Tetsuo.
A parte gli scherzi, il tuo collega non è un artista (o sì?). Cioè, lui s'infila il ferro nel prepuzio perché gli piace, o per un qualsiasi motivo che non riesco a immaginare, ma comunque valido (se non altro per far ridere noi).
Se per perversione intendi uscire fuori da un canone, allora viva la perversione.
Per dire: per me fanno più male cinque minuti di televisione di uno spiedo al cazzo. La tv è indolore, lo spiedo è atroce, ma se ne esci vivo (e si suppone che te lo sei fatto inserire da un professionista, altrimenti sei un cretino e ti meriti il peggio) non hai problemi, sei libero, mentre le immagini sono subdole, tu non sei in grado di decodificare subito ciò che hai visto. Ho detto tv, vale lo stesso per un brutto film, mettiamo un brutto film commerciale. Tu che lo guardi assimili il suo linguaggio. Ti abitui. Non sopportiamo i film lenti perché siamo abituati a montaggi frenetici, pensati per tenere desta l'attenzione.
Davvero non siamo in grado di mantenere lo sguardo per più di qualche secondo?
Capisco e apprezzo la velocità, ma certi film (e libri, e dischi) non sono pensati come strumenti, non sono finalizzati al soddisfacimento di desideri momentanei (legittimi e degni).
E poi volevo dire un'altra cosa: si pensa che alcuni film li possano apprezzare solo gli intellettuali, o chi si atteggia. Ecco, secondo me è il contrario. Per goderseli bisogna spogliarsi di tutte le strutture, eliminare ogni tipo di mediazione tra sé e lo schermo. Altrimenti è come andare a una mostra e non guardare il dipinto ma solo il nome dell'artista. O come comprare un vestito non perché ci piace ma per la marca.