New Wave, Darwave, Post Punk

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Offline Zanzalf

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #40 il: 21 Set 2015, 23:58 »
I Television sono un gruppo abbastanza incatalogabile.
Emersero nella scena cosiddetta art-punk newyorchese, insieme a Patty Smith, Richard Hell, i Blondie.
Ma in realtá musicalmente condividevano poco e niente con questi artisti.
Perché il loro era un rock angolare che infrangeva la struttura canzone, si appoggiava su ritmi sghembi e sopratutto si lasciava andare a lunghe sequenze di assoli incrociati dei due chitarristi, alla ricerca dell'improvvisazione in senso jazzistico.
Eppure era un rock che rimaneva in qualche modo attaccato alla tradizione americana, versante garage e psichedelico, sopratutto.
Quindi ne punk ne new wave e ne tantomeno post punk.
Seminali invece si, per un certo indie rock americano colto e importante come Pavement, Yo la tengo, certi REM e altri.

 :up:

Offline Sliver

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #41 il: 22 Set 2015, 00:40 »
Lo voglio !



Ce l'ho  ;)
Bellissimo post, complimenti a tutti.
I miei 5 cent, resuscitati pochi giorni fa: la No Wave di Teenage jesus and jerks, con Lidia Lunch alla voce, che canta Orphans.
Storti, stonati, precari, poliedrici, sporchi, poetici, all'altezza del no-future che si avverava, fatto di Reagan, Thatcher e rivoluzione neoliberale.

Offline mdfn

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #42 il: 26 Set 2015, 13:39 »
Rough trade aveva il negozio a Londra, anzi mi sa che lo ha ancora sono anni che non vado a Londra.

I generi ormai sono solo riletture di stilemi vecchi come giustamente dice Kelly e la cauisa credo sia (se ne parlava questo mese o il mese scorso su blow up anche) dovuto ad una serie di ragioni.

Internet che ha reso possibile farsi un disco a casa e pubblicizzarlo on line senza passare per produttori, case discografiche e distributori che invece prima "sceglievano" cosa produrre, stampare e distribuire, c'era quindi una scrematura a monte. Perche diciamocelo chiaro anche i dischi "storici" più fieramente indipendenti erano comunque prodotti commerciali, ovvero fatti per venderli, anchè perchè avevano dei costi, ben diverso oggi dove qualunque nerd si fa 6/7 tracce con dei software free e le mette su bandcamp in download free. Questi fa si che su intenet vengano caricati centinaia e centinaia di album ogni giorno, stargli dietro è impossibile, se non scaricare, acoltare se non ti piace al primo ascolto lo butti. Internet ha generato un folle consumismo musicale, se non passi al primo ascolto sei finito. Nessuno ti da una seconda chanche.

Le grandi label non rischiano più, preferiscono produrre il discone pop da 5 milioni di euro che te ne fa tornare 20 in passaggi radio, streaming legale, spot pubblicitari,  copyright, videogiochi e fuffa varia, piuttosto che rischiare su gruppi che ti fanno magari un disco buono e 3 di cacca, doverli pubblicizzare e sostenere, non ci sono più le strutture per fare questa mole di lavoro, dove stanno i produttori ? figura leggendaria che ha benedetto centinaia di carriere di fino ad allora onesti mestieranti.

Le piccole label sono tagliate fuori da questo  giro perchè "i piccoli" ormai i dischi se li fanno da soli a loro spese, pagano una agenzia che gli fa promozione, pagata in anticipo cosi che pure l'agenzia non rischia un catzo nel promuovere, i grandi vanno altrove, dove gli si garantiscono soldi veri (radio streaming ecc, vedi sopra)

Gli ascoltatori sono invecchiati. Gli unici che comprano dischi sono la generazione degli over 35 ovvero gente cresciuta con il feticcio del supporto fisico, cd. lp, K7, gli altri la musica la sentono in radio su youtube su spotify, la mettono nella sd dello smartphone, quando è piena la roba vecchia che non senti più la cancelli.

La musica ha perso quella capacità di incamerare la ribellione o di descrivere il mondo, il linguaggio con cui rivolgersi a queste generazioni.
Prima io e quelli della mia generazione andavamo a disfunzioni musicali, compravo che sò Unknown pleasures dei Joy Division poi dritto in cameretta ad ascoltarlo a nastro, finiva e ricominciavi, leggevi ti informavi.

Oggi l'adolescente il tempo libero lo passa in chat o su internet non ad ascoltare musica e quando la ascolta magari ascolta la fuffa che gli propina il mainstream, la tv, i reality, non ha una capacita "critica" di scenta, anche perchè nessuno parla più di musica e lo aiuta a scegliere cosa ascoltare e a distinguere la cioccolata dalla m.erda. Non si fanno programmi tv musicali decenti, le riviste di musica sono pochissime e quasi tutte autoreferenziali.

In questa epoca la teoria di Adorno sulla musica popolare ha avuto completa attuazione. Davvero i gusti popular sono guidati dai mass media che li giudano normalmente verso il basso perchè nel basso sta più massa pronta a "consumare il tuo prodotto".

Chiudo il pippotto con la definizione di Reynolds, si ovvio che se dovessimo accettare queste classificazioni un pò manichee io dovrei togliere vari nomi dal post dove ho indicato dei gruppi da ascoltare, alcuni rientrerebbero in altre "categorie" (dark folk/industrial ecc), ma io credo che la storia della musica non sia un tetris dove pezzi diversi si attaccano ma un fiume pieno di rivoli e rivoletti che si distaccano dal corso principale per poi rientrarci e magari riuscire di nuovo. E' lo spirito che muove la musica a classificarla
scusate la lungaggine
La discussione è molto interessante. È un piacere leggervi e imparare cose che non sapevo.
Mi aggancio a questo post per spargere un po' d'ottimismo sul futuro.
Per fortuna non tutti i ragazzini sono così. Ne ho conosciuti diversi che hanno uno spirito indipendente, in particolare mi sono ricordato di uno a cui piacevano i Joy Division e gli Einsturzende Neubauten, per citare i più noti. Andavo a casa sua per fargli ripetizioni, e ogni volta che entravo nella sua stanza lo trovavo sul letto disteso su un fianco, aveva le cuffie in testa e ci metteva sempre un po' di tempo per accorgersi della mia presenza. Era immerso nell'ascolto, ma non di musica mainstream, tutt'altro. Ascoltava cose tipo il rumore dei pali della luce, s'intrippava sulle frequenze, insomma di musica ne sapeva molto più di me. Forse ho conosciuto tuo figlio, Warp.

Offline Warp

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #43 il: 27 Set 2015, 21:07 »
Forse ho conosciuto tuo figlio, Warp.

Fortunatamente le mie figlie ancora non sono ancora in età da "ripetizioni"  :)

Comunque certo, ovvio che qualche eccezione c' è sempre, come io ero una eccezione in classe ad ascoltare i Neubauten mentre gli altri ascoltavano Duran Duran e Baglioni, c'era quello che gli piaceva Miles Davis, quello che impazziva per Bach, ma parliamo di pecore nere, oggi forse ancora più nere
Quindi sto ragazzo se vogliamo è più in "cattività" di quanto non fossimo stati noi alla sua età.Questo era un pò il senso del mio discorso  :beer:
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #44 il: 29 Set 2015, 15:09 »
Era immerso nell'ascolto, ma non di musica mainstream, tutt'altro. Ascoltava cose tipo il rumore dei pali della luce, s'intrippava sulle frequenze

Lo capisco.

Offline Eagle78

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #45 il: 02 Ott 2015, 05:14 »
bel topic, arricchito da due linee di pensiero splendidamente esposte da Kelly Slater e Warp. da cultore del genere (e per genere e categoria primaria intendo NEW WAVE), dei sottogeneri e dei filoni citati, però, non mi sono mai soffermato più di tanto alle classificazioni minuziose, semplicemente perché si rischia di fare tanti piccoli calderoni. più comodo (per me, sicuramente) sarebbe dividere l'epoca in varie fasi, quelle che considero decisive per la nascita, la crescita e la "fine" della new wave (una prima sicuramente più legata sonoramente al punk, una seconda più propriamente new wave agli albori degli anni '80 e una terza decisamente più synth pop, a metà e seconda metà anni '80). ma anche in questo caso non mancherebbero le obiezioni. ad ogni modo, dopo aver viaggiato per molti anni con questo discone e il suo brano che preferisco (senza dimenticare Sons And Fascination/Sister Feelings Call, altro album meritevole di essere ascoltato per tutta la vita)


ho ripreso a coltivare la mia (in)sana passione per i primi tre dischi degli Eco&Bunnymen

Offline Rugiule

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #46 il: 02 Ott 2015, 08:53 »

ho ripreso a coltivare la mia (in)sana passione per i primi tre dischi degli Eco&Bunnymen

Echo and the bunnymen veramente emozionanti, Ian ha una voce commovente

Offline Zanzalf

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #47 il: 02 Ott 2015, 20:38 »
Ok, da contemporaneo vivente del fenomeno e da dark della primissima ora, chiedo agli esperti le seguenti cose:
- gli album irrinunciabili, soprattutto quelli che sono invecchiati meglio
- pietre miliari misconosciute

Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #48 il: 03 Ott 2015, 00:15 »
Ciao!
Appena iscritto e scopro sto topic...
Dico la mia.
Nomi storici che vedo poco citati:
- Talking Heads, Devo, il primo magnifico lp dei Feelies..
- Public Image ltd.!!!
Il gruppo imprescindibile: JOY DIVISION.. trentacinque anni dopo e le stesse emozioni ma boh.. sarò io.
Qualche nome da ascoltare se non si è già fatto, così a braccio.. (e non sono degli sconosciuti totali..) anche perchè invecchiati bene.
- I'm So Hollow
- Comsat Angels
- Modern Eon
- Lines
- Names
- Crispy Ambulance
- e i primi due Killing Joke
Dopo quasi 40 anni e vari tentativi non sono mai riuscito a digerire:
- Pop Group
- Pere Ubu
- Chrome
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #49 il: 03 Ott 2015, 00:29 »
bel topic, arricchito da due linee di pensiero splendidamente esposte da Kelly Slater e Warp. da cultore del genere (e per genere e categoria primaria intendo NEW WAVE), dei sottogeneri e dei filoni citati, però, non mi sono mai soffermato più di tanto alle classificazioni minuziose, semplicemente perché si rischia di fare tanti piccoli calderoni. più comodo (per me, sicuramente) sarebbe dividere l'epoca in varie fasi, quelle che considero decisive per la nascita, la crescita e la "fine" della new wave (una prima sicuramente più legata sonoramente al punk, una seconda più propriamente new wave agli albori degli anni '80 e una terza decisamente più synth pop, a metà e seconda metà anni '80). ma anche in questo caso non mancherebbero le obiezioni. ad ogni modo, dopo aver viaggiato per molti anni con questo discone e il suo brano che preferisco (senza dimenticare Sons And Fascination/Sister Feelings Call, altro album meritevole di essere ascoltato per tutta la vita)


ho ripreso a coltivare la mia (in)sana passione per i primi tre dischi degli Eco&Bunnymen


Terzo quarto e anche quinto Simple Minds molto belli..
..prima e dopo bleh..
Echo & the Bunnymen soprattutto il secondo bellissimo in effetti..
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #50 il: 03 Ott 2015, 00:49 »
Ma si ma infatti io l'ho premesso che só un cacacazzi  :beer:
É ovvio che uno si ascolta cose e le classifica come je pare, giá se scannano abbastanza per calcio e politica....

La seconda cosa che hai scritto é verissima. Purtroppo.
Purtroppo perché sono almeno una ventina d'anni che di generi non ne nascono piú.
É solo tutto un riformulare e riproporre generi vecchi.
Gli appassionati di musica con qualche anno si ricorderanno come fino almeno a metá anni 90 é stato un susseguirsi frenetico di nascite di correnti, sottogeneri, tendenze che spesso si esaurivano in breve tempo ma comunque germogliavano altri semi fecondi.
Nel 2015 puoi trovare gente che suona o che ascolta praticamente tutti quei generi e sottogeneri.
C'è gente che rifá QUEL tipo di dark, altri che ripescano i Manowar o altri ancora che si ispirano a quel particolare OI punk dell'82 nel sud dell'inghilterra.
Peró non trovi nessuno che si inventa un genere nuovo, almeno in ambito "rock".
Ma non credo sia un gran momento neanche per la house e la techno, in veritá.
Forse é internet e la facilitá digitale di creazione e fruizione della musica che ha portato a tutto ció, o forse
é la sovrastimolazione a cui siamo soggetti nell'era della rete che limita la creativitá.

Fatto sta che all'epeca quuando nasceva un gruppo come Jesus and Mary chain, che in fondo era una band di tradizionalisti adoratori della golden age del rock'n'roll, si parlava di Rivoluzione con grande facilitá.
C'è un intervista divertentissima in cui William Reid descrive i Joy Division come "a bag of shit" per il puro gusto della provocazione e del glamour.

Se mi permetti il problema è che all'epoca arrivavano, almeno qui da noi, 15/20 dischi nuovi al mese.
Leggevi le recensioni, sentire qualcosa prima era pressochè impossibile, quindi puntavi 1/2 dischi al mese, te li sentivi per bene e quello che ti piaceva avevi tutto il tempo di mandarlo a memoria e ancora oggi ricordi i titoli delle canzoni o le riconosci dopo le prime due note.
Oggi se apri una rivista o un sito online o un blog trovi centinaia di nomi ogni mese, e per trovare una roba che ti può colpire ti devi sorbire decine e decine di nomi che non ti dicono assolutamente niente, una faticaccia, chi me lo fa fare se non la passione?
Il mio nickname è un omaggio a un gruppo fantastico, scoperto più di dieci anni dopo che si era sciolto, al culmine di una queste maratone di ascolti a cui ogni tanto testardamente mi sottopongo, e con un nome che quando avevo finito di leggerlo già mi ero stancato...
Meanwhile, back in communist russia... si chiamavano.
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #51 il: 03 Ott 2015, 19:19 »
Se mi permetti il problema è che all'epoca arrivavano, almeno qui da noi, 15/20 dischi nuovi al mese.
Leggevi le recensioni, sentire qualcosa prima era pressochè impossibile, quindi puntavi 1/2 dischi al mese, te li sentivi per bene e quello che ti piaceva avevi tutto il tempo di mandarlo a memoria e ancora oggi ricordi i titoli delle canzoni o le riconosci dopo le prime due note.
Oggi se apri una rivista o un sito online o un blog trovi centinaia di nomi ogni mese, e per trovare una roba che ti può colpire ti devi sorbire decine e decine di nomi che non ti dicono assolutamente niente, una faticaccia, chi me lo fa fare se non la passione?
Il mio nickname è un omaggio a un gruppo fantastico, scoperto più di dieci anni dopo che si era sciolto, al culmine di una queste maratone di ascolti a cui ogni tanto testardamente mi sottopongo, e con un nome che quando avevo finito di leggerlo già mi ero stancato...
Meanwhile, back in communist russia... si chiamavano.

Certo che è cosi'.
E questo a causa della tecnologia e del progresso.
Una volta se facevi un disco dovevi avere un'etichetta e stamparlo fisicamente.
Potevi anche fare autoproduzione ma l'autoproduzione aveva i suoi circuiti.
E sopratutto il disco non te lo potevi fare a casa con un software craccato.
Dovevi andare in uno studio di registrazione, pagare, e interagire con figure professionali come
il produttore artistico, il tecnico del suono, il fonico di mix.
Ci dovevi credere veramente tanto per farlo e avere persone intorno che ci credevano altrettanto.

Oggi ti fai il disco a casa con mille euro di strumentazione ( a di' tanto ) e poi lo spiaccichi sull'internet
spammando a piu' non posso a centinaia di blogger critici musicali improvvisati affamati di novita'.
Un disastro.
Calcola che l'autore di "it's all about the bass" , la hit estiva di Meghan Traynor, a fronte di 187 milioni di
play su spotify ha avuto un assegno di 5678 dollari. la fame.
Pensa tutti quei milioni di gruppi "underground" quanta fame possono fare.

Ma è il progresso, baby, funziona cosi'.
Oltre che rimpiangere i tempi passati non possimao farci niente.

p.s. i MBICR li conoscevo: molto carini, e la voce di lei molto carina ( quel tipo di parlato mi ha ricordato un gruppo emo dei 90' che ho amato molto: i Van pelt ).

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #52 il: 03 Ott 2015, 22:28 »
Vero anche che grazie ad internet musicisti che hanno voglia di esprimersi ma sono fuori dal mondo in tutti i sensi, non solo quello degli ammanicamenti musicali, possono creare e farsi conoscere.
Confermo comunque la follia che si è scatenata con l' avvento di internet; ora sono tutti artisti.
Trovare quello che ti piace in mezzo a migliaia di proposte è un duro lavoro.
Da qualche parte nel mondo in questo momento qualcuno starà componendo, suonando, caricando qualcosa di cui mi innamorero' perdutamente chissà quando; tra un mese, un anno, oppure tra un lustro.
Quando mi ci imbattero'.
Poi ognuno di noi ha i propri parametri, il proprio imprinting, dopo 5 secondi capisci se una cosa può piacerti o no.

Un tempo, adolescente negli anni'80, leggevo Il Mucchio, Rockerilla, e il sabato pomeriggio andavo a comprarmi i dischi.
Mi fidavo ciecamente di Federico Guglielmi all' epoca, se una cosa piaceva a lui sarebbe piaciuta anche a me.
Sembra un' altra vita.
Me io mi diverto pure così.
E fanculo a Federico Guglielmi, riomista e antilaziale.


Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #53 il: 04 Ott 2015, 14:05 »
che soddisfazione! blaterare di Lazio e della musica che mi piace nello stesso forum e con gente sorprendentemente competente devo dire.. Grandi!
oggi c'è solo la Lazio, approfitterò della pausa per tornare ad annoiarvi un po' su questo topic nei prossimi giorni.. :rock:

Offline Warp

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #54 il: 04 Ott 2015, 14:46 »
E fanculo a Federico Guglielmi, riomista e antilaziale.

Te sei salvato come il Dnipro contro la Lazio, quando ho letto quel nome gia me stavano a venì le bolle alle mani.  :)

Me sta talmente sul ..zzo che le sue recensioni su blow up non le leggo a prescindere-
Fortuna che i suoi gusti sono molto diversi dai miei e quindi gli album che generalmente recensice al 99% non mi piacerebbero comunque (oggi si dedica soprattutto a declinazioni adult oriented di rock, garage, punk, con qualche puntata sull'indie/wave italiano, tutta fuffa o quasi).

detto questo mi accodo al fanqulo

Offline Eagle78

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #55 il: 05 Ott 2015, 03:12 »
mi accodo anch'io al grande vaffan..lo per Federico Guglielmi. Montato come pochi e squallidamente romanista (nel senso che  l'ho sentito dire e visto scrivere cose che farebbero degne del peggior Marione).


Ciao!
Appena iscritto e scopro sto topic...
Dico la mia.
Nomi storici che vedo poco citati:
- Talking Heads, Devo, il primo magnifico lp dei Feelies..
- Public Image ltd.!!!
Il gruppo imprescindibile: JOY DIVISION.. trentacinque anni dopo e le stesse emozioni ma boh.. sarò io.
Qualche nome da ascoltare se non si è già fatto, così a braccio.. (e non sono degli sconosciuti totali..) anche perchè invecchiati bene.
- I'm So Hollow
- Comsat Angels
- Modern Eon
- Lines
- Names
- Crispy Ambulance
- e i primi due Killing Joke
Dopo quasi 40 anni e vari tentativi non sono mai riuscito a digerire:
- Pop Group
- Pere Ubu
- Chrome

I Modern Eon sono stati una gradevolissima meteora  :up:
E a proposito di rarità, gruppi più noti (pochi nella raccolta in questione, per la verità), fugaci apparizioni o pseudo tali del mondo new wave post punk in epoca d'oro, mi permetto di consigliare "Scared To Get Happy A Story Of Indie-Pop". Raccolta di ben cinque cd con moltissime band, perlopiù "dimenticate" o semi sconosciute, che hanno costellato l'intera decade '80.
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #56 il: 05 Ott 2015, 11:09 »

E a proposito di rarità, gruppi più noti (pochi nella raccolta in questione, per la verità), fugaci apparizioni o pseudo tali del mondo new wave post punk in epoca d'oro, mi permetto di consigliare "Scared To Get Happy A Story Of Indie-Pop". Raccolta di ben cinque cd con moltissime band, perlopiù "dimenticate" o semi sconosciute, che hanno costellato l'intera decade '80.

scusa ti risulta che si stia parlando di indie-pop qua?
o piuttosto di post punk e new wave,
facciamo attenzione per favore.























ESTO A SCHERSAAAAAA    :beer:
Ce l'ho pur io il diarietto bello ( tacci sua me só svenato su amazon )
ma ne é valsa la pena: bello bello.
Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #57 il: 05 Ott 2015, 11:15 »
FG é na merda, ma mica perchë é romanaro.
È proprio il classico esempio di critico musicale che si sente importantissimo e fondamentale.
Si sente stocazzo, in sintesi.
E invece non si accorge di essere vecchio, retorico, barboso, autoreferenziale.
Poi a diferenza di altri giornalisti che hanno ogni tanto qualche intuizione nel fare le connessioni
tra artisti generi  e stili, degli insights che ci rivelano qualcosa sulla poetica dei musicisti
lui è proprio piatto e banale: un impiegato delle poste del rock'n'roll

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #58 il: 05 Ott 2015, 11:25 »
L'ho già raccontato, non seguivo FG e il Mucchio da più di 20 anni, pensavo che la rivista non esistesse più
La cerco e scopro che sta per fallire, stavano raccogliendo offerte per non chiudere diefinitivamente.
Partecipo con un'offerta.
Alla fine non chiudono, successivamente, per curiosità li seguo sul forum ma solo per pochissimi giorni.
Il tempo di leggere un post di FG dove naturalmente si parlava di musica, e così senza che c'entrasse nulla, sparò a zero sulla Lazio apostrofandola tra l'altro con la e finale da tipico corropolese di epoca turoniana, greve, cafone, fuori luogo e inopportuno.
Corropoli style.

Sbaglio io a nominarlo ancora.

Offline Eagle78

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Re:New Wave, Darwave, Post Punk
« Risposta #59 il: 05 Ott 2015, 20:13 »
indie-pop


vero  :=)) ma per me siamo nel limbo. nella raccolta ci sono pezzi tendenti alle tre categorie del topic.

Guglielmi, ormai, si è spostato su altri lidi musicali, come ha già accennato Warp. Per il genere in questione sono più apprezzabili le schede di Claudio Fabretti. Meno greve del Guglielmino, ma riommmanistissimissimo anche lui (questa mi era sfuggita, guardate l'ultima frase di questa biografia... http://www.ondarock.it/staff/claudiofabretti.htm ). 



 

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