La Lazio Nuoto torna a casa: sua la piscina alla Garbatella (il Messaggero)LA STORIA
Poco prima di volgere al termine, il 2021 saluta la Lazio Nuoto con un regalo difficile da dimenticare. La piscina comunale di Viale Giustiniano Imperatore, alla Garbatella, è da ieri tornata in possesso del club biancoceleste, il quale l'ha gestita per trentaquattro anni prima che nel 2019 venisse messa a bando e assegnata tra le proteste alla società Maximo. Dopo una lunga battaglia legale, la sentenza del Consiglio di Stato ha sancito la vittoria della Lazio. E così, alle 11 di ieri, davanti ai cancelli chiusi c'erano tutti: i rappresentanti del club biancoceleste, della Maximo e del Comune. Dopo la lettura dell'atto, si è proceduto con la verifica degli ambienti della piscina; dalla vasca agli spogliatoi, passando al magazzino e agli ambienti più nascosti, per accertarsi che fosse tutto in regola all'avvicendarsi dei gestori. Il rientro della Lazio alla Garbatella era stato comunque posticipato: lo scorso 27 dicembre, data fissata per la riconsegna delle chiavi, di fronte all'impianto non si era presentato nessun delegato di Maximo. Al che, il Dipartimento Sport di Roma Capitale aveva indicato il 30 dicembre come data definitiva per la riconsegna della piscina. Alla fine si è tutto svolto pacificamente e non è stato necessario il ricorso alla forza pubblica.
«C'è grande gioia afferma commosso Massimo Moroli, presidente della Lazio Nuoto - Torniamo in quella che è stata la nostra casa per più di tre decenni, e che ci era stata tolta con un'operazione giustamente molto criticata. Sono grato all'amministrazione recente per aver esaminato il reale interesse pubblico». Ora che bisogna riprogrammare tutta l'attività, l'avvio sarà complicato: «Ci sono delle riparazioni urgenti da eseguire all'impianto termico, un problema grosso per il quale mi auguro che troveremo un accordo col Comune». Non solo: per tutti quegli utenti che hanno pagato per dei corsi di cui non hanno usufruito «bisognerà individuare una soluzione, d'intesa con la società Maximo», aggiunge Moroli. Ora più che mai serve essere propositivi, e man mano che la piscina tornerà in funzione e tutti gli adempimenti burocratici saranno conclusi, la Lazio «ha l'intenzione di rilanciare l'impianto con una serie di novità molto interessanti che verranno illustrate nelle prossime settimane».
GLI SCONFITTI
Per una Lazio Nuoto che esulta, c'è una Maximo che piange. «È una giornata amara», dichiara Roberto Ferracuti, delegato dal presidente della società a restituire le chiavi della piscina. «Il mio pensiero va ai nostri utenti, quelle mille persone che prima della pandemia erano addirittura millecinquecento. Non so se la Lazio riuscirà a fornire loro servizi adeguati». Ai fruitori della piscina dedica un pensiero anche Claudio Sebastianutti, coach della prima squadra della Lazio Nuoto: «Due cambi di gestione, più il Covid, non sono facili da digerire. Spero che si riparta il prima possibile per salvaguardare tutti i corsi». Chissà se l'aver ripreso possesso di una piscina così carica di storia darà alla prima squadra biancoceleste la spinta per uscire dalle sabbie mobili della Serie A1.
Giacomo Rossetti
(Corriere dello Sport)ROMA - La Lazio Nuoto torna ufficialmente in possesso della piscina di Viale Giustiniano Imperatore. Ieri mattina, alla presenza dei rappresentati istituzionali del municipio, il presidente della società biancoceleste Massimo Moroli ha ricevuto da un delegato della Maximo Ostiense (precedente assegnataria) le chiavi dell’impianto della Garbatella.
Verso le ore 11 sono state aperte le porte, poi le parti hanno proceduto al disbrigo delle formalità burocratiche. Successivamente è stato svolto un sopralluogo all’interno della struttura.
Si chiude, almeno per il momento, una vicenda che dura ormai da tre anni. La Lazio Nuoto, dopo l’ultima pronuncia del Consiglio di Stato, ha ottenuto ragione delle proprie istanze avverso l’operato del Comune di Roma, che aveva rimesso a gara l’impianto senza tener conto del valore sociale del lavoro portato avanti dai biancocelesti dal 1986 in quella zona. La Maximo sta a sua volta procedendo a tutela dei propri diritti con ulteriori azioni legali, ma nel frattempo la Lazio Nuoto può ora riprendere le proprie attività.
(il Tempo)