i Maneskin

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Offline Baldrick

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Re:i Maneskin
« Risposta #120 il: 28 Giu 2021, 21:03 »
Bravissimo Gen: hai colto esattamente il punto: la musica è la colonna sonora del personaggio, ma è assolutamente in secondo piano rispetto al resto.

E, no: non è stato per niente così fin dal'inizio.
O meglio: già dagli anni 60' esistono gruppi o personaggi costruiti a tavolino (basta pensare ai Monkees), ma avevano dietro team di autori che gli scrivevano grandi canzoni e li producevano a dovere. La musica era sempre in primo piano.

Bowie a inizio carriera era interessato all'arte nelle sue varie forme, e finchè ha scritto cose poco originali è rimasto nell'anonimato.
Poi scrisse Space Oddity che era una cosa mai sentita prima: una canzone pop psichedelica, melodica e conturbante.
Si, certo, possiamo dire che Bowie non sia stato un inventore musicale: le sue qualità sono state semmai la sintesi e la sua impronta di stile su qualsiasi genere toccasse, ma, come giustamente avevi colto : era il 900', e nel 900' la musica era la prima cosa.
beh però questa è da decenni una dinamica abbastanza comune anche per generi musicali di nicchia o legati alle sottoculture: qualcuno ha mai ascoltato i Murder Junkies pensando "anvedi che bravi questi"?
Mi dirai che c'era comunque un messaggio o quantomeno un'estetica in qualche modo innovativa, ma di certo la musica non era il core.
Come al solito, l'industria non si inventa nulla, ma riproduce e standardizza dinamiche sorte spontaneamente ai margini del mercato.
Re:i Maneskin
« Risposta #121 il: 29 Giu 2021, 11:17 »
Che bello Kelly, starei a leggerti per ore :))

 :oops: che bel complimento, grazie.
Re:i Maneskin
« Risposta #122 il: 29 Giu 2021, 11:43 »
beh però questa è da decenni una dinamica abbastanza comune anche per generi musicali di nicchia o legati alle sottoculture: qualcuno ha mai ascoltato i Murder Junkies pensando "anvedi che bravi questi"?
Mi dirai che c'era comunque un messaggio o quantomeno un'estetica in qualche modo innovativa, ma di certo la musica non era il core.
Come al solito, l'industria non si inventa nulla, ma riproduce e standardizza dinamiche sorte spontaneamente ai margini del mercato.

No, aspetta un attimo.
Che la musica venga utilizzata come elemento secondario nelle diverse forme artistiche contemporanee è dato e risaputo.
Tu citi GG Allin, beh lui è assimilabile ai vari progetti di musica e cultura industriale così come i cascami del situazionismo: il concetto è moolto più importante della musica stessa.

Quello che cambia è che l'industria deve vendere.
E i maneskin ( ma prendo loro come esempio in topic ) non te li vende come inventori di chissà cosa: te li vende come gruppo rock.
E nella storia del rock gli artisti si sono travestiti in ogni modo possibile, hanno usato il look, la politica, la religione ma se la musica non funzionava non funzionavano.

In questi giorni, per chi ha netflix, c'è questo dcoumentario This is pop, che è fatto davvero bene, lo consiglio vivamente.
In particolare la puntata dedicata al Britpop è illuminante su questi punti di cui stiamo discutendo.
Come Blur e Oasis costruirono la loro rivalità, come la politica si è appropriata di quei linguaggi, come nei 90', ultimo decennio pre-internet, la musica veicolava ancora messaggi importanti e decisivi.
Piccolo spoiler: i Blur, che all'inizio avevano rinnegato totalmente tutto ciò che era USA per promuovere la britishness, verso il 96' erano praticamente finiti, totalmente fuori moda, totalmente surclassati dagli Oasis e da mille altre nuove realtà.
Country house e Coffee and tv sembravano reperti archeologici.
Eppure, essendo una band di musicisti e compositori validi, umilmente si rimisero sulle tracce dell' alternative americano che tanto avevano rinnegato e tirarono fuori il disco di maggior successo della loro carriera, BLUR, quello della famosa Song 2, che in america fece il botto vero, la mettevano
negli stadi prima delle partite di football.
Oh i Blur erano tutti bellocci, stilosi, look and attitude, come i Maneskin.
Ora, provate a mettere Zitti e buoni e, subito dopo Song 2, e sentite che effetto fa.

Online vaz

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Re:i Maneskin
« Risposta #123 il: 29 Giu 2021, 12:14 »
bellissima this is pop

ovviamente concordo su tutto

Offline Baldrick

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Re:i Maneskin
« Risposta #124 il: 29 Giu 2021, 12:27 »
Grazie per il consiglio, me lo guardo oggi

Offline pan

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Re:i Maneskin
« Risposta #125 il: 29 Giu 2021, 13:02 »
quello che dice kelly mi fa pensare che forse molti (a quanto pare anche consumatori più scafati) hanno ritenuto che la "costruzione" di una realtà musicale fosse esclusiva solo di prodotti facili, commercialissimi, le boy band per le ragazzine. nell'immaginario le band rock o pop rock più alto  passavano direttamente dal garage di casa ai palchi di tutto il mondo. se i maneskin avessero fatto dance forse tutti i distinguo su sono veri, non veri, prodotti ecc non sarebbero stati fatti. credo.

Offline Gulp

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Re:i Maneskin
« Risposta #126 il: 30 Giu 2021, 15:08 »
Grazie a chi ha consigliato This is Pop, bellissimo, me la sto divorando
Re:i Maneskin
« Risposta #127 il: 30 Giu 2021, 15:31 »
No, aspetta un attimo.
Che la musica venga utilizzata come elemento secondario nelle diverse forme artistiche contemporanee è dato e risaputo.
Tu citi GG Allin, beh lui è assimilabile ai vari progetti di musica e cultura industriale così come i cascami del situazionismo: il concetto è moolto più importante della musica stessa.

Quello che cambia è che l'industria deve vendere.
E i maneskin ( ma prendo loro come esempio in topic ) non te li vende come inventori di chissà cosa: te li vende come gruppo rock.
E nella storia del rock gli artisti si sono travestiti in ogni modo possibile, hanno usato il look, la politica, la religione ma se la musica non funzionava non funzionavano.

In questi giorni, per chi ha netflix, c'è questo dcoumentario This is pop, che è fatto davvero bene, lo consiglio vivamente.
In particolare la puntata dedicata al Britpop è illuminante su questi punti di cui stiamo discutendo.
Come Blur e Oasis costruirono la loro rivalità, come la politica si è appropriata di quei linguaggi, come nei 90', ultimo decennio pre-internet, la musica veicolava ancora messaggi importanti e decisivi.
Piccolo spoiler: i Blur, che all'inizio avevano rinnegato totalmente tutto ciò che era USA per promuovere la britishness, verso il 96' erano praticamente finiti, totalmente fuori moda, totalmente surclassati dagli Oasis e da mille altre nuove realtà.
Country house e Coffee and tv sembravano reperti archeologici.
Eppure, essendo una band di musicisti e compositori validi, umilmente si rimisero sulle tracce dell' alternative americano che tanto avevano rinnegato e tirarono fuori il disco di maggior successo della loro carriera, BLUR, quello della famosa Song 2, che in america fece il botto vero, la mettevano
negli stadi prima delle partite di football.
Oh i Blur erano tutti bellocci, stilosi, look and attitude, come i Maneskin.
Ora, provate a mettere Zitti e buoni e, subito dopo Song 2, e sentite che effetto fa.

Condivido tutto, ma Coffee&TV (che sta in 13) è successiva a Song2 (che sta in Blur)!

Re:i Maneskin
« Risposta #128 il: 30 Giu 2021, 16:56 »
Condivido tutto, ma Coffee&TV (che sta in 13) è successiva a Song2 (che sta in Blur)!

Giustissimo, WN, chiedo scusa per l'errore.
E' anche vero che coffee sarebbe potuta stare tranquillamente in The great escape ( forse anche bugman e 1992 ) e c'entra poco con l'atmosfera generale del disco.

Offline mr_steed

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Re:i Maneskin
« Risposta #129 il: 01 Lug 2021, 12:27 »
Re:i Maneskin
« Risposta #130 il: 01 Lug 2021, 12:56 »
"Ma che davero?"  :o

I Maneskin superano i Beatles su Spotify

https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/i-maneskin-non-si-fermano-ecco-tutti-i-record-della-rock-band-italiana/390597/391315?ref=RHTP-BH-I306071389-P2-S2-T1

Dopotutto qui c'è un topic dedicato a loro e non uno dedicato ai Beatles.
La colpa, in un certo senso, è anche nostra...

Offline Baldrick

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Re:i Maneskin
« Risposta #131 il: 01 Lug 2021, 13:10 »
ho capito, che cosa vuoi scrivere sui beatles/pinfloi/stones? che sono mostri del ruoooock? che bello quando c'era il ruooock signora mia? che senso avrebbe? è stato già detto tutto, scritto tutto, postato tutto... però per l'ostensione dei memorabilia e i repost della copertina di ummagumma ci sono un sacco di gruppi fb infestati dai riccardoni, volendo.

Offline mr_steed

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Re:i Maneskin
« Risposta #132 il: 03 Lug 2021, 16:44 »

Offline Baldrick

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Re:i Maneskin
« Risposta #133 il: 03 Lug 2021, 16:48 »
the end is near
Re:i Maneskin
« Risposta #134 il: 03 Lug 2021, 16:54 »
No, aspetta un attimo.
Che la musica venga utilizzata come elemento secondario nelle diverse forme artistiche contemporanee è dato e risaputo.
Tu citi GG Allin, beh lui è assimilabile ai vari progetti di musica e cultura industriale così come i cascami del situazionismo: il concetto è moolto più importante della musica stessa.

Quello che cambia è che l'industria deve vendere.
E i maneskin ( ma prendo loro come esempio in topic ) non te li vende come inventori di chissà cosa: te li vende come gruppo rock.
E nella storia del rock gli artisti si sono travestiti in ogni modo possibile, hanno usato il look, la politica, la religione ma se la musica non funzionava non funzionavano.

In questi giorni, per chi ha netflix, c'è questo dcoumentario This is pop, che è fatto davvero bene, lo consiglio vivamente.
In particolare la puntata dedicata al Britpop è illuminante su questi punti di cui stiamo discutendo.
Come Blur e Oasis costruirono la loro rivalità, come la politica si è appropriata di quei linguaggi, come nei 90', ultimo decennio pre-internet, la musica veicolava ancora messaggi importanti e decisivi.
Piccolo spoiler: i Blur, che all'inizio avevano rinnegato totalmente tutto ciò che era USA per promuovere la britishness, verso il 96' erano praticamente finiti, totalmente fuori moda, totalmente surclassati dagli Oasis e da mille altre nuove realtà.
Country house e Coffee and tv sembravano reperti archeologici.
Eppure, essendo una band di musicisti e compositori validi, umilmente si rimisero sulle tracce dell' alternative americano che tanto avevano rinnegato e tirarono fuori il disco di maggior successo della loro carriera, BLUR, quello della famosa Song 2, che in america fece il botto vero, la mettevano
negli stadi prima delle partite di football.
Oh i Blur erano tutti bellocci, stilosi, look and attitude, come i Maneskin.
Ora, provate a mettere Zitti e buoni e, subito dopo Song 2, e sentite che effetto fa.
Ottimo e abbondante.
Aggiungo solo che gli Oasis potevano solamente allacciare le scarpe ai Blur.
Albarn e Coxon erano e sono dei geni, cosa che non sono mai stati i fratelli Gallagher.

Online genesis

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Re:i Maneskin
« Risposta #135 il: 04 Lug 2021, 09:35 »
"Ma che davero?"  :o

I Maneskin superano i Beatles su Spotify

https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/i-maneskin-non-si-fermano-ecco-tutti-i-record-della-rock-band-italiana/390597/391315?ref=RHTP-BH-I306071389-P2-S2-T1

Mia ipotesi: gli ascoltatori dei Beatles & co. hanno i CD, se li sentono a casa o nell'automobile (quelle non recenti).

P.S.: Devo cambiare macchina, sono andato nelle concessionarie, ho visto la sezione dell'infotainment e ho chiesto: "Ma il lettore CD?" Uno si è messo a ridere...

Offline LaFonte

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Re:i Maneskin
« Risposta #136 il: 04 Lug 2021, 18:31 »
Io con il mio atteggiamento altezzoso ed arrogante verso tutto ciò che mi pare costruito a tavolino schifo Eurovision e non guardo Sanremo da quando lo ha vinto Alice. Amici, X-factor e simili non li guardo perchè come ha scritto FD sono solo sondaggi preproduzione, e chi ci arriva al 90% paga per entrare, non entra perchè veramente scelto dai giudici per le sue doti (lo so per certo).
Tuttavia ogni tanto arriva alle mie orecchie e mi piace anche qualcosa che viene da quei palcoscenici. I Maneskin sono una di queste cose. Costruitissimi, falsissimi, ma infinitamente meno falsi e infinitamente meglio artisticamente di tutta la trap italiana con annessa "scena". Chadia inclusa.

Digressione: scusa FD, ma se la nipote di Berlusconi avesse scritto il testo di Bitch 2.0 lo apprezzeresti?

Per me quasi nessuno dei trapper nostrani viene dai "ghetti" che canta, è tutto un atteggiarsi perchè il rapper deve essere così, vestirsi in quel modo, parlare di canne e sesso e voglia di sfondare, deve trasgredire, essere alternativo. Achille Lauro ad es. figlio di un magistrato di Cassazione che canta "vengo da quartieri bassi" eddai...

Verissimo che è la musica di oggi, ma questa musica è mille volte più morta del rock e del pop. Chi faceva punk, rock, pop, ci credeva in quel che cantava, questi di oggi recitano e basta.
Questa musica funziona e vende solo ed esclusivamente perchè c'è un martellameto ossessivo pagato a carissimo prezzo dalle major su ogni piattaforma tecnologica (convergenza tra tv, internet, radio, social) verso i giovani per spingerli a credere che "quello" è bello, quello è l'unico tipo di musica che merita il tuo tempo. E allora si crea il personaggio (tipo il Fedez di turno) che guarda un pò appena raggiunge il successo molla il genere e i testi degli inizi e passa a fare quello che veramente gli piace (e magari esce dai radar ma intanto ha messo abbastanza da parte e se ne sbatte).
Funziona e vende perchè i giovani hanno chiarissimo che al giorno d'oggi se vuoi fare i soldi (e loro quello vogliono, l'arte per l'arte nessuno gli ha spiegato cosa sia!!) è la strada più semplice per i motivi detti sopra, perchè ha più pubblico. E quindi tutti i giovani cantanti si buttano lì.
Funziona perchè non richiede doti vocali (tutti i vituperati cantanti dei Sanremo anni 80 ai cantanti attuali gli pisciano in testa per voce e tecnica), è mille volte più facile tecnicamente...
Soprattutto funziona perchè la musica diversa è nascosta. Paradossalmente è più difficile oggi che un giovane finisca a sentire un genere diverso da quelli mainstream di quanto non lo fosse dagli anni 90 indietro: adesso hai tutto in spotify e YT, ma con i suggerimenti basati sui tuoi 'gusti' ti propongono sempre le stesse cose e c'è talmente tanta roba alternativa che se magari ti va di provare un genere diverso non sai che scegliere e facilmente lasci perdere.

Quindi per tornare al primo post, secondo me sì i Maneskin sebbene molto costruiti a tavolino avranno un impatto se non altro perchè hanno aperto le orecchie a una generazione a un genere che non conoscevano. Qualche ragazzotto si accorge che non esiste solo il trap, che anzi rispetto alla chitarra elettrica il trap gli piace meno, e magari si mette a strimpellare.
E magari toh il rnr rinasce e accanto ai Maneskin compare una nuova generazione di band giovani capaci di suonare un riff orecchiabile e con qualcosa da dire. O magari perchè le major han deciso che sia così, il trap ha dato, adesso facciamo che è tornato figo il rock, o almeno qualcosa che gli somiglia.

Offline mazzok

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Re:i Maneskin
« Risposta #137 il: 04 Lug 2021, 19:41 »
scusami LaFonte ma non sono affatto convinto da quanto dici, xfactor è un prodotto (anzi il prodotto in questo caso), fatto anche bene volendo, ma per funzionare deve essere credibile. Che arrivi qualcuno con alle spalle già qualche produttore ci può stare ma non credo che il criterio di scelta sia "pagare". Tu dici "lo so per certo", io ti dico che o sei la fonte diretta (e ne dubito) oppure di certo non c'è niente.

Anche sui gusti musicali imposti dalle major faccio fatica a venirti dietro. Il mio pensiero è che erano molto più potenti prima quando o passavi attraverso di loro o le possibilità di arrivare al pubblico erano molte di meno di quante ce ne sono oggi.

Sui Maneskin, ho fatto qualche giro su youtube e sono praticamente esplosi come fenomeno a livello internazionale. Be' se sono costruiti hanno fatto un lavoro eccezionale, io credo che ci sia molto del loro in tutto questo, dopotutto si sono messi insieme da giovanissimi (alle superiori) e quello era il loro stile. Magari non è così, ma non vedo perchè mettere dubbi sulla loro genuinità.

Offline FatDanny

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Re:i Maneskin
« Risposta #138 il: 04 Lug 2021, 20:37 »

Digressione: scusa FD, ma se la nipote di Berlusconi avesse scritto il testo di Bitch 2.0 lo apprezzeresti?


domanda interessante e utile, mi permette di specificare.
Il punto, per me, non è chi personamente è Chadia (o Damiano).
In realtà non concordo quando marchi questa differenza rispetto a prima.
Di rockers ribelli di buona famiglia, soprattutto tra i top, ce ne stanno svariati.
Perché uno scarto tra biografia e messa in scena c'è sempre stato e la cosa non mi scandalizza affatto.
Per non arrivare fino ai gloriosi Settanta e restando alla mia gioventù Brian Warner non è marylin manson e viceversa. Micheal Burkett non è FatMike e viceversa, cosa che risulta piuttosto evidente da qualche immagine del suo tradizionalissimo matrimonio che gira.

L'autenticità non si misura nel rapporto tra bio e show, ma tra show e realtà odierna. Questo, per me, conta nella musica perché questa non sia puro esercizio di stile. L'espressione dell'oggi. L'arte, sempre per me, è un'espressione (figurativa, sonora, etc) in rapporto con l'oggi, ci dice in forma creativa qualcosa dell'oggi.

Chadia Rodriguez per me questo rapporto ce l'ha. Così come altri artisti trap.
Per fare un esempio racconta perfettamente dei pischelletti seconde/terze generazioni che sono andati a sfondare le vetrine delle grandi firme al corso di Torino, venendo scambiati dai media per ultras, fascisti, provocatori, ladri che hanno strumentalizzato le proteste.
Balle che rendono bene la distanza, l'incapacità di lettura di quella realtà da parte del mainstream, di quella dimensione giovanile e sociale che è vera e concreta e rende Chadia altrettanto vera e concreta a prescindere dalla sua coerenza biografica.
Vuoi capire quella roba? La capisci meglio sentendo Chadia che leggendo il corriere della sera.

Ora mi tocca fare un inciso: no, non sto dicendo questo perché vedo in questo segmento i possibili rivoluzionari di domani e quindi voglio esaltarli. I miei discorsi, purtroppo o per fortuna, sarebbero del tutto incomprensibili a questi ultimi, io segnalo solamente un'autenticità.

Ecco, io questa cosa non riesco a trovarla nei maneskin.
Non riesco a trovare la loro autenticità. Non biografica, ma come fenomeno culturale.
QUESTO mi sembra costruito. Non mi interessa né mi serve scavare nella vita di Damiano, sapere se è raccomandato, sapere quanti live ha fatto prima di X factor. Sono fatti loro.
Quello che non mi sembra autentico, o anche che non riesco a vedere io, è quale pezzo di realtà giovanile odierna rende i Maneskin veri e non una riuscitissima operazione commerciale di revival, in una fase in cui il topos "revival" è abusatissimo in termini di eco attualizzata di un periodo che ricordiamo migliore rispetto all'oggi.
Remake/reboot cinematografici, automobilistici (500, Mini), nella moda (vintage), etc.
La maglia bandiera, pur ricordando un periodo non felicissimo per la Lazio, è riuscitissima perché sfrutta questo topos. Il periodo magari non era felicissimo per la Lazio, ma lo era per "noi".
Non mi stupirebbe quindi che fossero semplicemente questo in musica. Cosa che ne spiegherebbe ampiamente il successo, anche a livello internazionale.

Offline pan

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Re:i Maneskin
« Risposta #139 il: 04 Lug 2021, 21:51 »
Joe Strummer era figlio di un diplomatico. non c'entra niente lo status familiare ma come vivi la società del tuo tempo.
 

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