Games of Throes non è di Tolkien.
lo so.
ma Tolkien ormai è materia, è archetipo, è il colosso, a qualsiasi livello, con cui confrontarsi. e in questo Trono di spade c'è molto Tolkien- il mio è un complimento.
Sono un felice e appassionato lettore di Tolkien e penso che il migliore film su Tolkien sia proprio questo Trono di Spada: fa vendetta di jackson e si eleva una spanna sopra gli sparuti epigoni.
Accade spesso: nel cinema, in letteratura.
è la "cosa" che conta, quell'insieme di tensione, struttura, narratività: poi dove si verifica non è sempre dove te l'aspetti, dove in teoria dovrebbe essere.
è il cinema, prima della tv, che ci ha insegnato l'importanza del frame.
a volte lambire un argomento rende di più che mettersi a tavolino e sezionarlo.
lo si può fare anche a distanza. il frame, l'immagine è anche filologia.
a me piace molto Beppe Fenoglio. magari qualcuno qua dentro lo conosce.
ha scritto tante cose, una di queste è il Partigiano Johnny. è il romanzo della nostra resistenza, quello che fece dire a Calvino, "il vero libro sui partigiani non l'ho scritto io ma Fenoglio".
La trasposizione di Guido Chiesa fu un fallimento, una delusione pazzesca.
dove è spuntato il sole del Partigiano? nella scena della vendetta finale degli Spietati di Clint Eastwood.
l'ammissione di William Bunny, sì sono io, ho ucciso donne e bambini, vale quanto "I've stood, and fired, and killed" di Fenoglio.
ma tra Martin e Tolkien c'è meno di un oceano di distanza tra l'america e alba.