L'Italo disco

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Offline Warp

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L'Italo disco
« il: 17 Ott 2012, 17:25 »
Ebbene si, ho deciso di calare l'arma-fine-di-mondo
Il genere più vituperato eppure l'ultimo sussulto di originalità partorito dalla musica italiana, l'ultimo genere musicale dove abbiamo dettato legge nel mondo e tuttora abbiamo fan scatenati nei posti più lontani del globo che si contendono a colpi di centoni, qualche 12 pollici cacciato da qualche scantinato di rovigo.

In principio era il Verbo e il Verbo era presso di Lui, l 'Immenso Giorgio Moroder e il motorik bavarese



dopodiche dalle cantine del Lombardo Veneto principalmente un'orda di sfigatelli e dj di periferia è andato alla conquista delle discoteche e del mondo a colpi di musichette sceme e elettronica da 4 soldi, testi catatonici e drumming amatriciano.



La colonna sonora dei nostri anni 80 era servita, la milano da bere stava pronta a bocca aperta e piedi caldissimi per ballare la nostra musica, che gli amici della disco preparavano per il venerdi sera, la baia di gabicce sfoderava tutto il suo sudore chimico con la prima polvere bianca che cominciava a girare seguita da tutte le discoteche della penisola che finalmente si riempivano di giovani che si erano rotti i co.glioni di cantautori e chitarre. Il motto era BALLARE  E BASTA NIENTE MENATE SOCIOLOGICHE (che anni dopo verrà ripreso dalla rave culture)




Poi è venuto lui Silvio da Arcore e i Vanzina e tutto è entrato nella leggenda


In questi 50 secondi e in questa colonna sonora ci sono i 30 anni di storia futura del cinema e della società italiana



est1900

est1900

Re:L'Italo disco
« Risposta #1 il: 17 Ott 2012, 17:30 »
dopodiche dalle cantine del Lombardo Veneto principalmente un'orda di sfigatelli e dj di periferia è andato alla conquista delle discoteche e del mondo a colpi di musichette sceme e elettronica da 4 soldi, testi catatonici e drumming amatriciano.

In pratica lui:



E Pino d'angiò? Lei dove me lo mette (cit.)?

Offline Warp

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Re:L'Italo disco
« Risposta #2 il: 17 Ott 2012, 20:08 »
e dove je lo metto? insieme a tullio de piscopo, tony eposito ed enzo avitabile tra i grandi del crossover italiano (primo rapper italiano con buona pace di san lorenzo da cortona)

qui si va per strade perdute

perduta gente

grandi uomini che hanno fatto la storia del djing italiano
Re:L'Italo disco
« Risposta #3 il: 18 Ott 2012, 16:51 »
L'eta' e' dalla mia parte, quindi ricordo bene tutto..ma questo all'epoca mi era un poco sfuggito.
Inspiegabilmente e' ancora molto famoso all'estero..ma vi chiedo..secondo voi sta' suonando veramente?

porgascogne

porgascogne

Re:L'Italo disco
« Risposta #4 il: 18 Ott 2012, 16:52 »
 :o
(ma non l'avevi già aperto, 'sto topic?!)
 :o

Offline Warp

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Re:L'Italo disco
« Risposta #5 il: 18 Ott 2012, 17:31 »
:o
(ma non l'avevi già aperto, 'sto topic?!)
 :o

puo darsi, anzi probabile, ma nella ricerca non c'è, forse nella mia vita lazionettica precedente; avevo aperto pure una dissertazione dotta sugli Squallor che fu stroncata dalla Lady per "frazionismo ideologico", ma che importa tutto ciò ogni tanto è bello tornare a riguardare vecchie foto e dire "si facevano veramente schifo, pure a riguardarle 30 anni dopo" però come non volergli bene ?  :)

porgascogne

porgascogne

Re:L'Italo disco
« Risposta #6 il: 19 Ott 2012, 08:52 »
ah si, certo
 :beer:
se riapri pure quello degli squallor, c'è cuchillo che è un grande esperto

Offline Dusk

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12737
http://www.labouratorio.it
Re:L'Italo disco
« Risposta #7 il: 19 Ott 2012, 10:07 »
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=x6JIGto-gNo[/youtube

Capolavoro Sempiterno.

porgascogne

porgascogne

Re:L'Italo disco
« Risposta #8 il: 19 Ott 2012, 10:33 »

Offline Warp

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Re:L'Italo disco
« Risposta #9 il: 19 Ott 2012, 10:50 »
il grande Fred

OT
Gli Squallor ormai sono diventati materiale "cult" per aperitaroli di Monti, da quando sono stati sdoganati da Chiambretti e Giusti, ormai sono roba da Festival del Cinema di Napoli e da retrospettiva di 8 pagine sul seriosissimo Blow Up.
Ma magari appena ho tempo riapro il topic. o'topic poi,  nu topic'emmerda  :)
EOT

Offline Warp

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Re:L'Italo disco
« Risposta #10 il: 22 Ott 2012, 21:54 »
il topico langue, io lo riattizzo



qui metto la radio version invece che la dance remix, per non perdersi questo vergognoso playback  un tuffo in der memoires con il discoring delle "3 grazie"


andiamo a letto

Offline Warp

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10144
Re:L'Italo disco
« Risposta #11 il: 10 Gen 2014, 15:11 »

Offline Warp

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10144
Re:L'Italo disco
« Risposta #12 il: 10 Gen 2014, 15:29 »

dimenticavo questo, uno dei pezzi più spassosi del 2012 dei grandissimi Ajello, grandi eredi della tradizione italo

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:L'Italo disco
« Risposta #13 il: 10 Gen 2014, 16:50 »
Forti 'sti Ajello,non li conoscevo,mi sono creato una playlist  du tu - ta da ta ta tunz tunz tunz   :pp
Re:L'Italo disco
« Risposta #14 il: 10 Gen 2014, 17:11 »
Oh ecco, bene, il reup mi da occasione per fare un po di storia.
Il 12 luglio 1979 allo stadio di baseball di Chicago, si tiene un incontro tra i White Sox e i Detroit Tigers.
Prima dell'incontro pero' si tiene un happening di matrice para-fascista.
I tifosi erano stati invitati a portare quante piu' possibili copie di vinili disco-music, per poterne
fare una pila e bruciarli.
L'evento simboleggia il rifiuto americano di una musica e una cultura fondata sul ballo, sulla musica nera
e gay, sulla cultura edonista della discoteca, con annessi sessuali e di droga.
All'alba del nuovo decennio la new wave, l'heavy metal e il techno-pop inglese oltre al solito classic rock, dominano le classifiche americane ed europee, e di disco music ce n'e' sempre meno, se ne produce molto poca.
Eppure la domanda per una musica facile, ma ritmica, adatta esclusivamente al ballo, è ancora moto forte, sopratutto nell'enorme mercato europeo non anglofono.

E qui entrano in scena gli italiani.
Session-man affermati o oscuri, disc-jockey a corto di hits, produttori di musica italiana in crisi di vendite ed esordienti vocalist, anche stranieri in cerca di occupazione si mettono al lavoro, nelle ore morte di studio, oppure in cantine attrezzate, e artigianalmente iniziano a confezionare prodotti fatti in casa, cosi' come la tecnologia a quel punto permetteva.
Drum-machine, un paio di sintetizzatori, qualche riverbero e delay e tanta fantasia.
Qual'e' l'intuizione fondamentale degli artisti Italo?
Estremizzare la lezione di padre Giorgio Moroder: fare la disco con le macchine in sequenza.
Se pero' Moroder da i I feel love in poi attua questa modalita' produttiva avendo bene in mente
il linguaggio disco, come derivato dal soul e dal funky, e di fatto compie opera di travestimento
su una materia tradizionale, gli italiani finiscono per inventare un linguaggio del tutto nuovo, che aggira
la soulfulness della black music astraendone solo i meccanismi ritmici e, come un ritorno ai Kraftwerk, de-funkizzandoli e facendoli sposare al contrario con l'innato senso tricolore della melodia leggera.

Il risultato è straniante ed eccitante al tempo stesso.
La tensione minacciosa dei pattern di DM e basso synth viene risolta da  linee di tastiera dal suono gelido ma dalle armonie accattivanti, cosi' come la linea vocale, pop nella verione italiana, ovvero senza dolore.

La differenza col synth-pop inglese è abissale, perche' gli inglesi, pur con le stesse macchine e procedure produttive, esprimono un mood molto diverso, conflittuale, tipico dell'era new-wave, e sopratutto rimangono
nell'ambito discorsivo della struttura canzone.
Gli italiani, che pure fanno canzoni, pensano alla pista da ballo, non all'ascoltatore da cameretta, e quindi pensano al loop e alla serialita' della ripetizione.
Non è un caso che i tre di Belleville, ovvero Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson, all'epoca adolescenti dj della borghesia nera americana, all'inizio degli ottanta, non avendo piu' dischi Disco da mettere alle feste si comprano la roba italiana in importazione e si intrippano di brutto, al punto che qualche anno dopo inventano, giustappunto, la Techno.


All'inizio degli 80, anche i neri americani hanno ripudiato la disco, e stanno iniziando a ricostruire la loro identita' musicale attraverso il nascente hip-hop, genere che porta alla ribalta la strada, il ghetto, ma anche
il machismo smarrito in anni 70 di gay-disco e droghe forti.
A Chicago pero' la comunita' gay nera è forte e ancora ha tanta voglia di ballare.
Anche qui, nei club, accanto al funky sintetico di commodores e cameo, e alla hi-nrg di philadelphia
cominciano a passare i pezzi italiani, e la gente va in visibilio.
Nasce la House Music.

Tra i gruppi osannati dai chicoagani ce n'e' uno che, ironia della sorte, è formato
da due tra i session man responsabili di gran parte della musica italiana anni 70, ovvero stefano
pulga e luciano ninzatti, i cui credit sono all'epoca praticamente ovunque: dalla nannini a bennato
da cocciante alla berte' e cosi' via.
Prima coi Pink Project i due realizzano una sorta di mash-up ante litteram tra mammagamma di alan parsons
e another brick dei pink floyd, po iniziano a sfornare 12 pollici a nome Kano
 




Ci sarebbe poi da parlare dell'influenza Italo sulla scena elettronica francese 95-05 ma c'e' tempo...

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:L'Italo disco
« Risposta #15 il: 10 Gen 2014, 17:30 »
Possiamo dire che l'Italo è per la techno quello che gli Stooges e i Ramones sono stati per il punk?

Devo approfondire , mi piace parecchio,prevedo di andarci a rota  8)


Re:L'Italo disco
« Risposta #16 il: 13 Gen 2014, 10:26 »
Questi sono i topic che mi fanno amare sto forum e gli esseri che lo popolano.

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:L'Italo disco
« Risposta #17 il: 13 Gen 2014, 11:52 »

Zombi

Zombi

Re:L'Italo disco
« Risposta #18 il: 13 Gen 2014, 12:34 »
Re:L'Italo disco
« Risposta #19 il: 13 Gen 2014, 13:35 »
 

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