Sono due giorni che mi domando se il DESTINO e' stato un poco cattivo o tanto buono .
Chi ha deciso (in bene) quel decimo di secondo in meno o (in male) quel decimo di secondo in piu' .
Nel bene (TANTO) una persona e' viva . Nel male (POCO) una macchina e' distrutta .
Ma non e' stato dio e non e' un segnale .
Il destino ha solo deciso che non era il momento .
Sai, il problema qui è tra il relativo/soggettivo (io che sono vivo e sto qui a scrivere) e l'assoluto/oggettivo.
Per fare pace, per accettare (circa) alcuni accadimenti della mia vita non ho potuto fare altro che pensarla nel seguente modo: poteva andarmi peggio/magari è andata bene così, non posso saperlo.
Non potremo mai sapere quale sarebbe stato l'esito di una situazione che non ci è accaduta, magari anche Hitler è stato meglio di un Hitler alternativo che sterminava il triplo delle persone, non possiamo saperlo.
Magari anche morire atrocemente potrebbe essere meglio di vedere i propri cari morire davanti ai nostri occhi. E così via.
Ora, questo ragionamento è
facile appunto perché nell'andare di merda comunque poteva andare peggio, oggettivamente, ma certo se penso ad altre persone, anche gente che conosco... onestamente il ragionamento resta valido ma è difficile da applicare.
Quindi si, magari c'è un Dio buono e misericordioso, ma dai poteri limitati, che poco può ed a cui molto sfugge, che però quando può ci fa rallentare un attimo, ci fa perdere tempo, ci fa fare quella cazzata inutile che cambia le cose. Il destino è Dio, il fato è Dio, nella mia concezione Dio è tutto ciò che non è spiegato e spiegabile, è quel qualcosa a cui ci aggrappiamo quando scivoliamo.