Non dirlo a nessuno"...Ma quant'è bona Marie-Josée Croze? Credo ne parlò l'ItalicoBoldi su "Matter of charm..." ma è canadese (come Carole Laure, citata qualche giorno fa), non vale... ;)

Offline fish_mark

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #337 il: 27 Nov 2013, 15:11 »

A proposito di "Non dirlo a nessuno"...Ma quant'è bona Marie-Josée Croze? Credo ne parlò l'ItalicoBoldi su "Matter of charm..." ma è canadese (come Carole Laure, citata qualche giorno fa), non vale... ;)

Divina. E' l'agente segreto olandese di "Munich" che viene poi uccisa dal commando.

Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #338 il: 29 Nov 2013, 10:46 »

Guillaume Canet é un buon attore e un buon regista.
Il problema é che, negli ultimi anni, é stato eletto a "enfant prodige" del cinema francese.
Che oltretutto si tromba l'altra "enfant prodige del cinema francese. Che vuoi di più ?
Dopo un esordio interessantissimo con "Mon idole" e un ottimo polar come "Non dirlo a nessuno" é caduto, secondo me, nell'errore di credersi infallibile.
Non basta mettere sulla stessa pellicola gli attori più "bankables" per fare un bel film.
Piccole Bugie fra amici é esattamente come descritto da Nanni. Un film che va bene se hai o una nostalgia da raccontare, ma se hai da poco passato i 30 anni ti viene male. Agli esempi aggiungerei anche "L'ultimo bacio" di Muccino, pim o meno sulla stessa lunghezza d'onda e con gli stessi difetti.
Per dire, restando nel cinema francese, "Vincent, François, Paul et les autres" di Sautet, con Montand, Piccoli, Reggiani e Depardieu é immensamente superiore.

A proposito di "Non dirlo a nessuno"...Ma quant'è bona Marie-Josée Croze? Credo ne parlò l'ItalicoBoldi su "Matter of charm..." ma è canadese (come Carole Laure, citata qualche giorno fa), non vale... ;)

Per me é una vera fissa. L'ho già scritto.
La prima volta che la vidi fu in quel capolavoro che é stato "Le invasioni barbariche" di Denys Arcand.
Li é scattato il colpo di fulmine. Continuato in altri film. Nessun capolavoro ma alcuni valgono solo per la sua presenza.
Tipo questo


Comunque non so se già l'ho scritto su questo topic, ieri sera ho rivisto uno dei più bei film francesi degli ultimi anni.
"Je vais bien, t'en fais pas."
Per me, siamo ai limiti del capolavoro. Delicato, sincero, vero, umano.

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Re:Cinema francese (mille e non più mille)
« Risposta #339 il: 29 Nov 2013, 11:58 »
Peccato che "Je vais bien, t'en fais pas" non sia stato tradotto in italiano. Dovrò vederlo in francese, allora. Peccato. Sono in nettissima minoranza, ma a me piacciono i film doppiati, se c'è cura e professionalità nel doppiaggio. Mi stancano i sottotitoli così come mi stanca seguirli nella lingua originale (per quanto possa capirli, comunque è faticoso e qualcosa mi scappa).
Di Philippe Lioret ho visto "Welcome" (che hanno visto tutti anche in Italia).
Ma è molto quotato questo cineasta, Italic? Mi sa che è molto considerato in patria, giusto?

Tra l'altro, se non ho capito male è uno che per 20 anni aveva fatto il tecnico del suono. Curioso sia poi passato alla regia.
In Italia non so se ci sono casi del genere. Spesse volte si passa alla regia quando si è stati direttori della fotografia (Mogherini, per dirne uno) o montatori (vedi Brass ma lo stesso Garrone). Vabbé, i casi di sceneggiatori diventati registi manco ve li dico, praticamente il 60% dei registi ha avuto prima un'esperienza di sola sceneggiatura.
Ma tecnici del suono diventati registi non mi vengono in mente.
 

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