Digressione: scusa FD, ma se la nipote di Berlusconi avesse scritto il testo di Bitch 2.0 lo apprezzeresti?
domanda interessante e utile, mi permette di specificare.
Il punto, per me, non è chi personamente è Chadia (o Damiano).
In realtà non concordo quando marchi questa differenza rispetto a prima.
Di rockers ribelli di buona famiglia, soprattutto tra i top, ce ne stanno svariati.
Perché uno scarto tra biografia e messa in scena c'è sempre stato e la cosa non mi scandalizza affatto.
Per non arrivare fino ai gloriosi Settanta e restando alla mia gioventù Brian Warner non è marylin manson e viceversa. Micheal Burkett non è FatMike e viceversa, cosa che risulta piuttosto evidente da qualche immagine del suo tradizionalissimo matrimonio che gira.
L'autenticità non si misura nel rapporto tra bio e show, ma tra show e realtà odierna. Questo, per me, conta nella musica perché questa non sia puro esercizio di stile. L'espressione dell'oggi. L'arte, sempre per me, è un'espressione (figurativa, sonora, etc) in rapporto con l'oggi, ci dice in forma creativa qualcosa dell'oggi.
Chadia Rodriguez per me questo rapporto ce l'ha. Così come altri artisti trap.
Per fare un esempio racconta perfettamente dei pischelletti seconde/terze generazioni che sono andati a sfondare le vetrine delle grandi firme al corso di Torino, venendo scambiati dai media per ultras, fascisti, provocatori, ladri che hanno strumentalizzato le proteste.
Balle che rendono bene la distanza, l'incapacità di lettura di quella realtà da parte del mainstream, di quella dimensione giovanile e sociale che è vera e concreta e rende Chadia altrettanto vera e concreta a prescindere dalla sua coerenza biografica.
Vuoi capire quella roba? La capisci meglio sentendo Chadia che leggendo il corriere della sera.
Ora mi tocca fare un inciso: no, non sto dicendo questo perché vedo in questo segmento i possibili rivoluzionari di domani e quindi voglio esaltarli. I miei discorsi, purtroppo o per fortuna, sarebbero del tutto incomprensibili a questi ultimi, io segnalo solamente un'autenticità.
Ecco, io questa cosa non riesco a trovarla nei maneskin.
Non riesco a trovare la loro autenticità. Non biografica, ma come fenomeno culturale.
QUESTO mi sembra costruito. Non mi interessa né mi serve scavare nella vita di Damiano, sapere se è raccomandato, sapere quanti live ha fatto prima di X factor. Sono fatti loro.
Quello che non mi sembra autentico, o anche che non riesco a vedere io, è quale pezzo di realtà giovanile odierna rende i Maneskin veri e non una riuscitissima operazione commerciale di revival, in una fase in cui il topos "revival" è abusatissimo in termini di eco attualizzata di un periodo che ricordiamo migliore rispetto all'oggi.
Remake/reboot cinematografici, automobilistici (500, Mini), nella moda (vintage), etc.
La maglia bandiera, pur ricordando un periodo non felicissimo per la Lazio, è riuscitissima perché sfrutta questo topos. Il periodo magari non era felicissimo per la Lazio, ma lo era per "noi".
Non mi stupirebbe quindi che fossero semplicemente questo in musica. Cosa che ne spiegherebbe ampiamente il successo, anche a livello internazionale.