Su scienza filosofia e caos:...La scienza tratta il caos rinunciando all'infinito, alla velocita' infinita, e' un fantastico rallentamento dove la materia si attualizza...una funzione e' un movimento rallentato...la scienza non cessa di promuovere accelerazioni, non solo nelle catalisi, ma anche negli acceleratori di particelle nelle espansioni che allontanano le galassie. Tuttavia questi fenomeni non trovano nel rallentamento primordiale un istante zero con il quale rompano, ma piuttosto una condizione coestensiva al loro intero sviluppo. Rallentare e'porre nel caos un limite cui siano soggetet tutte el velocita' cosi' da formare una variabile determinata come ascissa ecc.
e questa supercazozla imbarazzante e' il meno, si avventura addirittura nella meccanica quantistica o nel semplice e ben definito calcolo differenziale sparando la qualunque.
Heisenberg non esprime l'impossibilita' di misurare allo stesos tempo la velocita' e la posizione della particella sulla base di un'interferenza soggettiva della misura con il misurato ma esso misura esattamente uno stato di cose oggettive che lascia fuori dal campo della sua attualizzazione la posizione rispettiva di due delel sue particelle essendo ridotto il numero delle variabili indipendenti e avendo i valori delel coordinate la stessa probabilita'.
boh? imbarazzo totale
seguono cose allucinanti su un argomento chiarissimo come il calcolo differenziale che non ho la forza di ripetere. I suoi libri sono Logica del senso, il bergsonismo, differenza e ripetizione, questi e altri stralci imbarazzanti e allucinanti sono tratti dal libro
Imposture intellettuali di Alan Sokal e Jean Bricmont
A me sembra evidente che Deleuze ( e non solo lui: per esempio Lacan ancora di più ) abbiano utilizzato determinate scoperte scientifiche per significare delle teorie che non possono essere considerate scientifiche in senso tradizionale.
La prima delle citazioni che hai riportato è chiara in tal senso: non ha nessuna pretesa di essere una scoperta scientifica corredata di dati e validazioni, per forza : è una riflessione filosofica.
Possiamo misurare il problema ontologico dell'essere nel tempo?
Possiamo misurare il sogno?
Possiamo misurare l'abisso dell'inconscio umano?
I filosofi cercano di dare delle risposte a questi problemi che evidentemente non possono essere risolti con delle formule matematiche, anche se poi effettivamente studiosi come Lacan per esempio usano delle strambe formule matematiche e geometriche per esprimere alcuni concetti, ma non sai mai quanto c'e' di simbolico in quelle formule.
Quindi tornando a Deleuze: ha scritto tante cose ed è stato un visionario: alcune cose sono delle intuizioni formidabili, altri sono pensieri diciamo discutibili, ma in ogni caso il criterio non può essere il fatto che usi degli argomenti scientifici nelle sue teorie, tanto è lampante che essi sono totalmente estraniati dal loro contesto originario.
E aggiungo: Sokal si volle prendere gioco dei filosofi postmodernisti che tanto gli stavano sul cazzo
in quanto li vedeva come dei mezzi guru che mischiavano argomenti a cazzo di cane e siccome nessuno li capiva erano adorati dalla borghesia intellettuale occidentale.
Sicuramente qualcosa di vero in questo c'era e non bisogna negarlo, ma neanche bisogna negare che l'approccio "scientifico" in senso restrittivo è un'ideologia fascista e totalitaria di cui bisogna diffidare, e in questo senso ti consiglio di leggere un po di filosofia della scienza.
Anzi chiedi a Fat Danny che lui ne sa più di me e ti consiglia sicuramente meglio di me.