Si, ma infatti è una mezza favoletta raccontata in modo inedito, nella realtà non andrebbe mai così
il problema del film, che ha il pregio di parlare di un tabu' quellod elle malattie "mentali", è certamente il finale hollywoodiano, smielato ed quasi inverosimile.
La Lawrence però è a dir poco fantastica
Ma sai, Scialo, in realtà anche il modo di raccontare non era poi tanto inedito... Sono d'accordo con Dani che il finale è 100% Hollywood: c'è sempre questa fissa americana (micidiale) della gara: la differenza tra i film mainstream e i film indie-ggianti è che nei primi i protagonisti vincono (tipicamente con un canestro all'ultimo secondo), nei secondi non vicono, sono bizzarri, ma sono felici e gli vogliamo bene lo stesso (archetipo: Little Miss Sunshine)
Cmq questa settimana altri due film:
Viva la libertà: ok, bravissimo Servillo... resta tuttavia il problema che questa pellicola potrebbe rientrare di diritto nel topic sui radical chic che sta spopolando su Argomenti. Il fatto che sia piaciuto moltissimo ai miei amici desinistra, che a quanto pare sognano segretamente di vincere le elezioni grazie a uno schizofrenico che cita Brecht e che si muove proprio sul confine dell'area "Oltre il giardino", rappresenta un altro dei motivi per cui
non vinceremo mai.
Anna Karenina: messa in scena ingegnosa ad estremamente elegante, ma il complesso è forse un po' troppo esangue per riguardare una storia di passioni assolute. Meravigliosi costumi, tappezzerie, cappellini, e altre cose ottocentesche che sono un godimento per gli occhi. Vronsky, tuttavia, somiglia vagamente a Gene Wilder, e personalmente colpirei Keira Knightley molto forte con un martello ogni volta che strizza gli occhi e tira in avanti la mandibola. Primo tempo più godibile del secondo.