Ma se la fede entra nella vita politica e sociale è ovvio che se ne parli. Se la fede diventa teocrazia, o la base di una teocrazia, perché non dovremmo parlarne?
La vera fede che si basa su Cristo e quindi sull'Evangelo , è rivolto ad un mondo che non è quello terreno. Nella famosa frase 'date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio' , c' è tutta la divisione che Egli fa tra il terreno e lo spirituale. Quindi la fede non può e ne deve sfociare in teocrazia. I sovrani o ecclesiastici che lo hanno fatto non erano in linea con la Parola, lo hanno fatto/fanno come strumento per raggiungere il potere (vedi il papa re o i monarchi assoluti della storia) Dio già in Genesi ha dato il libero arbitrio a l'uomo per cui io sono per uno stato democratico e laico,
quindi rivendico il diritto di votare secondo lo stesso principio di libero arbitrio. Termino qui dicendo che per me è un aberrazione chi si presenta alle elezioni giurando sul Vangelo, tradisce innanzitutto il comandamento di non nominare (leggersi 'usare') il nome di Dio invano e per ultimo chi ha fede. Fede significa avere un rapporto intimo con Dio basato sulla Parola, senza intermediari, riti, dogmi inventati dall'uomo.