The challengers di Luca Guadagnino.
E' il primo film di Guadagnino che vedo e devo dire mi è piaciuto molto, anche se non proprio tutto tutto.
E' un film sul tennis ma in realtà no. In realtà il tennis è un pretesto per fare virtuosismo con le immagini, e però lui oh, lo sa fare.
Ralenti, accelerazioni, gopro, palle che ti arrivano in faccia o da sotto come se invece del sintetico ci fosse il plexiglass. E poi tutti gli sguardi i baci le espressioni, i corpi (belli) di questo triangolo amoroso che rimanda ai vari Jules et Jim o The dreamers.
E' un cinema di movimento, di azione, e non certo di introspezione o di accurata psicologia dei personaggi, anche se la smania di controllo dell'altro del personaggio di lei (la bravissima Zendaya) viene fuori bene.
E poi c'è il doppio filo temporale 12 anni fa/ora che è intrigante, e la colonna sonora, all'inizio molto canzoni (splendida la Time will crawl bowiana) e poi diventa solo techno stile anni 90' (Trent Reznor e Atticus Ross).
Ecco, magari l'ultima mezz'ora è un po estenuante con l'ultimo match quasi tutto in moviola a contraltare della techno che spinge almeno a 140 bpm, e l'altro difetto, appunto, sta in certe superficialità nel ritratto dei due protagonisti maschi.
Per il resto direi consigliabilissimo.