Resto banale. In fondo arrivo in ritardo.
Ma geograficamente non avrei potuto fare di più.
Quando sono venuto a Roma, due mesi fa, mio fratello mi ha messo "La versione di Barney" in mano e mi ha detto che dovevo assolutamente leggerlo.
Che dire ? Un libro magnifico, di quelli, personalmente, che rileggero' più e più volte.
Un libro, in fondo, sulla felicità di un uomo, avrei detto a caldo. E forse anche a freddo.
Un'immensa elegia all'assurdità e alla bellezza della vita, un calcio al anticonformismo conforme più banale, un giro di giostra irrefrenabile lungo 70 anni e un minuto.
Fino all'ultima riga, all'ultima parola.
Un libro che mi ha sconvolto. Di piacere.