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Se sei in Patagonia o sulle isole Faroe e dici che sei tifoso della Lazio è probabile che ti chiedano se sei fascista.
Abbiamo una nomea che non riusciremo mai a toglierci di dosso e che, anzi, alimentiamo di tanto in tanto in vari modi.
Ora le opzioni sono due:
a- Mi piace perché sono laziale fascista e me ne faccio un vanto
b- Non mi piace perché il fascismo non ha nulla a che vedere con la storia della Lazio e vorrei, a prescindere dalle idee politiche di ognuno, che la mia passione non sia associata a questa ideologia
Il punto in merito all’eventuale arruolamento di Floriani Mussolini è questo, ossia avere in squadra questo calciatore, a prescindere dal suo valore tecnico cosa comporta per chi si sente parte del gruppo B?
Mi sembra chiaro che poserebbe una pietra tombale sulle speranze di, non dico eliminare, ma limitare l’identificazione della Lazio come la squadra dei fascisti, o no?
Cioè tu Lazio, dopo i saluti di Di Canio e del falconiere, le millemila manifestazioni della curva tra scritte, cori, striscioni e bestialità varie, che fai? Prendi come terzino il figlio della pronipote del duce, Floriani Mussolini.
Qualsiasi società normodotata, non arruolabile nel gruppo a di cui sopra se ne guarderebbe bene, non fosse altro che per evitare di offrire la sponda alla componente nostalgica della tifoseria e trascinare la Lazio per l’ennesima volta nel tritacarne mediatico.
Poi fuori dalla società biancoceleste esiste tutto un mondo di squadre di calcio dove il calciatore potrà proseguire la sua carriera, a beneficio di chi si strugge per le sorti del ragazzo più che per l’immagine della nostra amata.