Questo è a mio avviso un grosso problema. Forse è proprio qui che sta avvenendo una sorta di salto di qualità (in negativo), ovvero nel fatto che c'è gente, che decide di diventare tifoso della Lazio perché si sente fascista (o molto di destra) o che rimodula su questa nuova base, la sua identità di tifoso laziale, anche se probabilmente ci è diventato da bambino, quando di fascisteria e cose simili non te ne poteva fregare di meno.
Se si scorrono tutte le pagine del topic, si può vedere come da molte testimonianze, riferendoci almeno al secondo dopoguerra, si è passati ad un periodo in cui essere tifosi della Lazio non aveva praticamente per nessuno un significato politico o di extracalcistico (salvo per alcuni abitanti della città di Roma una vaga appartenenza territoriale con alcuni quartieri considerati "bene") diciamo nel periodo 1945 - 1965, seguito ad un periodo un po confuso in cui poteva svilupparsi di tutto almeno nell'ambito ultras e/o gruppi organizzati (1966 - 1976), poi un periodo in cui via via si è consolidata e poi affermata una tendenza prevalente ma mai assoluta nel tifo organizzato di curva a guardare a destra ma comunque con eccezioni, con il gruppo prevalente che ufficialmente era apolitico e sempre comunque avente come scelta prioritaria il tifo per la Lazio, questo dal 1977 fino al 1993*, seguito poi da un periodo in cui è marcata e definitiva l'identità ultras Lazio uguale estrema destra (salvo casi individuali) che arriva fino a qualche anno fa. Dopo di che assistiamo oggi a cori di tendenza antisemita dilagare (pur se con fenomenologia contraddittoria) e al fenomeno di sempre più segnali di persone che appunto, scelgono la Lazio perchè sono per prima cosa di estrema destra.
Credo che sia innegabile che abbiamo un grosso problema a casa nostra.
Certo, non c'è bisogno di fare le pulci per capire che sulla sponda giallorossa il problema è molto grosso (e pure da parecchio); ci sono moltissime evidenze di come l'estrema destra romana, compresi caporioni ufficiali e riconosciuti, siede bella comoda e spaparanzata sugli spalti quando la roma gioca e di come fenomeni di razzismo e di ostentazione simbolica siano grandemente diffusi. Ma saranno forse più infingardi e paraculi o sarà forse perché so tanti di più, il fenomeno da loro è un po più annacquato e più dispersivo (anche per la diversa dinamica dei gruppi ultras in questi ultimi decenni), rispetto a livello a cui da noi è arrivato. Per cui secondo me è inutile girarci troppo intorno: le energie devono essere spese in primis a risolvere il problema a casa nostra.
E bisognerebbe concentrarsi di più sul come perchè si rischia seriamente di arrivare al punto di non ritorno, non so se tutti se ne stanno rendendo conto.
Ciò non toglie che di fronte a palesi ingiustizie, ai due pesi e due misure e a narrazioni distorte, si sia comunque vigili.
Mi pare corretto. Adesso convertiamo questa idiozia in enorme opportunità e restringiamo lo spazio alle note teste di cazzo. Hanno avuto la loro brava visibilità, stavolta è decisivo contenerli. Ho apprezzato moltissimo la dialettica di questi giorni, fantastica. La mia opzione è per la fermezza in casa nostra, senza vittimismi. E assecondiamo la Società, che ha una rogna enorme da gestire e, pur al netto dei suoi limiti, effonde molto più impegno e serietà di qualsiasi altra squadra di serie A.