In fondo la cosa più ovvia, anche se non meno interessante, è constatare la velocità con cui mutano i linguaggi.
Il cinema è un bel paradigma con cui misurare l'audivisivizzazione della nostra epoca.
Il cinema vive di forti "consumi", scosso dalle influenze dei videoclip, dei trailer pubblicitari, delle serie tv. E' il linguaggio forse più esposto a un altro mutamento paradigmatico, quello cognitivo, che ormai caratterizza più generazioni: velocità e complessità ormai fanno bruciare tutto più in fretta.
Tra barry lyndon e un film contemporaneo c'è la stessa distanza che c'è tra I Promessi Sposi e un'opera contemporanea.
Non so, scrivo al volo e mi piacerebbero interventi correttivi al mio pensiero.
Interventi correttivi? (Signo'... 'ncè gnente da fa'... lo devi porta' direttamente a o sfascio...
)
Solo una cosa, forse banale. Quattro titoli di Kubrick, il più "fresco" è di quasi quarant'anni fa...
Mi piacerebbe esserci fra quarant'anni
per leggere quanti film di Steven Soderbergh o che ne so, dei fratelli Coen, o di Luc Besson, verrebbero elencati in un ipotetico thread sui film-pallosi postato da Italicbold-Filho (no, mica è un altro, è lui-même, ancora in giro a cacaercazzo...) all'interno del forum Laziointergalattica.net sezione "
Lest the good times roll"
Per me fra quarant'anni... Soderbergh chi? sarebbe nel dimenticatoio già da mò... come un Eriprando Visconti o un Henry Hathaway qualsiasi...
Voglio dire, a me che di Stanley Kubrick ancora si parli e con tanta padronanza, be' fa piacere. La cultura sedimenta, e questa è cosa buona e giusta. Poi il linguaggio che invecchia... vabbè...
by the way, quattro titoloni
appisolanti di Soderbergh ce l'ho già oggi, quarant'anni prima, se volete: 1-Sesso e bugie
2-Underneath
3-Che con Benicio del Toro
- Ocean11, 12,13, 14....