Riprendo la parola anche io e dico la mia, come voce fuori dal coro di credente convinto:
Tu che dici? Non credi che (e' vero anche per me, eh, ma non nel dominio del metafisico) l'ambiente in cui sei cresciuto abbia influenzato le cose in cui credi? Se fossi cresciuto in una sacca di plastica, isolato dagli altri, sarebbe andata ugualmente? Come mai tutti quelli che credono nella religione stanno piu' o meno nello stesso posto? Un caso? Il clima?
Certamente l'ambiente nel quale una persona cresce è molto importante nella formazione della persona stessa, sia nel corpo e ancor più nella sua coscienza, ma non è affatto vero che quelli che hanno determinati tipi di credo siano raccolti tutti in un unico posto. Dal momento che nella radice della mia persona c'è quell'alito di vita che Dio ha soffiato in me in un lontanissimo tempo remoto, il mio istinto di figlio lo avrei sentito ovunque fossi stato, così come ovunque fossi cresciuto avrei cercato mio padre. Ammettiamo, come suggerisci tu, che io possa essere nato in........Kamchatka. Probabilmente sarei stato istruito con gli usi e costumi (morali, civili, religiosi, sociali....) di quel posto, ma questo non avrebbe impedito alla mia coscienza di “avvertire” il desiderio, la volontà di cercare Dio. Ne è la prova il fatto che (esempio) anche in Asia sempre più persone stanno abbracciando e riconoscendo Dio nonostante i grandi, grandissimi ostacoli e impedimenti vari che le autorità mettono in atto (come si può leggere nel link che segue
https://www.porteaperteitalia.org/persecuzione/_wwlist/)
Ora rispondo un po’ più diffusamente a FD concentrandomi su alcune affermazioni che riporterò, anche se vedo comunque che la discussione è andata parecchio avanti e tanti hanno portato il proprio contributo
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Se riesco a dimostrare oggettivamente (o ritengo che tale dimostrazione sia oggettiva) qual'è la cosa migliore per l'essere umano, allora tu che dici qualcosa di diverso necessariamente stai affermando qualcosa di peggiore.
Il che ti rende, sempre seguendo la logica, o in una posizione di ignoranza o di malafede.
In ambedue i casi si è privati della legittimità di una posizione diversa. O meglio ancora della realizzabilità di una posizione diversa.
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Io ammetto senza timore di fare parte del mondo degli ignoranti nel senso più letterale del termine, proprio perché data la mia natura umana e limitata, ignoro (=non so) tante cose. Non ho questa bramosia di sapere tutto e di riuscire a collocare tutto quello che mi circonda nella sfera razionale dello “spiegabile”. Non cambia (=interagisce con) la mia vita. Una volta poi che io sia riuscito a farlo, il fatto di aver raggiunto questo risultato non comporterebbe nessun cambiamento né aggiungerebbe un solo secondo di vita alla mia esistenza. Non sono io ad avere il controllo o il comando sulla mia esistenza ma è Dio, ed è a Lui che io mi affido.
Ma mi viene da chiederti: tu, in questa discussione, non stai forse perseguendo quello che ritieni essere il “concetto esatto”? Come ti poni nella scelta fra le due posizioni che descrivi con grande proprietà di linguaggio? (
Anche se penso di capire che la tua posizione consista nella terza ipotesi nella quale realizzi la possibilità di una posizione diversa )
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Una volta era il Divino a recapitare all'essere umano il messaggio della Verità, oggi è la Scienza.
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Mi vuoi dire cioè che la scienza ha preso il posto di Dio perché le ipotesi scientifiche sono state dimostrate mentre quelle divine no? Il fatto è che per poter dimostrare la veridicità di molte ipotesi scientifiche sono passati anni, anni e ancora anni, durante i quali la scienza non ha comunque perso di validità. Ugualmente per verificare l’esistenza di Dio passeranno ancora anni
e tieni presente che la parola “anni” nella realtà umana vuole dire 365 giorni ma nella realtà spirituale il concetto temporale non è lo stesso. Nel frattempo anche Dio
non è cambiato, mentre il mondo sì: è andato avanti, sono cambiati gli uomini, le donne, gli animali, i fiori e le piante, è cambiato il clima, sono stati scoperti virus, vaccini, bosoni e onde gravitazionali, medicine e metodi di cura, i mezzi di trasporto e le maniere di viaggiare, perchè tutto quello che è sotto il controllo dell’uomo può cambiare e tutti ci rendiamo conto di come effettivamente stia cambiando. Invertire i fattori non si può, perchè, molto semplicemente, Dio NON è sotto il controllo dell’uomo, ma viceversa.
Quando poi ho letto quello che segue sono rimasto sbigottito:
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Talmente diffuso e capillare di rischiare di non essere percepito.
Un po' come Dio...
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"No, non posso crederci......." e poi dici pure
Esattamente: tutto è funzione
Analizzando questi tuoi ragionamenti ne viene fuori che...... che sei un credente!! O perlomeno nello spiegare certi tuoi concetti ragioni come tale. Perché ammetti la possibilità dell’esistenza di Dio, e lo fai nella stessa maniera per la quale ammetti e spieghi dettagliatamente tutto quello che dici. Cioè:avvalori quello che dico io pur se nella direzione opposta, capisci? Infatti
tutto è funzione e funzionale a Dio che ha realizzato tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo, ma anche in ciò che NON vediamo, NON tocchiamo o NON sentiamo.....La differenza fra noi due la fa il fatto che io ho parlato di “fede” e di quello che, grazie ad essa, io abbia non solo la Speranza (con la S maiuscola come dice gesulio) ma la CERTEZZA di un qualcosa dopo la morte, mentre tu questa fede l’hai fatta sparire sotto le macerie della tua razionalità filosofica.
E in questo puoi
(possiamo) star sicuro
(i): che questa certezza tutti noi prima o poi ci troveremo a doverla affrontare, proprio come ora affrontiamo gli effetti e le conseguenze della legge di gravità, che piaccia o no.
Leggo poi molti altri spunti di dialogo e vedo che siete andati ancora più in avanti...... io per ora mi fermo qui, anche perché
sto seguendo con un po' di fatica però fino in fondo la discussione