melancholia è piaciuto molto anche a me. non mi ha sconvolto, ma anch'io ci continuo a pensare spesso...
(Festen, è di un altro danese, non ricordo il nome, anche se della "scuola" Von Trier)
lui comunque è pure uno che a volte riesce ad essere leggero: non so, vedetevi il capo, film (aziendale) di tre-quattro anni fa...
(carnage, secondo me sopravvalutato, invece. non m'ha fatto impazzire. quei film poi che ti dici: ma continuare a farlo solo a teatro, non era meglio!?)
ma voi siete più tipi justine, oppure claire?
Festen è di Thomas Vinterberg. Un film che consiglio, attori straordinari , regia impeccabile, sceneggiatura esemplare. Un piccolo capolavoro girato in video e trasferito in 35mm, prodotto con due soldi e le severe regole di Dogma 95.
Riuscii a vederlo a Londra, in lingua originale. Doppiato In italiano perde molto , anche perchè calpesta una regola fondamentale del Dogma 95 ,cioè audio rigorosamente in presa diretta, niente post produzione sonora. Ma il provincialismo nostrano ha ancora una volta avuto la meglio , per dar da mangiare alla solita famiglia di doppiatori (cit.N.Moretti), mi chiedo come abbiano avuto il permesso dalla produzione.
Il film ti resta dentro,le tensioni ti avvolgono, non tanto per il tema - tabù della storia,ma per come è raccontato. Si capisce che le regole del Dogma 95 non sono capricci di un gruppo di psicopatici danesi, ma hanno un fine. Il realismo del film è impressionante. Dopo pochi minuti ti abitui alla bassa qualità del video ed ai movimenti troppo repentini della telecamera, infatti te ne dimentichi totalmente ti sembra di spiare un evento reale. Geniacci questi danesi che amano mescolare nel torbido dell'esistenza.