la tardiva educazione al jazz del signor s.

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Offline sigurd

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la tardiva educazione al jazz del signor s.
« il: 01 Feb 2016, 22:51 »
Un passo alla volta e ben ponderato, ché l'età è tanta e il tempo è poco - e di liste "i 100 album jazz che non puoi non ascoltare" c'è piena internet.

Partiamo da qui: My Favourite Things di Coltrane.
Sento il brano e mi sciolgo. Ipnotizzato. Elevato.
Sento il resto dell'album e insomma, sì, vabbè.

Jazz modale, mi si dice.

Non mancherete d'aiutarmi.


Offline Neal

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Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #1 il: 01 Feb 2016, 23:12 »
Se ti è piaciuto My Favourite Things non puoi perderti gli esordi di John Coltrane e la sua collaborazione con Cannonball Adderley.

Stars fell on Alabama è un vero capolavoro (anche grazie ad Adderley che, almeno per una volta, riuscì a suonare meglio di Coltrane)


Online genesis

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23772
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #2 il: 01 Feb 2016, 23:15 »
Link al primo brano, poi sul tubo ti senti il resto.

Not a valid youtube URL

Offline sigurd

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11095
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #3 il: 01 Feb 2016, 23:41 »
grazie a tutti e due

vi fo sapere
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #4 il: 01 Feb 2016, 23:49 »
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #5 il: 02 Feb 2016, 09:13 »
Io, ogni tanto, quando penso che sia il momento di guardare le stelle mi sento questo.

Offline vaz

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Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #6 il: 02 Feb 2016, 09:15 »
Kind Of Blue - Miles Davis

Offline Tarallo

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Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #7 il: 02 Feb 2016, 09:23 »
Per me il massimo e' Bill Evans, ma dipende anche dalla classifica degli strumenti preferiti. La serie di concerti a Montreux per esempio me rimette al mondo.
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #8 il: 02 Feb 2016, 09:51 »
Per me il massimo e' Bill Evans, ma dipende anche dalla classifica degli strumenti preferiti. La serie di concerti a Montreux per esempio me rimette al mondo.

100%. Se lo strumento preferito è il pianoforte, secondo me non si può prescindere da Bill Evans.

Explorations l'opera che io preferisco.

Offline vaz

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54418
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #9 il: 02 Feb 2016, 09:53 »
loro due insieme: Birth Of The Cool.

maestria
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #10 il: 02 Feb 2016, 22:14 »
john coltrane - blue train
charles mingus - blues & roots
the dave brubeck quartet - time out
pat metheny - still life
jaco pastorius - jaco pastorius
chick corea - return to forever

così alla rinfusa
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #11 il: 02 Feb 2016, 22:30 »
uno meno noto di quelli proposti finora (francese, non americano): Julien Lourau

esempio: The rise

http://www.youtube.com/playlist?list=PLWlMOgBiROurwCcixDfm43twYDD9Z2eiH



ma e' uno che cambia stile a ogni album (e non un po', completamente). tutti bellissimi, alcuni piu' standard, altri piu' fusion, alcuni facili altri meno. per me e' un grande.

Offline Tarallo

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111506
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #12 il: 03 Feb 2016, 11:08 »
pat metheny - still life
Mi fa piacere che qualcuno metta Pat in questo topic.
Io, per timidezza, non ce lo metterei, perche' da fan di vecchia data (di lui ho quasi tutto) mi sono trovato in discussioni con puristi di jazz che lo perculano.
per me e' un grande, ma certo con gli altri della tua lista non ha granche' a che fare.
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #13 il: 03 Feb 2016, 11:25 »
facessero pace col cervello e l'ortodossia la mettessero da parte.
non solo Davis, anche musicisti come Metheny, Corea, Pastorius, hanno portato il jazz nel ventunesimo secolo, fuori dagli standard.

Offline crb66

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212
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #14 il: 03 Feb 2016, 17:26 »
Kind of Blue merita di essere evidenziato oltre ogni limite per chi si avvicina al jazz modale.
Molto bello il libro di Ashley Kahn "Kind of Blue -  The making of the Miles Davis masterpiece"

Offline Warp

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10046
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #15 il: 04 Feb 2016, 12:02 »
io nel mio piccolo da punk fulminato dalla techno e passato al jazz in tarda età  :) mi sento di consigliarti
il box con tutti i Miles davis a Montreux e la recentissima ristampa di A Love supreme di Coltrane.

Il resto secondo me va assimilato a piccole dosi. anche perchè "gli esperti di jazz" sono quasi tutti degli insopportabili sapientoni che ognuno avra la sua fissa e disposti a romperti le p.alle una settimana per dimostrarti che il set dei giugno '44 di Parker a Los Angeles era meglio di quello a New York del '46, perchè quel giorno il bassista aveva male ad un braccio e parker ha sbagliato 4 bemolle e due ottave ........fuffa vera.

lascia stà.  :beer:

Offline hidalgo

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5126
la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #16 il: 04 Feb 2016, 13:43 »
Mi fa piacere che qualcuno metta Pat in questo topic.
Io, per timidezza, non ce lo metterei, perche' da fan di vecchia data (di lui ho quasi tutto) mi sono trovato in discussioni con puristi di jazz che lo perculano.
per me e' un grande, ma certo con gli altri della tua lista non ha granche' a che fare.
E qui sta il Busillis (cit.)
In realtà i confini della parola "Jazz" possono essere vastissimi.
Acid-Free-Fusion-progressive-early-bebop-swing-cool-hard-jazz pop-mainstream-jazz funk-soul jazz.... (Proseguisce all'infinito).
Ho incontrato noiosi puristi per i quali la parola Jazz è associata esclusivamente a New Orleans ed al periodo 1920-1950/60 e tanti saluti a tutti.
Io ritengo il Jazz una etichetta senza confini, una musica libera di spaziare, contaminare e contaminarsi, a sua volta.
E soprattutto di adeguarsi ai tempi.
Il resto sono semplici gusti personali.
Per questo non ho remore ad annoverare nel mazzo Pat Meth, Pastorius, solo per citarne due già nominati.
Per me Joe Zawinul ed i Weather Report di Birdland e  Black Market sono in qualche misura Jazz.
Moderno, ma Jazz.
Ottimo Jazz.
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #17 il: 11 Feb 2016, 00:34 »
ascolta tutti i neri e lascia perdere quelli bianchi.
si qualche eccezione c'è: lasciando da parte lo zingaro con le dita bruciate c'è Bill Evans e qualche altro.

tra i miei preferiti:
Duke Ellington: le incisioni dal 22 al 45.
Qualche buona raccolta di Charlie Parker.
Coltrane :
Coltrane prestige
Blue train
Olè
Impressions
A love supreme
Solar systems
Ascension
Monk/trane con thelonius Monk

Monk: straight no chaser e underground su tutti.

Miles Davis
a kind of blue
the birth of the cool
bitches brew
on the corner

Ornette Coleman
the shape of jazz to come
free jazz

Mingus
tha saints and the sinner lady
ah hum
the clown

Eric Dolphy out for lunch

per dirne solo alcuni...
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #18 il: 11 Feb 2016, 10:47 »
Egregio signor s.,

I seguenti sono imprescindibili (in ordine sparso):
Charlie Parker
Thelonious Monk
Charles Mingus
John Coltrane
Miles Davis
Ornette Coleman

Un consiglio, Jazz Peanuts, mini-rubrica all'interno dei podcast di Fulvio Savagnone:
Fulvio Savagnone Podcast

Poi, cerca la benemerita etichetta ECM, per cui hanno inciso Pat Metheny (vedi Tarallo) e Keith Jarrett (si si vabbè, il Koln concert rimane comunque un disco fondamentale)
Esempi:
Droni e Bordoni - ECM Part1
Droni e Bordoni - ECM Part2


Per andare su tematiche meno 'classiche' (il jazz classico è in realtà quello degli anni '20, ma tra i '40 e i '70 è ormai classico a sua volta), una cosa che penso tu conosca, ma se non conosci devi conoscere è Headhunters di Herbie Hancock, pietra miliare dell'acid jazz.

Per finire, un album che è jazz ma è sopratutto altro, Indian blues di Donald Harrison, la cui storia (di lui) e gestazione (dell'album) è raccontata nella splendida serie "Treme" ambientata nella New Orleans post-Kathrina.
 
Re:la tardiva educazione al jazz del signor s.
« Risposta #19 il: 11 Feb 2016, 11:10 »
Per andare su tematiche meno 'classiche' (il jazz classico è in realtà quello degli anni '20, ma tra i '40 e i '70 è ormai classico a sua volta), una cosa che penso tu conosca, ma se non conosci devi conoscere è Headhunters di Herbie Hancock, pietra miliare dell'acid jazz.

Semplicemente strepitoso.
La perfetta fusione tra jazz e funk/ r&b.
Harvey Mason crea groove mostruosi.
Qui non c'e' solo la nascita dell'acid jazz ma anche di buona part dell'hip-hop e del trip-hop.
 

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