Il signore degli anelli (si orchetto)

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Offline Kredskin

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8935
Il signore degli anelli (si orchetto)
« il: 17 Gen 2014, 17:12 »
Orchè, datte da fa.


Offline orchetto

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12937
Re:Il signore degli anelli (si orchetto)
« Risposta #1 il: 20 Gen 2014, 12:05 »
Si ma non mi citare come se fossi l'esperto  :)
Allora il difficile è da dove cominciare.
Innanzi tutto è un romanzo, su questo spero siamo tutti in sintonia.
Può essere iscritto al genere fantasy, ma va oltre il suo genere e affonda le sue radici nei romanzi inglesi, soprattutto dell'800.
Scritto da un esperto professore di filologia e linguistica, inventore di lingue questa caratteristica è fondamentale per una piena comprensione dell'opera. Opera non dimentichiamocelo, composta da più libri più un fondamentale prologo e un non da meno appendici (al plurale) tra cui quelle linguistiche.
Più cartografia annessa. Cartografia della Terra di Mezzo, cosa che non poteva mancare visto che lo scenario degli eventi ha un ruolo di comprimario. Cosa sarebbe il racconto senza la descrizione dei viottoli di campagna della Contea, con i suoi boschetti, ponticelli, colline, che fanno la gioia dei cultori del paesaggio e degli amanti di storia del territorio e più in generale dei praticanti di passeggiate e camminate salutari. Oppure senza la descrizione delle sterminate foreste o delle immense praterie, o dei picchi innevati.
La Terra di Mezzo...e la sua storia, di cui il SdA si occupa solo di un frangente, rimandando alle appendici (o al Silmarillion pubblicato dal figlio compiendo però una selezione) il resto. La storia rimanda alla cultura e a tutto ciò che vi è connesso. Scrive Wu Ming nel suo recente saggio che consiglio agli amanti di Tolkien di leggere, che il SdA è moderno perché, con la sua sospensione di un mondo (riporto a parole mie) di passaggio tra paganesimo non praticato e cristianesimo inconsapevole, pur essendo Tolkien cattolico, è in grado di parlare a noi del terzo millennio.
Eventi individuali ed eventi collettivi, questa è una delle tante problematiche che attraversano l'opera. Come si intrecciano le scelte individuali (Frodo, Boromir ecc. - il primo ha successo ma a discapito degli eventi e della sua vita futura, il secondo fallisce ma resta coerente con se stesso ) con gli eventi più grandi del singolo. Come si inseriscono le scelte dei popoli nelle guerre e nelle crisi mondiali, perché il SdA palra anche di questo, di una grossa crisi, quanto meno geopolitica di una parte importante della Terra di Mezzo che porterà anche ad una trasformazione culturale della stessa ed ad una importante ridimensionamento culturale di uno dei popoli di essa cioè gli Elfi, che se pur vittoriosi, pagano il prezzo della trasformazione inevitabile delle cose, loro così impregnati dalla realtà naturale che li circonda quasi da struggersi per essa.
Gli Hobbit, così fuori contesto e così moderni rispetto al resto della Terra di Mezzo in decadenza; loro cosi simili al XVIII° sec., il resto del mondo così simile all'alto medio evo. Ma chi era o chi è più progredito? E chgi si va evolvendo e chi va in decadenza? Per non parlare degli umani, che ovviamente sono sempre così troppo umani e quindi sempre così abbietti ed affascinanti. (ma gli Hobbit -ma anche i nani e certi Elfi un po' più "selvatici" per quanto immortali- sono poi così diversi dagli umani?).
Su tutti domina l'anello e il suo artefice. Il suo artefice « Ora, gli Elfi fabbricarono molti anelli; ma in segreto Sauron costruì un Unico Anello con cui dominare tutti gli altri, il potere dei quali era legato a quello con soggezione assoluta e destinato a durare solo quanto sarebbe durato il suo. »
(J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion)-Sauron- oramai pura essenza in negativo (lo si ritrova in carne ed ossa solo se si legge il Silmarillion), maligna perché dedita a misurare tutto sotto le logiche del potere e non ci si dimentichi che lui è  uno dei protagonisti tanto che il titolo dell'opera a lui è dedicato.
A tal proposito è utile menzionare una frase dell'autore «L'occupazione più inadatta per qualsiasi uomo è governare altri uomini. Non c'è una persona su un milione che sia adatta e men che meno quelli che cercano di afferrare l'opportunità» (lettera 52).
Il suo antagonista è Gandalf, stregone della stessa schiatta divina di Sauron, che rifugge dal potere e ama la gente comune. C'è poi Saruman, il terzo incomodo e forse il più moderno di tutti, che si mette in mezzo ed evoca per ambizione poteri più grandi di lui, e alla fin stravolge se stesso e la sua esistenza tanto da ridestare la rabbia dei patriarchi degli alberi.
Queste sopra sono solo alcune delle tematiche presenti.
Il Romanzo poi ebbe anche interpretazioni politiche, quella hippy libertaria statunitense, quella fascista in Italia, tutte e due fallaci ovviamente e sconfessate direttamente da Tolkien stesso.
Rilanciò la fantasy, soprattutto un certo tipo di fantasy, più per l'estetica di molti guerrieri e le battaglie, che per i contenuti.

 

Offline Kredskin

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8935
Re:Il signore degli anelli (si orchetto)
« Risposta #2 il: 20 Gen 2014, 18:36 »
Personalmente ti ringrazio perché la tua analisi mi permette di capire il SdA e sicuramente mi porterà a rileggerlo con occhi completamente diversi.

Mitico!

Della traduzione italiana che ne pensi? ne ho sempre sentito parlare male.

Offline orchetto

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12937
Re:Il signore degli anelli (si orchetto)
« Risposta #3 il: 21 Gen 2014, 14:20 »
Della traduzione italiana che ne pensi? ne ho sempre sentito parlare male.
I più dicono malfatta come tu dici, non conosco l'inglese così a fondo da poter dare un giudizio ma a naso, leggendo alcuni obrobri riportati dal saggio di Wu Ming mi sa che è vero.
Sicuramente riuscita meglio quella del Silmarillion, termini vetusti a parte.

Offline orchetto

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12937
Re:Il signore degli anelli (si orchetto)
« Risposta #4 il: 21 Gen 2014, 14:20 »
Mi sà che su sto topic se la cantamo e se la sonamo  :)

Offline vaz

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50841
Re:Il signore degli anelli (si orchetto)
« Risposta #5 il: 21 Gen 2014, 14:53 »
la questione traduzione è complessa.
credo che LOTR sia uno dei più difficili libri da tradurre mai scritti, perchè pieno zeppo di:

- parole arcaiche (e con arcaiche intendo di origine celtica e anche precedente);
- giochi continui di parole (resi ancora più difficili dal punto 1);
- lingue complesse da reinventare ed interpretare.

dopo averlo letto in lingua, ebbi il rifiuto nella lettura di ogni altro libro per circa 1 anno.

ps. sto leggendo wu ming
 

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