Ho visto stasera al cinema "L'uomo d'acciaio".
Premesso: 3 ore al cinema di Colleferro il primo giorno d'estate sono pesanti. E' un bel film, però le scene d'azione andavano suddivise meglio nel corso delle 3 ore: essendo probabilmente l'inizio di una nuova saga di Superman, è logico che parta dalla nascita del piccolo kryptoniano Kal-El, perciò si potrebbe pensare ad un inizio un po lento, come in Batman Begins o Iron Man, e invece inizia con il ritmo giusto, e prosegue con il ritmo giusto anche mentre Clark Kent ricerca la verità sulle sue origini, ovviamente qui il ritmo è più basso. Poi però, quando è il momento in cui ti aspetti che il ritmo aumenti di nuovo, ti ritrovi invece con un rallentamento nella parte centrale del film, per poi aumentare di nuovo durante l'ultima ora. In poche parole, in questo film c'è la quotidianità di Clark Kent, c'è il supereroe contro il super criminale, ma manca la quotidianità di Superman, mancano le sue imprese giornaliere: sventare una rapina, salvare gente da un palazzo in fiamme, ecc... imprese che compie Clark Kent sia da giovane che durante la ricerca delle sue origini, ma non Superman, l'unico nemico di Superman in questo film è il generale Zod con i suoi scagnozzi. Sicuramente la quotidianità di Superman si vedrà di più nel prossimo film, lo si capisce pensando al finale e al fatto che Snyder probabilmente seguirà lo schema usato da Nolan per la trilogia di Batman, questo film è strutturato proprio come un gigantesco prologo di una trilogia su Superman.
Io invece sono rimasto abbastanza deluso.
È vero: il film parte bene, fantascienza di classe, e poi il vecchio Russell buca lo schermo.
Bei scenari Kryptoniani, bella atmosfera.
Certo, l'idea dei bimbi cresciuti artificialmente dalle macchine ruba per l'ennesima volta a Matrix, ma ci può stare.
È quando l'azione passa sulla terra che cominciano i problemi.
Perchè purtroppo questo non è un film di Wes Anderson dove i cattivi non sono cattivi, in fondo, e i buoni non sono cosi buoni, davvero.
Qui è tutto tagliato un pò con l'accetta.
C'è questa contraddizione fondante tra la pretesa della diversitá tra alieno e umano e la sua non realizzazione.
Superman è più umano degli umani stessi.
O forse è talmente umano da essere alieno?
Insomma giá da piccolo lo vessano lo bullano lo corcano e lui fa ( quasi sempre ) pippa.
Quelli lo attaccano e lui li salva.
Gesù Cristo? In effetti ha 33 anni pure lui.
E anche gli ottimi Kevin Costner e Diane Lane sono un po Giuseppe e Maria, a pensarci.
E poi, nel momento dell'estremo dubbio dove va il nostro a chiedere consiglio?
E ancora, come G., Klark non ha pulsioni sessuali. Lois Lane è un pò la sua Maddalena ( e lei se lo vorrebbe fare eccome, e non certo per quella faccia da soggetto, secondo me, ma perchè insomma, steel is steel ).
Insomma, tutto molto bianco e nero, A e B.
Vabbè ma gli effetti speciali?
Io li ho trovati abbastanza noiosi.
I combattimenti a terra si riducono a Krytoniani che si sbattono a muri lontani kilometri ma quando urtano sembra che non si siano fatti niente.
Un pò di esplosioni e palazzi in fiamme, yawn.
Poi il 3d ha rotto ercá , co sti schermi piccoli, poca luce, occhiali sconodi e le meteore che ti vengono addosso, che la prima dici " ooohhh", la milionesima pensi basta co sta cafonata.
Non lo so, venivo da Batman, che nella sua darkitudine, nela sua complessitá psicologica e strutturale, ti faceva dimenticare che si tratta di supereroi, di fumetti per bambini.
Nei dialoghi dell'epilogo di Kill Bill 2, Bill spiega a Beatrix Kiddo la teoria secondo cui Superman, al contrario di tutti gli altri supereroi non è un umano in qualche modo mutato o "evoluto" , non è l'umano che si fa sovrumano, ma il contrario esatto, ovvero un sovrumano, che per adattarsi al mondo deve scendere al livello dell'umano, e questo non senza una discreta dose di sofferenza.
Ecco, uscendo da Man of steel mi è venuto in mente quanto sia stata inappropriata questa analogia fatta da Bill tra quella Dea di Beatrix Kiddo ( che resta una dea anche quando si fa umana e si sposa col pancione ) e questo belloccio col costume da pagliaccio e la faccia da baccalá.
La S, lo spiega lo stesso protagonista nel film, non sta per Superman, sta per Soggettone.