i Maneskin

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Re:i Maneskin
« Risposta #920 il: 23 Set 2023, 09:41 »
Dopo 10 si sarebbe rivelata, non può essere.

Online Drake

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Re:i Maneskin
« Risposta #921 il: 23 Set 2023, 10:27 »
Piccola domanda.
Non esistendo internet al tempo, come cazzo facevate a informarvi?
Radio e riviste, negli anni 90 ascoltavo principalmente RCF (che finaccia che ha fatto) e leggevo Rumore. Poi si andava da Disfunzioni a San Lorenzo.

Online mr_steed

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Re:i Maneskin
« Risposta #922 il: 23 Set 2023, 10:46 »
@ mr steed: i Brutopop li conosco personalmente e ci ho anche suonato di spalla.
Sottovalutatissimi.
Conflitto degli Assalti, prodotto da Don Zientara per me è uno dei capolavori degli anni 90', crossover abbastanza unico tra rap e post-rock/post hc (sono i Bruti che suonano chitarra/basso/batteria)
@kelly

In effetti, essendo in pratica i musicisti degli Assalti avrei dovuto immaginare che li conoscevi già  :=))

Io ne conoscevo due, il bassista e e il batterista, quest'ultimo in quanto commesso nel negozio usato di Disfunzioni Musicali, quindi ovviamente non al tuo livello... Però li vidi anche una volta in cui suonavano "in incognito" vestiti con le t-shirt con l'asso di bastoni, ma non ricordo affatto con che nome si presentarono in quell'occasione... Tu per caso te lo ricordi? sono anni che mi sforzo ma non riesco a ricordare  :=))

Di loro ho adorato anche l'ultima incarnazione, ossia quella in "versione garage" come Primati, peraltro scoperta per caso su Amazon...


Adesso si trova per intero


Ottimo! Grazie... Appena ho un attimo me lo vedo  :beer:

Piccola domanda.
Non esistendo internet al tempo, come cazzo facevate a informarvi?
Si ma le radio non passavano sto sottobosco dai.

Dipende dalle radio... Io non ho mai ascoltato radio "commerciali", a parte Radio Rai che comunque non ascoltavo per la musica.

A Roma per fortuna c'era Radio Rock che passava molte delle cose che ho postato, in primis gli Elettrojoyce che ottennero grande successo proprio in quanto supportati molto dalla radio, che passava quotidianamente la loro "Balena", oltre a quasi tutti gli altri brani del loro bellissimo esordio, come dicevo prima mai più ristampato dal 1996. Mi auguro che prima o poi qualche anima pia abbia voglia di ristamparlo in vinile, supporto su cui non è mai stato editato.

E Radio Rock organizzava, il sabato, anche le serate al Palladium con concerto e, a seguire, discoteca rock. Del resto se non ci fosse stata Radio Rock i Porcupine Tree non avrebbero mai raggiunto  all'epoca, ossia nei 90, il successo che hanno riscosso qui da noi, superiore e precedente a quello avuto in altri paesi... al punto da registrare un disco dal vivo proprio durante una serata che fecero al Frontiera sull'Aurelia... Serata a cui peraltro andai senza riuscire ad entrare dato il bordello di gente che c'era  :x


Per fortuna li recuperai l'estate successiva, quando Radio Rock organizzò un festival estivo a Tor di Quinto, festival in cui, oltre ai Porcupine, riuscii a vedere, tra i tanti concerti, anche i Jethro Tull  8)

Altra occasione di ascolto/scoperta erano i concerti: nei 90 Roma era piena di locali e centri sociali dove ascoltare tanta musica, di diverso tipo, anche a prezzi molto bassi. Poi c'erano le manifestazioni estive, tipo Roma incontra il mondo a Villa Ada... Testaccio Village proprio fuori dal Mattatoio... E il Villaggio Globale dentro il mattatoio... Senza scordare le feste de l'Unità o di Liberazione... Anche se queste ultime in Toscana erano decisamente più frequenti e con "cartelloni" migliori.

C'erano anche manifestazioni particolari che promuoveva il comune, tipo Enzimi: se non ricordo male io i Bluvertigo dal vivo li vidi in quella occasione. La location prescelta era quella "terra di nessuno" tra la tangenziale est e dove ora c'è la nuova stazione Tiburtina...  :=))

Per altri gruppi poi c'erano le riviste: da piccolo (anni 80) compravo soprattutto Ciao2001 o Rockstar... nei 90 invece Mucchio Selvaggio, Rumore, Velvet e Buscadero... Poi passai a Blow Up... Ma soprattutto, almeno per quanto mi riguarda, giravo per moltissimi negozi di dischi: dai meno "esoterici" Ricordi a Disfunzioni Musicali, Revolver, Just Like Heaven, Rinascita... Tutti spariti...  :s
E probabilmente me ne scordo sicuramente qualcuno...

Anche seguire le "label" (più o meno) indipendenti italiane aiutava, perché, come ad esempio accadeva con il "Consorzio Produttori indipendenti", facevano "gruppo". I gruppi del consorzio ad esempio venivano pubblicizzati in una rivista del gruppo Polygram che si trovava nei negozi di dischi... Poi c'erano anche la Vox Pop, la Black out, la Mezcal...

A tal proposito posto un brano di un gruppo di Bologna meno conosciuto (perché credo si sciolse subito dopo l'esordio) , facente parte della scuderia Black Out: li scoprii su un EP sampler stampato dalla Black Out in cui "presentavano" vari loro gruppi, ossia questo:
https://www.discogs.com/it/release/8651145-Various-Black-Out



Il brano si intitolava "L'unica"


Erano presenti loro, CSI, Ritmo Tribale, Casinò Royale, Settore Out e (purtroppo) i Negrita (gruppo che dopo il loro esordio ho detestato ai massimi livelli: ancora non mi spiego come siano riusciti ad avere successo), anche se probabilmente con il brano migliore di tutta la loro produzione.


Estate 1996, viaggio in 127 da Roma alla Val Pusteria con due amici dell'università, cassetta dei CSI a ripetizione. Alla sesta replica di "Noia" uno dei due miei compagni di viaggio sbrocca ed esplode in un bestemmione, seguito da "ahò, e se t'annoi va a giocà a bijardino, che cazzo voi da me!!!". Momenti indimenticabili  :)
Negli ultimi giorni mi è tornata la fissazione dei Santarita Sakkascia, che ascolto come uno zombie con gli auricolari, perché ho un figlio di 2 anni e voglio evitare le sfuriate di mia moglie (sospetta riommer, ancora non non lo ha dichiarato ufficialmente dopo 10 anni che stiamo insieme).

Questo tuo ricordo mi ha fatto tornare in mente un viaggio in Emilia Romagna fatto nel 1999 mi pare, con tre miei amici sempre a bordo della mia Alfa 33: nel viaggio di andata sentimmo tutto "Enjoy CCCP" per prepararci all'Emilia paranoica... Ma fortunatamente i CCCP piacevano a tutti e quattro e almeno 3 di noi su 4 eravamo laziali doc 8) e senza alcuna compagna/moglie romanista o presunta tale   :p

Online Drake

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Re:i Maneskin
« Risposta #923 il: 23 Set 2023, 11:23 »
Quanti concerti a Villa Ada, spesso andavi senza neanche sapere che musica faceva chi suonava, sulla fiducia. Ricordo uno dei più sorprendenti e che mi piacque di più fu il loro.


Vedo nei commenti che stanno andando virali per una pubblicità dell'iPhone, io ho ancora il CD che comprai allora chissà quanto varrà oggi.

Online mr_steed

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Re:i Maneskin
« Risposta #924 il: 23 Set 2023, 12:10 »
Quanti concerti a Villa Ada, spesso andavi senza neanche sapere che musica faceva chi suonava, sulla fiducia. Ricordo uno dei più sorprendenti e che mi piacque di più fu il loro.


Vedo nei commenti che stanno andando virali per una pubblicità dell'iPhone, io ho ancora il CD che comprai allora chissà quanto varrà oggi.

Insomma: su discogs il prezzo minimo a cui si trova al momento è 9.40 euro  :=))
https://www.discogs.com/it/master/319165-Yat-Kha-Yenisei-Punk

Riguardo Villa Ada... Io ci ho visto davvero di tutto, perché oltre ad essere abbastanza vicino casa, nelle sere afose ci andavi a prendere il fresco vero (quando non il freddo proprio! :S ), favorito dal fatto che, almeno nelle prime edizioni, c'era l'ingresso con tessera che valeva per 7 giorni di concerti.

All'inizio poi era davvero un festival davvero di "world music", anche se poi ci vedevi anche tanto rock alternativo (i Blond Redhead facevano spesso tappa romana lì), infatti ci vidi anche i Tuxedomoon... E poi artisti "mondiali" come Hariprasad Chaurasia, Le tambours de Brazza, Talvin Sing, il tour di Capossela con la Kocani Orchestar, Rokia Traorè (la stessa sera in cui tutta Roma era a Capannelle perché suonava Manu Chao al massimo della popolarità dopo l'exploit ritardato di "Clandestino"), Femi Kuti e tantissimi altri che faccio fatica a ricordare proprio perché sono tantissimi. Col passare degli anni comunque l'aspetto di festival "mondiale" andò a scemare, in contemporanea con l'introduzione del biglietto singolo e l'aumento dei prezzi. 

Tornando ai gruppi anni 90, mi sono dimenticato di postare i Ritmo Tribale con loro ottimo "Mantra".

Vi posto due estratti:



Comunque, tra i "canali" per scoprire questa musica, all'epoca contava molto anche VideoMusic, che all'epoca spingeva parecchio la musica italiana alternativa, con la rotazione dei video ma anche con trasmissioni "live". I live acustico dei CSI è un ottimo esempio.


Ma passavano anche i primi lavori dei Massimo Volume...


e su Radio rock trasmettevano spesso "Gelaterie sconsacrate" dei Virginiana Miller...

Online FatDanny

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Re:i Maneskin
« Risposta #925 il: 23 Set 2023, 12:21 »
Si ma le radio non passavano sto sottobosco dai.

Prima di internet era molto più chiaro cosa fosse una scena o una controcultura.
Nel senso che oltre a quanto detto da mr.steed che però era già una roba più di "massa" due erano i modi: i negozietti specializzati (pink Moon e dark star, di cui il primo sotto casa, anche disfunzioni, ma da Roma Sud era lontano), ma soprattutto le cassette che giravano.

Ossia proprio perché le radio non passavano la roba che piaceva a noi io 3/4 dei gruppi li ho scoperti con amici che facevano le audiocassette e me dicevano "oh ascolta questi".
Buona parte del punk rock e del rap io li ho conosciuti così.
Con i mixtape. Da lì segnavi il gruppo che ti aveva stuzzicato, andavi nel tuo negozio di fiducia e prendevi un album. O meglio ancora chiedevi di sentirlo che l'acquisto era un passaggio ancora successivo, visto che a differenza di oggi andavano accuratamente selezionati. E da lì partiva tutto
 :=))

Ma appunto perché funzionasse c'era un circuito, una comunità (o meglio una sottocomunita specializzata) unità da un gusto minoritario che spesso non si limitava alla musica ma riguardava outfit, luoghi frequentati, ecc.

Ora effettivamente la rete ha appiattito un po' tutto (uno dei contro dello strumento)
Re:i Maneskin
« Risposta #926 il: 23 Set 2023, 14:11 »
Prima di internet era molto più chiaro cosa fosse una scena o una controcultura.
Nel senso che oltre a quanto detto da mr.steed che però era già una roba più di "massa" due erano i modi: i negozietti specializzati (pink Moon e dark star, di cui il primo sotto casa, anche disfunzioni, ma da Roma Sud era lontano), ma soprattutto le cassette che giravano.

Ossia proprio perché le radio non passavano la roba che piaceva a noi io 3/4 dei gruppi li ho scoperti con amici che facevano le audiocassette e me dicevano "oh ascolta questi".
Buona parte del punk rock e del rap io li ho conosciuti così.
Con i mixtape. Da lì segnavi il gruppo che ti aveva stuzzicato, andavi nel tuo negozio di fiducia e prendevi un album. O meglio ancora chiedevi di sentirlo che l'acquisto era un passaggio ancora successivo, visto che a differenza di oggi andavano accuratamente selezionati. E da lì partiva tutto
 :=))

Ma appunto perché funzionasse c'era un circuito, una comunità (o meglio una sottocomunita specializzata) unità da un gusto minoritario che spesso non si limitava alla musica ma riguardava outfit, luoghi frequentati, ecc.

Ora effettivamente la rete ha appiattito un po' tutto (uno dei contro dello strumento)

Verissima la storia dell'accuratezza dell'acquisto. Soprattutto per quanto riguardava le novità.
A suo tempo comprai la musicassetta "Post" di Bjork (la conobbi di striscio in Leon con "Venus as a boy", presente però nell'album di debutto), però nel mio caso il negozio di musica del mio paese dovette ordinarlo. Quindi fu una sorta di acquisto fatto al buio. E confesso, con i primi ascolti storsi un po' il naso. Poi, vabbè, poco tempo dopo acquistai il cd del successivo "Homogenic".
Però effettivamente, negli anni '90, al negozio di musica ci andavi un po' con i piedi di piombo. Insomma, mi sembra che le musicassette venissero sulle ventimila lire...essossoldi  :)

Online FatDanny

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Re:i Maneskin
« Risposta #927 il: 23 Set 2023, 15:13 »
Comunque finora di queste cose che mi state facendo sentire quelli che mi piacciono di più sono proprio i Bluvertigo, sopratutto per i testi.
I testi dei CSI boh, che vonno?
I Subsonica pure, non mi arrivano molto.


vabbé sui CSI non mi ero giocato il singolo perché mi sembrava un po' banale e perché non mi sembrava plausibile tu non lo conoscessi. Ma che je voi dì al testo di "forma e  sostanza" (e pure alla musica*)?



* Se ti è  possibile e stai in stereo, al secondo ascolto azzera i volumi del canale sx che sul destro ti apprezzi il precedentemente citato basso da paura. una delle entrate più belle del ruock italiano.


Invece sui subsonica allora ti sfodero Preso Blu, dal primo album.
Tanta roba secondo me.

Offline migdan

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Re:i Maneskin
« Risposta #928 il: 23 Set 2023, 17:06 »
Vi ricordate il buco nel muro a Villa Ada per entrare aggratisse?
Re:i Maneskin
« Risposta #929 il: 23 Set 2023, 17:33 »
Scusate l’ OT ma non proprio:

Per me i maneshit so esattamente come la riomma: spinti con un sistema similmafioso oltre ogni ragionevole logica. 3 su 4 non hanno neanche i fondamentali di base per fare i musicisti (il batterista se la cava), non sono in grado di deviare neanche morti dalle stesse 2 progressioni di accordi che più banali non si può. Il tutto potrebbe anche starmi bene se non fosse che la stampa li ha pompati per 2 anni come il futuro del rock mondiale (ve ricorda niente sto sensazionalismo?) il che è un insulto a tutti i musicisti veri che si fanno un culo come una capanna per fare qualcosa di innovativo per vedersi poi passare davanti sempre i soliti, sempre col solito sistema. I grandi e mega trasgressivi maneshit, usciti dai 3 festival più conservatori del pianeta (x factor, sanremomerda, eurovision). Io personalmente tra le loro canzoni ho riconosciuto minimo 5 plagi palesi, ma ovviamente tutto insabbiato con lo stesso sistema che conosciamo molto bene. Fanno finta di essere fluidi e sessualmente ambigui da anni senza che nessuno gli dica un cazzo, mentre ad altri per colpa del “queerbaiting” come lo chiamano, gli hanno chiuso la carriera. Un “gruppo” senza anima, senza alcun talento particolare che giustifichi quel successo, spinto a forza da Rai e TIM in Italia e da altri amichetti all’estero. Ovviamente loro sono incolpevoli, sono solo il sintomo di una gravissima malattia che ha colpito l’industria musicale negli ultimi 20 anni, resa cronica dall’incapacità del pubblico di staccare l’immagine dalla sostanza, il social dal talento, il successo dall’abilità, i fatti dalle allucinazioni collettive.

Personalmente sono la cosa che odio di più dopo la riomma. E infatti sono esattamente uguali.

Scusate il papiro ma me lo volevo proprio levà sto sassolino dalla scarpa

Re:i Maneskin
« Risposta #930 il: 23 Set 2023, 17:44 »
Scusate l’ OT ma non proprio:

Per me i maneshit so esattamente come la riomma: spinti con un sistema similmafioso oltre ogni ragionevole logica. 3 su 4 non hanno neanche i fondamentali di base per fare i musicisti (il batterista se la cava), non sono in grado di deviare neanche morti dalle stesse 2 progressioni di accordi che più banali non si può. Il tutto potrebbe anche starmi bene se non fosse che la stampa li ha pompati per 2 anni come il futuro del rock mondiale (ve ricorda niente sto sensazionalismo?) il che è un insulto a tutti i musicisti veri che si fanno un culo come una capanna per fare qualcosa di innovativo per vedersi poi passare davanti sempre i soliti, sempre col solito sistema. I grandi e mega trasgressivi maneshit, usciti dai 3 festival più conservatori del pianeta (x factor, sanremomerda, eurovision). Io personalmente tra le loro canzoni ho riconosciuto minimo 5 plagi palesi, ma ovviamente tutto insabbiato con lo stesso sistema che conosciamo molto bene. Fanno finta di essere fluidi e sessualmente ambigui da anni senza che nessuno gli dica un cazzo, mentre ad altri per colpa del “queerbaiting” come lo chiamano, gli hanno chiuso la carriera. Un “gruppo” senza anima, senza alcun talento particolare che giustifichi quel successo, spinto a forza da Rai e TIM in Italia e da altri amichetti all’estero. Ovviamente loro sono incolpevoli, sono solo il sintomo di una gravissima malattia che ha colpito l’industria musicale negli ultimi 20 anni, resa cronica dall’incapacità del pubblico di staccare l’immagine dalla sostanza, il social dal talento, il successo dall’abilità, i fatti dalle allucinazioni collettive.

Personalmente sono la cosa che odio di più dopo la riomma. E infatti sono esattamente uguali.

Scusate il papiro ma me lo volevo proprio levà sto sassolino dalla scarpa
Altro che OT, sei l'unico,da qualche pagina, a ricordarsi di questi miracolati......... :asrm :asrm
Re:i Maneskin
« Risposta #931 il: 23 Set 2023, 20:00 »
Sippero’ qui non si parla dei maneskin.
Re:i Maneskin
« Risposta #932 il: 24 Set 2023, 17:56 »

* Se ti è  possibile e stai in stereo, al secondo ascolto azzera i volumi del canale sx che sul destro ti apprezzi il precedentemente citato basso da paura. una delle entrate più belle del ruock italiano.


Mi sembra dal minuto 13:35 circa

https://www.dailymotion.com/video/x7zcqs6
Re:i Maneskin
« Risposta #933 il: 25 Set 2023, 10:28 »
Leggo che Zucchero avrebbe voluto collaborare con loro (e già sta cosa, ma vabbè...), ma loro non avevano tempo.
Re:i Maneskin
« Risposta #934 il: 25 Set 2023, 17:12 »
Cioè te hai incontrato la Bellucci sull'autobus?

Poco prima del covid amo fatto fatto insieme il corso per portà il muletto da magazziniere. Simpatica, se portava pane, frittata e cicoria.

La perfezione rimanda alla bellezza caro Sharp, ma per il fascino ci vuole l'imperfezione.
Ovviamente questo non significa che se sei mostruoso hai enorme fascino, ma la bellezza assoluta è per forza di cose distaccata. Forse proprio perché ricorda una statua, ossia un ideale estetico.

È come ti giochi l'imperfezione il trucco del vero fascino. Per me.

Come diceva Socrate, è inutile amare una cosa perfetta, che non necessita di nulla
Re:i Maneskin
« Risposta #935 il: 25 Set 2023, 17:16 »
Piccola domanda.
Non esistendo internet al tempo, come cazzo facevate a informarvi?

Ma quant'anni ciai?

Allora: prima esistevano questa cosa strana detta Riviste musicali.
Cioè tu andavi all'edicola e te le compravi.
Io ho collezioni e collezioni di varie riviste ( a seconda delle epoche ) : a 10 anni compravo ciao 2001, a 13 Rockstar, poi più avanti Rockerilla, Rumore e dai 26 in poi Blow up (ho smesso di comprarlo tipo 3 anni fa ). Il Mucchio invece mi ha sempre fatto cacare e non l'ho mai comprato.
E poi, in misura minore, le radio.
Un po di Radio rock, un bel po di radio commerciali ( la top 25 dance music di Faber Cucchetti ha accompagnato ogni pranzo quando tornavo da scuola tra i 13 e i 16 anni ) e sopratutto tanta RAI Stereonotte: i dj più "alternative" erano perlopiù i giornalisti delle riviste di cui sopra.
Ah e poi i negozi di dischi: ti attaccavi delle pippe infinite coi commessi di Disfunzioni, Revolver, Messaggerie e altri luoghi da nerd.
E poi ancora i concerti: prima della fine dei 90' i locali erano pochi e il grosso era nei Centri Sociali, dove trovavi distribuzioni indipendenti, fanzine, cataloghi, etc...
Era un altro mondo e non saprei dire se è meglio ora o allora.
Ora puoi scoprire cose che al tempo non potevi anche volendo, ma ora la musica è abbastanza na merda però.
Io uso YT sopratutto per guardare documentari o programmi musicali del passato stranieri (ovviamente inglesi e americani in primis)...
Re:i Maneskin
« Risposta #936 il: 25 Set 2023, 17:18 »
Non è na questione d'età, vado per i 48.

Probabilmente non ero nerd per la musica, come molti di voi qui dentro.

Diciamo che inseguivo altro.
Re:i Maneskin
« Risposta #937 il: 25 Set 2023, 17:35 »
Prima di internet era molto più chiaro cosa fosse una scena o una controcultura.
Nel senso che oltre a quanto detto da mr.steed che però era già una roba più di "massa" due erano i modi: i negozietti specializzati (pink Moon e dark star, di cui il primo sotto casa, anche disfunzioni, ma da Roma Sud era lontano), ma soprattutto le cassette che giravano.

Ossia proprio perché le radio non passavano la roba che piaceva a noi io 3/4 dei gruppi li ho scoperti con amici che facevano le audiocassette e me dicevano "oh ascolta questi".
Buona parte del punk rock e del rap io li ho conosciuti così.
Con i mixtape. Da lì segnavi il gruppo che ti aveva stuzzicato, andavi nel tuo negozio di fiducia e prendevi un album. O meglio ancora chiedevi di sentirlo che l'acquisto era un passaggio ancora successivo, visto che a differenza di oggi andavano accuratamente selezionati. E da lì partiva tutto
 :=))

Ma appunto perché funzionasse c'era un circuito, una comunità (o meglio una sottocomunita specializzata) unità da un gusto minoritario che spesso non si limitava alla musica ma riguardava outfit, luoghi frequentati, ecc.

Ora effettivamente la rete ha appiattito un po' tutto (uno dei contro dello strumento)

Certo le cassette, avoglia!
Io ho ancora gelosamente le compilation punk del mio amichetto dei vent'anni coi primi Nofx, gli Screeching weasel, i Crimpshrine, i Green Day pre-Dookie, i Queers, le Bikini Kill, e un sacco di roba più hc, tipo i Citizen Arrest, i Negative Approach o i Born Against (che nomi da paura!!!).
Uno spartiacque è stata la breve stagione di Rentun.
Rentun era un negozio dove potevi noleggiare i cd ( e te li mettevi su cassetta ).
I proprietari erano degli squali ignoranti, ma avevano preso dei commessi ultranerd (uno era il mio migliore amico  :=)) ) che ordinavano la qualunque: etichette oscurissime in ambito punk, industrial, indie, hip-hop, jazz, contemporanea, di tutto.
Era come un mini youtube che esplodeva all'improvviso.
Lì devo dire ho ampliato a 360 gradi la mia conoscenza musicale: ho tuttora centinaia e centinaia di cassette fatte in quel modo.
Poi, ovviamente li hanno fatti chiude
Re:i Maneskin
« Risposta #938 il: 25 Set 2023, 17:35 »
Diciamo che inseguivo altro.

Un'idea su quello che inseguivi ce l'ho...

Online vaz

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Re:i Maneskin
« Risposta #939 il: 25 Set 2023, 17:36 »
Il Mucchio invece mi ha sempre fatto cacare e non l'ho mai comprato.

sai che pure a me. Cmq io ho divorato le riviste che hai messo come esempio dai miei fratelli (che non hanno mai capito un cazzo de musica, ma si informavano)
 

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