I DK perche in quel periodo rappresentavano un rigurgito punk per le seconde generazioni, quelle che per limiti di etá avevano perso il 77 e tutto quello che significò non solo a livello culturale, ma anche sociale e politico.
Il segnale caustico che proveniva dall'america reaganiana venne recepito in pieno da generazioni come la mia, in più fu proprio l'esperienza DIY patrocinata da Biafra nella sua S.Francisco a costituire l'impalcatura ideologica, se così può chiamarsi, di tutti i fermenti sociali e culturali della Roma antagonista, che tentava di sfuggire alla grande operazione restauratrice post anni 70.
Le prime occupazioni trovano il proprio riferimento nella vulcanica esperienza di Jello, emblematica quella del Forte che alla sua maniera continua tuttora a rappresentare i meccanismi e i paradigmi della controcultura dell'epoca.
Altra citazione d'obbligo va ai Beastie Boys con la loro Fight for your right to party.
Direi quasi superfluo descrivere ciò che rappresentò quella bomba di canzone e come il rap, una musica cosí estrema, così sovversiva e così potente, in bocca a dei giovani bianchi con la fissa dell'hc, ebbe la forza di travolgere l'idea stessa dwlla controcultura, a Roma come nel resto del mondo, attraverso l'imposizione di un modello culturale per forza di cose meticcio e solidale, internazionalista nel senso più genuino del tetmine, che di lí a poco riuscí a contaminare l'intera scena musicale.
Se di lá sono giustamente citati i Ratm, cosí come si potrebbero citare esperienze autoctone come gli Onda Rossa Posse o i 99, indispensabili per capire lo sviluppo di parte della musica contemporanea italiana, allora in questo sondaggio i Beastie Boys c'entrano di diritto.
Adesso attendiamo il giudizio della commissione radio rock preposta al controllo del topic. Eventualmente sparirá anche questo.