In questi giorni una domanda mi rimbalzava continuamente in testa: cosa dovrei fare in questa situazione? Continuare a difendermi dai pretesti, veri
E falsi, dalle incomprensioni e intolleranze che mi venivano fatte notare o lasciare stare? Cosa farebbe Gesù se si trovasse in questa situazione? Da tutto quello che è stato postato io vengo dipinto (e giudicato) come un credulone ignorante, sciocco, irrispettoso, intollerante, violento, prevaricatore.... Certamente chi legge questo topic si farà le proprie idee e considerazioni, in un verso o nell’altro. Io non ritengo proprio di essere così nè di meritare queste classificazioni, ma in ogni caso faccio “pubblica ammenda” e
chiedo pubblicamente scusa alle persone che possono essersi risentite a causa mia.
Ah, io non sono cattolico (pur essendo nato da genitori cattolici che mi hanno battezzato). Sono evangelico (protestante – NDR la parola viene da pro-testo cioè “
a favore, in difesa del testo”. Il testo di cui si parla è la Bibbia) e lo sono per scelta, perché ho approfondito il messaggio biblico e due anni fa, da adulto, HO SCELTO di (ri)battezzarmi secondo le indicazioni di Gesù. Essermi battezzato è solo l’inizio di un cammino,
è una scelta di vita che necessariamente rimette in gioco tutto quello che è successo fino a quel momento, perché sono cambiate completamente le priorità della mia vita. DIO non è morto e continua ad esistere: non solo in me ma in tutto ciò che mi circonda.
provbo a rientrare in topic, con un paio di domande ai fautori della scissione tra fede e religione:
ma ti rendi conto -
metto le faccine, così se capisce che non sto accusando nessuno - che addirittura mi viene “contestata” una frase detta da me perché (se non ho capito male)
la rivolgo ad una persona che è chiaramente credente piuttosto che a un’altra persona??? Logicamente scherzo e te vojo bene
e (comunque) provo a rispondere e a riprendere il filo del mio discorso:
RELIGIONE = La Bibbia non menziona MAI la parola religione perché, in ebraico, questa parola
non esiste proprio, anche se si trova in alcune traduzioni a causa di una scelta sbagliata dei traduttori. Il vocabolario Treccani la identifica come “complesso di credenze, sentimenti e riti che legano l’individuo a ciò che viene ritenuto sacro”. La religione è più che altro il “tentativo umano di raggiungere Dio”.
FEDE = dalla lettera di S.Paolo agli Ebrei, capitolo 11 versetto 1 “La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono”.
La fede non è una barzelletta o una polizza, un’assicurazione per evitare l’inferno. In me avere fede significa provare a fare più spazio nella mia coscienza, nella mia persona per dare più spazio alla figura di Gesù, che io reputo estremamente più giusta di me. E’ come quando vuoi cambiare l’arredamento di una stanza: per metterci dentro le cose nuove devi portare via quelle vecchie. Alla stessa maniera voglio dare spazio a Gesù in maniera che Lui possa mettere in pratica i suoi propositi in me, perché è proprio questo che chiedo quando nel Padre Nostro prego dicendo “....sia fatta la Tua volontà”. D’altra parte anche Gesù stesso disse così, rivolgendosi a Dio, quando stava nell’orto del Getsemani e stava per essere catturato dai soldati: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Vangelo di Luca, 22:42)
Nelle domande successive tu chiedi come siano possibili fatti avvenuti (ti
ri-cito)
in nome e per conto suo vengano operate indifferentemente piccole scelte di vita così come stragi atroci e persecuzioni su larga scala
ma che sono stati commessi non da Dio ma da esseri umani dotati di capacità di dire e di fare. La migliore risposta che posso darti è che questi fatti ai quali tu fai riferimento non rispecchianodi Dio volontà . Io (ripeto: io) faccio di tutto per affidarmi alla Sua volontà perché sono certo al miliardesimo per cento che è molto ma molto molto molto molto migliore della mia. Seguire Gesù, essere credenti, avere fede non significa “far parte di una grande famiglia che partecipa alla celebrazione di alcuni riti” ma significa impegnarmi personalmente per mettere in pratica i suoi insegnamenti: dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati, non solo nel senso letterario dei termini. Ah, va da sé che chiunque può far questo: cristiani, laici, mu
Sulmani, buddisti, agnostici, così come vale l’analogia che Dio ama tutti. Infatti “Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati” (lettera ai Romani 2:13) e ancora “Pietro prese la parola e disse: In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto” (dagli Atti degli apostoli 10:34-35)