"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!

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Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #320 il: 26 Mar 2016, 22:37 »
niente pasta
niente carne
niente il pesce
cazzo te magni?
gac che poi cerchi risposte spirituali

Offline Tornado

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12135
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #321 il: 27 Mar 2016, 01:41 »
Visto che so un grande provocatore...ti auguro Buona Pasqua!

ps..azzz hai rilevato il nostro segreto in pvt.  :cry:

Offline Rorschach

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12869
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #322 il: 28 Mar 2016, 10:11 »
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #323 il: 28 Mar 2016, 17:46 »
http://www.antoniosocci.com/veramente-resuscitato-ci-le-prove-razionali/#more-4332 [emoji33]
Grazie per l'articolo, molto interessante....
E stasera si va a vedere "Resort" [emoji6]

Online cartesio

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22159
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #324 il: 29 Mar 2016, 14:50 »
Dio, che viene sempre definito come
"L'INIZIO E LA FINE"
"L'ALFA E L'OMEGA "
"COLUI CHE ERA, CHE È E CHE SARÀ"

Tutto qua?

Voglio dire che in quel contenitore puoi mettere quello che ti pare, dal dio genocida a quello misericordioso.
Poi tu decidi di credere non tanto in dio, quanto in ciò che cristiani di qualche tipo hanno deciso di credere.
Finché si tratta di un fatto privato e personale, per me vale quanto essere vegani, non è un problema per nessuno tranne eventualmente te.
Il problema è l'integralismo.

Offline Rorschach

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12869
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #325 il: 30 Mar 2016, 10:13 »
Credo sia assolutamente fisiologico il passaggio all'integralismo in qualsiasi religione monoteista.

Integralismo nel senso di costringere i non credenti, passettino passettino, a dover sottostare agli stessi doveri/vincoli dei credenti per motivi etico/morali.

Grazie per l'articolo, molto interessante....
E stasera si va a vedere "Resort" [emoji6]

Poi alle 20.45 tutti al cilicio party!

Online FatDanny

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37445
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #326 il: 30 Mar 2016, 10:57 »
Viceversa, vivere con un'interpretazione metafisica ti arma (verbo scelto non a caso) della convinzione di capire il mondo, e di volerlo a tutti i costi trasformare. Così ad occhio, è un errore in cui sono cascati in parecchi nell'ultimo secolo.

Sulla demarcazione nel paragrafo successivo: il trabocchetto sta nel fatto che, man mano che la scienza compie progressi e risponde a domande, altri interrogativi (in numero anche superiore ai quesiti cui si è data una spiegazione) si aprono. L'ammontare del conosciuto e del non-conosciuto crescono entrambi, ed in proporzioni diverse. E' un processo tutt'altro che lineare, ma che non contraddice affatto quanto afferma Tarallo IMHO.

Sull'ultima parte, invece, nulla da eccepire vostro onore  :=))

In realtà è tutto l'opposto.
I drammi dell'ultimo secolo vengono esattamente dalle estreme conseguenze della logica razionale più che della metafisica, in particolar modo se parliamo di nazismo e socialismo reale.
A parte che "volerlo a tutti i costi trasformare" (il proprio mondo) dovrebbe essere una delle principali peculiarità che distingue gli esseri umani dalle amebe.
Ma al di là di questa considerazione personale se guardi l'ultimo secolo è stata proprio la logica formale ad armare determinate convinzioni.
Perchè laddove riusciamo ad oggettivare una determinata concezione (dalla scientificità del socialismo alla frenologia) questa diventa non-negoziabile e chi vi si oppone diviene immediatamente un falsificatore o, peggio ancora, un traditore.
Se riesco a dimostrare oggettivamente (o ritengo che tale dimostrazione sia oggettiva) qual'è la cosa migliore per l'essere umano, allora tu che dici qualcosa di diverso necessariamente stai affermando qualcosa di peggiore.
Il che ti rende, sempre seguendo la logica, o in una posizione di ignoranza o di malafede.
In ambedue i casi si è privati della legittimità di una posizione diversa. O meglio ancora della realizzabilità di una posizione diversa. Ne consegue che questa non può che essere propaganda strumentale.
Da qui alla tragedia il passo è breve.

Non solo: gli stessi meccanismi di controllo, le stesse tecnologie e dispositivi del totalitarismo sono strettamente legati a tale logica razionale. Anzi, ne derivano in forma diretta. La logica razionale è totalizzante, lo vediamo tutt'oggi. Impone un Pensiero Unico, in una direzione o nell'altra.
Il nazismo è la prova principale di quanto la precisione razionale possa essere in realtà fonte di mistificazione.
Quindi sottolinei un errore giusto, condivido, peccato che però punti il dito sul sospettato sbagliato e paradossalmente lo fai in difesa del vero colpevole.

Nessuno ha detto che il progresso scientifico sia lineare, ma che avendo un approccio contemplativo rimanda ad uno schema assiomatico ed estensivo dell'universo stabilito del discorso e dei comportamenti.
Il carattere "rivoluzionario" della Scienza, che aveva una valenza in altre epoche storiche, oggi è una pia illusione, laddove la Scienza opera in direzione perfettamente opposta, come forza conservatrice (non reazionaria, conservatrice. C'è una bella differenza tra i due termini).

i vostri discorsi astratti sono ossigeno per i miei esperimenti  :=))

Al 90% la tua è una battuta voluta, ma io colgo l'assist in ogni caso.

"discorsi astratti" per chi scusa?
Le cose di cui ho parlato finora sono tutto fuorché astratte, riguardano la materialità dei rapporti quotidiani, delle abitudini, della dinamica sociale. Sicuramente meno astratti della forza di gravità (la cui fenomenologia è concreta, ma la forza di per sé è assolutamente astratta).
L'uso del termine "astratto" è estremamente diffuso della definizione della gerarchia dei saperi che si è imposta nell'epoca contemporanea.
Le scienze fisiche sarebbero (uso il condizionale perché non me pare proprio) concrete, tangibili, dunque più "credibili". La metafisica sarebbe invece astratta e in quanto tale più opinione che altro, dunque dotata di credibilità inferiore.
L'idea che i "discorsi astratti" siano una perdita di tempo trasuda quasi dalle parole stesse. Segno del significato che oggi detengono.

Esperimenti: l'esperimento è il principale strumento mistificatore se riferito alla realtà.
Cosa fa un esperimento? Per misurareun fenomeno ne semplifica le variabili. Ma questo già rappresenta un'astrazione soggettiva, perché l'oggetto della misurazione non esiste in quella forma semplificata e la sua Realtà si definisce sempre in rapporto ad altri elementi, ad altre forze, ad un contesto.
L'esperimento rende assoluto ciò che, in termini Reali, è sempre relativo.
Ora se questo è essenziale, una precondizione, per il dominio della natura (quindi per la Civilità umana), al contempo ha importanti implicazioni sulla nostra concezione del mondo e della Realtà, che rischiamo di semplificare in modo analogo per riuscire a comprenderla (avendo assunto compiutamente il metodo sperimentale, senza averne assunto le implicazioni).

Offline Tarallo

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111509
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #327 il: 30 Mar 2016, 11:04 »
Perchè laddove riusciamo ad oggettivare una determinata concezione (dalla scientificità del socialismo alla frenologia) questa diventa non-negoziabile e chi vi si oppone diviene immediatamente un falsificatore o, peggio ancora, un traditore.
Se riesco a dimostrare oggettivamente ecc ecc ecc ecc

Almeno l'ho dimostrato. L'unica (?) differenza che impedisce di applicare questa frase para para all'impatto delle religioni e al loro approccio al metafisico. Accusarne la scienza a me fa un pó  ridere, anche perche' e' lei che cambia sempre se stessa consapevole che la verita' di oggi, che e' utilizziamo per guidarci, potrebbe cambiare domani. Vallo a di' a Lucky Luke, che segue un libro, uno solo, scritto non se sa da chi non se sa quando e tradotto non se sa come. Suvvia.

Online FatDanny

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37445
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #328 il: 30 Mar 2016, 11:14 »
La Scienza non cambia MAI se stessa. Da qualche secolo.
Cambiano le teorie scientifiche e i paradigmi. Non la struttura del pensiero scientifico.
Clamoroso come si dia alla scienza un carattere rivoluzionario che non ha affatto.
E' la stessa concezione che ci fa ritenere, senza ragione, la forza di gravità un qualcosa di concreto e il concetto di Egemonia un qualcosa di astratto, laddove ambedue invece condividono una stessa natura astratta, mentre a cambiare è unicamente la gerarchia che abbiamo assimilato nella nostra vita. non a caso.
La scienza è più paragonabile al Gattopardo che ad una rivoluzione permanente.

Inoltre non è che questa cosa viene falsificata mostrando i disastri prodotti dalle religioni.
Non sto certo sostenendo che dovremmo tornare a credere in un'entità trascendente.
Sto dicendo che occorre capire le conseguenze di questa nuova credenza immanente, la Scienza, del suo linguaggio, la matematica, e della sua struttura, la logica formale.
la difesa strenua che spesso sento dinanzi a discorsi del genere mi ricorda molto la difesa religiosa e altrettanto spesso palesa dei dogmi.
Ma perché, in fin dei conti, è una difesa che si erge per tutelare la stessa funzione.
"Giù le mani dalle sicurezze che rendono stabile la mia concezione del mondo e la mia dislocazione in esso!"
Non sono dogmi di carattere metafisico, ma restano dogmi.
Non a caso si parla di "leggi scientifiche".
L'idea della Legge, il suo carattere omogeneo così come quello affermativo-positivo, non sono neutri, né casuali.
Ma le Leggi scientifiche sono tali nella nostra testa. Nella realtà agiscono sempre e solo in termini di rapporti, non di leggi.

Offline Tarallo

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111509
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #329 il: 30 Mar 2016, 11:17 »
All'interno della Scienza, che non si occupa del suo utilizzo sociale o metafisico, questa sensazione di leggi si ha molto meno.

Offline carib

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30356
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #330 il: 30 Mar 2016, 11:19 »

Al 90% la tua è una battuta voluta, ma io colgo l'assist in ogni caso.

"discorsi astratti" per chi scusa?
Le cose di cui ho parlato finora sono tutto fuorché astratte, riguardano la materialità dei rapporti quotidiani, delle abitudini, della dinamica sociale. Sicuramente meno astratti della forza di gravità (la cui fenomenologia è concreta, ma la forza di per sé è assolutamente astratta).
Sono discorsi astratti perché non si fa la differenza tra la realtà umana e quella inanimata. La cosa surreale è che mettendo indistintamente tutto nello stesso calderone si finisce per macchiarsi dello stesso "peccato originale" del pensiero religioso. Quel pensiero che parla genericamente di (inizio della) "vita" anche quando si riferisce all (inizio della) "vita umana"

Online FatDanny

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37445
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #331 il: 30 Mar 2016, 12:17 »
All'interno della Scienza, che non si occupa del suo utilizzo sociale o metafisico, questa sensazione di leggi si ha molto meno.

A parte che non mi pare affatto vero e rimando su questo alla risposta che do a Carib, ma poi non è questione semplicemente del suo utilizzo, quanto delle sue determinazioni conseguenti.
Non si può analizzare una cosa soltanto nei termini più superficiali. Vale per la Religione come per la Scienza.
Così come la religione va indagata non solo nella storiella che racconta, ma anche nelle sue funzioni, nei suoi meccanismi, nei suoi obiettivi, che permettono di comprendere appieno la storiella, stessa cosa vale per la Scienza (o per la Filosofia, per l'Arte, ecc.).
E sono esattamente questi aspetti a costituire il suo lato Osceno.
Osceno non nel senso che sia scandaloso, quanto nella necessità di essere negato/rimosso.

Ribadisco: nessuno sta dicendo che la Scienza va abbandonata per seguire unicamente il discorso metafisico.
Come dicevo nel precedente post il metodo scientifico è stato fondamentale affinché l'essere umano dominasse la Natura. Il punto però è che la Scienza ha assunto i caratteri di Religione scientifica. E ancor peggio non vengono nemmeno riconosciuti gli aspetti che la rendono tale (secondo voi perché quel demente di Socci prova a dimostrare RAZIONALMENTE l'esistenza di Dio? Perché anche chi crede è condizionato pesantemente, anzi condivide per assimilazione, i dogmi della religione contemporanea).


Sono discorsi astratti perché non si fa la differenza tra la realtà umana e quella inanimata. La cosa surreale è che mettendo indistintamente tutto nello stesso calderone si finisce per macchiarsi dello stesso "peccato originale" del pensiero religioso. Quel pensiero che parla genericamente di (inizio della) "vita" anche quando si riferisce all (inizio della) "vita umana"

Perché trattare congiuntamente le due cose le rende slegate dalla realtà?
Ma soprattutto si sta parlando di Scienza, dunque di un qualcosa pienamente interno all'essere umano, che solo indirettamente riguarda la "realtà inanimata" di cui parli.


Essere umano e realtà inanimata (per altro in tale divisione, questa si molto astratta, dimentichi per intero qualsiasi vita che non sia umana) certamente differiscono tra loro, ma questo non rende meno vere alcune affermazioni relative alla Scienza intesa come prodotto integralmente umano (che parli di atomi, di protozoi o di realtà umane).
Quanto affermo sulla Scienza vale anche per le scienze fisiche.
Le conseguenze del riduzionismo scientifico, del rasoio di Occam, sulle possibilità di indagine umane riguardano anche la ricerca sui molluschi, sulle malattie genetiche così come sullla materia inorganica.
Perchè parlano di un certo approccio mentale ed epistemologico che, se da una parte ci permette un incredibile sviluppo tecnologico e pratico, dall'altra ci incatena a questa oggettivizzazione della propria percezione del mondo, in cui i concetti devono essere ridotti a coerenza per essere funzionali ad un'operazione.
Questo ha profonde implicazioni sulla selezione delle possibilità stesse di ricerca, sulle strade percorribili e quelle non percorribili, che sono tutt'altro che libere.

Il punto non è negare la Scienza. Ma averne la consapevolezza di un Kuhn, piuttosto che la Fede di un Popper, che a me pare molto simile a quella di un Sant'Agostino, cambiano solo le Leggi di riferimento...

Online cartesio

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22159
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #332 il: 30 Mar 2016, 12:59 »
L'idea della Legge, il suo carattere omogeneo così come quello affermativo-positivo, non sono neutri, né casuali.

Per fortuna.

La differenza sostanziale tra le "leggi" scientifiche, quelle che gli scienziati chiamano teorie, e quelle religiose, è che nella ricerca scientifica è connaturata l'idea della verifica sperimentale. Una teoria che viene smentita dall'esperienza non è più una "legge", ovvero viene abbandonata.
Di passaggio osservo che la parola "legge" viene usata soprattutto da chi non fa ricerca, forse come retaggio di un'educazione religiosa.
Sono sicuro che anche voi avete sentito parlare di "teoria" della relatività, non di "legge" della relatività.

Non mi risulta che una teoria religiosa sia stata verificata tramite l'esperienza. Che ne so, la reincarnazione, il giudizio universale, la resurrezione dei corpi, tutte cose prudentemente collocate al di là di ogni possibile verifica, non sia mai.

Offline carib

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30356
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #333 il: 30 Mar 2016, 13:54 »
Perché trattare congiuntamente le due cose le rende slegate dalla realtà?
Perché l'essere umano diversamente dalla realtà inanimata è pensiero - razionale e non cosciente - e affetti. Perché mettere insieme la nascita dell'Universo e la nascita umana può generare confusione. I religiosi, difatti, lo fanno sempre (quando parlano di creazione).

Ma soprattutto si sta parlando di Scienza, dunque di un qualcosa pienamente interno all'essere umano, che solo indirettamente riguarda la "realtà inanimata" di cui parli.
La scienza e il metodo empirico sono un prodotto della razionalità umana. Santa sia la razionalità che disintegra il concetto di Male e ci libera dalle malattie, ma il pensiero scientifico è solo uno dei "caratteri" specifici dell'essere umano. Così come il pensiero religioso e quello metafisico, del resto.

Essere umano e realtà inanimata (per altro in tale divisione, questa si molto astratta, dimentichi per intero qualsiasi vita che non sia umana) certamente differiscono tra loro, ma questo non rende meno vere alcune affermazioni relative alla Scienza intesa come prodotto integralmente umano (che parli di atomi, di protozoi o di realtà umane).
Non dimentico affatto----> "Quel pensiero che parla genericamente di (inizio della) "vita" anche quando si riferisce all (inizio della) "vita umana".

Quanto affermo sulla Scienza vale anche per le scienze fisiche.
Le conseguenze del riduzionismo scientifico, del rasoio di Occam, sulle possibilità di indagine umane riguardano anche la ricerca sui molluschi, sulle malattie genetiche così come sullla materia inorganica.
Perchè parlano di un certo approccio mentale ed epistemologico che, se da una parte ci permette un incredibile sviluppo tecnologico e pratico, dall'altra ci incatena a questa oggettivizzazione della propria percezione del mondo, in cui i concetti devono essere ridotti a coerenza per essere funzionali ad un'operazione.
Questo ha profonde implicazioni sulla selezione delle possibilità stesse di ricerca, sulle strade percorribili e quelle non percorribili, che sono tutt'altro che libere.

Il punto non è negare la Scienza. Ma averne la consapevolezza di un Kuhn, piuttosto che la Fede di un Popper, che a me pare molto simile a quella di un Sant'Agostino, cambiano solo le Leggi di riferimento...
Per me il riduzionismo sta nell'approccio razionale a tutto ciò che è realtà umana. Talmente razionale che diventa astratto* e rischia di fare il gioco - se non addirittura in certi casi di soccombere - del pensiero religioso che è altrettanto razionale.

*Un esempio classico che chiama in causa la scienza empirica è la sperimentazione animale per la produzione di psicofarmaci. A monte c'è l'idea che la malattia mentale sia di origine biologica e che essa incida sul comportamento. Quindi secondo questa impostazione - sebbene nessuno abbia mai scoperto il gene della schizofrenia - uomini e topi reagirebbero allo stesso modo. Questo approccio impedisce di pensare che invece la malattia mentale è malattia del pensiero che a sua volta si è dissociato per la perdita degli affetti e quindi del rapporto con la realtà umana. Questa cosa i topi non ce l'hanno. La vita topesca non è vita umana. Avete mai sentito fare un discorso dissociato a un topo? Forse Francesco d'Assisi risponderebbe di sì...

Offline Tarallo

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111509
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #334 il: 30 Mar 2016, 14:26 »
Almeno l'ho dimostrato. L'unica (?) differenza che impedisce di applicare questa frase para para all'impatto delle religioni e al loro approccio al metafisico. Accusarne la scienza a me fa un pó  ridere, anche perche' e' lei che cambia sempre se stessa consapevole che la verita' di oggi, che e' utilizziamo per guidarci, potrebbe cambiare domani. Vallo a di' a Lucky Luke Luciano, che segue un libro, uno solo, scritto non se sa da chi non se sa quando e tradotto non se sa come. Suvvia.
Devo correggermi, non sia mai me se scatena frotnwards e' la fine.

Online FatDanny

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37445
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #335 il: 30 Mar 2016, 14:44 »
La differenza sostanziale tra le "leggi" scientifiche, quelle che gli scienziati chiamano teorie, e quelle religiose, è che nella ricerca scientifica è connaturata l'idea della verifica sperimentale. Una teoria che viene smentita dall'esperienza non è più una "legge", ovvero viene abbandonata.
Di passaggio osservo che la parola "legge" viene usata soprattutto da chi non fa ricerca, forse come retaggio di un'educazione religiosa.
Sono sicuro che anche voi avete sentito parlare di "teoria" della relatività, non di "legge" della relatività.

Non mi risulta che una teoria religiosa sia stata verificata tramite l'esperienza. Che ne so, la reincarnazione, il giudizio universale, la resurrezione dei corpi, tutte cose prudentemente collocate al di là di ogni possibile verifica, non sia mai.

Probabilmente non riesco a spiegarmi, perchè si continua a tornare su un punto non in discussione.
E' chiaro che le teorie scientifiche cambiano o vengono addirittura smentite in toto, mai negato.
Anche a me i capelli cadono continuamente e vengono sostituiti, eppure la mia capigliatura resta la stessa.
Oggetto della mia critica non è il contenuto delle teorie scientifiche ma la loro struttura e come si rapportano tra loro. E' la modalità stessa di oggettivazione della percezione umana che, pur passando di teoria in teoria, mantiene lo stesso rapporto con essa (vedete com'è difficile cambiare modo di pensare quando si è abituati ad una certa struttura dei concetti e della concettualizzazione?).
E' l'idea stessa che una teoria risponda alla realtà e non ad una semplice percezione che sballa il senso e il significato della Scienza.
La "verifica sperimentale" non è una smentita, ma una conferma di quanto sostengo, non a caso mi sono soffermato sul ruolo e il significato dell'esperimento come verifica.
Il che non rende sbagliata tale verifica, semplicemente però occorre capire cosa comporta in termini di concetti, assimiliazione dei concetti e rappresentazione del mondo circostante.

Guardate, in realtà buona parte della discussione a me dimostra esattamente la difficoltà a concepire i concetti in forma contraddittoria.
Mi rispondete più o meno tutti come se dicessi che la Scienza fosse sbagliata, deprecabile, da rigettare come metodo. Invece semplicemente ne sto descrivendo l'aspetto antitetico, la sua essenza negativa che convive con quella positiva (non è un giudizio , semplicemente intendo quella parte contraddittoria che viene rimossa della sua forma appartente-positiva, così come avviene per tutti i concetti esattamente sulla base della logica razionale operante).


...

Non ci troviamo anzitutto perchè facciamo riferimento a cose diverse.
Io non sto trattando insieme realtà umana e nascita dell'Universo.
Ma realtà umana e percezione umana della nascita dell'Universo. Come vedi le tratto insieme perchè nessuna delle due riguarda la realtà inanimata e ambedue riguardano l'essere umano.

Per arrivare ad una conoscenza della nascita dell'Universo sicuramente utilizzerei il metodo scientifico, perché mi sembra il più adatto. Il che non contraddice affatto quanto finora ho detto.

Capiamoci bene: non sto dicendo che la Scienza mistifica come sia nato l'Universo. O come i corpi si attraggono.
Se parlassi di questo vi autorizzerei a rinchiudermi quanto prima.
Ma che oggettiva quella che è una semplice percezione. Ossia attraverso il suo metodo trasforma una rappresentazione mentale in realtà oggettiva e soprattutto oggettiva la separazione - tutta artificiale - tra soggetto e oggetto.
Questo cosa implica?
Da un lato implica la possibilità di utilizzare quella rappresentazione oggettivata ai propri fini (conoscenza, tecnica, tecnologia).
Dall'altro implica la rappresentazione del mondo come realtà data, conoscibile (approccio contemplativo), e non come realtà in divenire sempre determinata dal soggetto (anche quando si parla di gravità).

Questo suo secondo "modo di essere" ha sostituito il ruolo della religione nell'epoca contemporanea, perché ha consegnato all'essere umano quelle certezze nel rapporto con la Verità che una volta erano appannaggio della Religione. Una volta era il Divino a recapitare all'essere umano il messaggio della Verità, oggi è la Scienza.

Fare un passo in avanti vuol dire iniziare a considerare il Vero, il Reale, non come il terreno dell'affermazione univoca e falsificabile, ma come il terreno del possibile. Delle possibilità alternative. Delle scelte fatte e di quelle mancate.
Vi faccio un esempio che può essere molto chiaro: vuol dire affermare che la Storia SI FA con i Se e con i Ma e non il contrario (che invece deriva esattamente da  ciò che dico).
Proprio perché non parliamo di una catena di cause ed effetti, ma una molteplicità reticolare di possibilità in relazione tra loro.

E' chiaro che questo ragionamento ha scarse implicazioni per come viene studiata la forza di gravità, se non per il fatto che poteva essere concepita diversamente in un altro percorso possibile della conoscenza umana.
Ma basta allargare lo sguardo per capire le immense implicazioni che può avere il riconoscere le conseguenze operanti dell'approccio scientifico e quei correttivi che sarebbe utile per l'essere umano apportare per non restare intrappolato in una nuova Religione, dopo aver faticato tanto per uscire dalle vecchie.

Offline carib

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30356
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #336 il: 30 Mar 2016, 14:53 »
La Scienza non cambia MAI se stessa. Da qualche secolo.
Cambiano le teorie scientifiche e i paradigmi. Non la struttura del pensiero scientifico.
Clamoroso come si dia alla scienza un carattere rivoluzionario che non ha affatto.
FD taglio i tuoi post solo per comodità, non per sminuire la portata del tuo discorso ;))

Quello che c'è di rivoluzionario nel pensiero scientifico è il metodo (di pensiero).

E' la stessa concezione che ci fa ritenere, senza ragione, la forza di gravità un qualcosa di concreto e il concetto di Egemonia un qualcosa di astratto, laddove ambedue invece condividono una stessa natura astratta, mentre a cambiare è unicamente la gerarchia che abbiamo assimilato nella nostra vita. non a caso.
La scienza è più paragonabile al Gattopardo che ad una rivoluzione permanente.

Inoltre non è che questa cosa viene falsificata mostrando i disastri prodotti dalle religioni.
Non sto certo sostenendo che dovremmo tornare a credere in un'entità trascendente.
Sto dicendo che occorre capire le conseguenze di questa nuova credenza immanente, la Scienza, del suo linguaggio, la matematica, e della sua struttura, la logica formale.
la difesa strenua che spesso sento dinanzi a discorsi del genere mi ricorda molto la difesa religiosa e altrettanto spesso palesa dei dogmi.
Forse la differenza sta nel fatto che la difesa del metodo scientifico è motivata da risultati oggettivi. Un'altra differenza è nella capacità del pensiero scientifico di mettersi in discussione. Un'incertezza che è alla base dell'evoluzione culturale dell'umanità.

Ma perché, in fin dei conti, è una difesa che si erge per tutelare la stessa funzione.
"Giù le mani dalle sicurezze che rendono stabile la mia concezione del mondo e la mia dislocazione in esso!"
Non sono dogmi di carattere metafisico, ma restano dogmi.
Non a caso si parla di "leggi scientifiche".
L'idea della Legge, il suo carattere omogeneo così come quello affermativo-positivo, non sono neutri, né casuali.
Ma le Leggi scientifiche sono tali nella nostra testa. Nella realtà agiscono sempre e solo in termini di rapporti, non di leggi.
E qui penso di essere d'accordo. Un pensiero basato unicamente sul metodo empirico finisce per forza di cose per arenarsi di fronte alla ricerca su ciò che non è visibile: ad esempio, il pensiero umano. Come nasce, quando nasce il pensiero umano? La scienza empirica non è in grado di dimostrarlo. Nemmeno il pensiero religioso è in grado di farlo ma come per ogni cosa ha una risposta. Che poi è sempre la stessa e anche qui IMHO c'è una bella differenza col metodo scientifico...

Offline carib

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30356
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #337 il: 30 Mar 2016, 14:59 »
FD taglio i tuoi post solo per comodità, non per sminuire la portata del tuo discorso ;))

Quello che c'è di rivoluzionario nel pensiero scientifico è il metodo (di pensiero).
 Forse la differenza sta nel fatto che la difesa del metodo scientifico è motivata da risultati oggettivi. Un'altra differenza è nella capacità del pensiero scientifico di mettersi in discussione. Un'incertezza che è alla base dell'evoluzione culturale dell'umanità.
E qui penso di essere d'accordo. Un pensiero basato unicamente sul metodo empirico finisce per forza di cose per arenarsi di fronte alla ricerca su ciò che non è visibile: ad esempio, il pensiero umano. Come nasce, quando nasce il pensiero umano? La scienza empirica non è in grado di dimostrarlo. Nemmeno il pensiero religioso è in grado di farlo ma come per ogni cosa ha una risposta. Che poi è sempre la stessa e anche qui IMHO c'è una bella differenza col metodo scientifico...

edit: ho visto ora il tuo post prima di questo. Aggiungo:



..

Fare un passo in avanti vuol dire iniziare a considerare il Vero, il Reale, non come il terreno dell'affermazione univoca e falsificabile, ma come il terreno del possibile. Delle possibilità alternative. Delle scelte fatte e di quelle mancate.
Vi faccio un esempio che può essere molto chiaro: vuol dire affermare che la Storia SI FA con i Se e con i Ma e non il contrario (che invece deriva esattamente da  ciò che dico).
Proprio perché non parliamo di una catena di cause ed effetti, ma una molteplicità reticolare di possibilità in relazione tra loro.

Ipotesi. La parola è "ipotesi". Uno dei cardini del metodo scientifico che si fonda sulla formulazione di ipotesi da verificare. Sbaglio?


[vabbé volevo modificare e invece mi sono quotato :DD]


Capiamoci bene: non sto dicendo che la Scienza mistifica come sia nato l'Universo. O come i corpi si attraggono.
Se parlassi di questo vi autorizzerei a rinchiudermi quanto prima.
Ma che oggettiva quella che è una semplice percezione. Ossia attraverso il suo metodo trasforma una rappresentazione mentale in realtà oggettiva e soprattutto oggettiva la separazione - tutta artificiale - tra soggetto e oggetto.
Questo cosa implica?
Da un lato implica la possibilità di utilizzare quella rappresentazione oggettivata ai propri fini (conoscenza, tecnica, tecnologia).
Dall'altro implica la rappresentazione del mondo come realtà data, conoscibile (approccio contemplativo), e non come realtà in divenire sempre determinata dal soggetto (anche quando si parla di gravità).

Questo suo secondo "modo di essere" ha sostituito il ruolo della religione nell'epoca contemporanea, perché ha consegnato all'essere umano quelle certezze nel rapporto con la Verità che una volta erano appannaggio della Religione. Una volta era il Divino a recapitare all'essere umano il messaggio della Verità, oggi è la Scienza.

Fare un passo in avanti vuol dire iniziare a considerare il Vero, il Reale, non come il terreno dell'affermazione univoca e falsificabile, ma come il terreno del possibile. Delle possibilità alternative. Delle scelte fatte e di quelle mancate.
Vi faccio un esempio che può essere molto chiaro: vuol dire affermare che la Storia SI FA con i Se e con i Ma e non il contrario (che invece deriva esattamente da  ciò che dico).
Proprio perché non parliamo di una catena di cause ed effetti, ma una molteplicità reticolare di possibilità in relazione tra loro.

E' chiaro che questo ragionamento ha scarse implicazioni per come viene studiata la forza di gravità, se non per il fatto che poteva essere concepita diversamente in un altro percorso possibile della conoscenza umana.
Ma basta allargare lo sguardo per capire le immense implicazioni che può avere il riconoscere le conseguenze operanti dell'approccio scientifico e quei correttivi che sarebbe utile per l'essere umano apportare per non restare intrappolato in una nuova Religione, dopo aver faticato tanto per uscire dalle vecchie.
E no Danie'! Non è il pensiero umano che "crea" le onde gravitazionali. Il pensiero umano le ipotizza, crea una serie di strumenti per verificare l'ipotesi e se l'ipotesi è esatta, le trova. Ma le trova perché esistono.

Offline carib

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30356
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #338 il: 30 Mar 2016, 15:13 »
Cmq mentre noi siamo qui a [*citazione di Wolf*] a vicenda, Halle Berry ha aperto il suo account su Instagram postando una foto in topless.

GLORIA AD HALLE!

Offline Tarallo

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111509
Re:"Dio non è morto" - GLORIA A DIO!
« Risposta #339 il: 30 Mar 2016, 15:20 »
Io uno che mi oggettiva una percezione giusta, o onestamente giusta fino a prova contraria, lo preferisco a uno che me ne oggettiva una completamente immaginaria, seppur piu' confortante. E questa, ripeto, non e' affatto una gabbia. Le gabbie ci sono, le abbiamo tutti, ne abbiamo a migliaia. E' un falso problema.
 

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