Prendo due frasi del tuo intervento.
Certamente l'impossibile non è realizzabile, ma perché parli solo di razionalismo nella sua accezione più meccanicistica?
Visto che preferisco non assolutizzare parlo per me: io trovo piacere e mi sento realizzato in molte delle cose che faccio senza dover per forza pensare a una dimensione spirituale supplementare. Ci sono piaceri diretti (sesso, cibo...) dovuti ai nostri istinti primordiali ma allo stesso tempo dei piaceri di dimensioni più ampie (l'amore, l'amicizia, la riuscita di alcune intuizioni) fino a trovare soddisfazione anche in cose che ci sopravvivranno (dal percorso scolastico dei nostri figli alla conquista di Marte).
Allo stesso tempo ci sono emozioni negative, chiaramente.
Ho bisogno di collegare queste emozioni alla spiritualità? No.
Voglio negare la spiritualità altrui? No.
E invece l'impossibile E' realizzabile.
Non è realizzabile nel contesto dato, ma lo diviene se la fede nella sua realizzabilità ti porta ad agire come se lo fosse (e quindi a compierlo).
Questa cosa non è così per la fisica o la biologia (dove infatti si usa correttamente la logica razionale), ma è assolutamente così per le vicende umane.
Mentre invece noi oggi siamo totalmente bloccati come società perché abbiamo iniziato a ragionare di società, economia e politica come se stessimo parlando di fisica o di medicina.
Il problema, come diceva anderz, non è l'Io, ma il Noi (come estensione dell'Io).
Sembra paradossale ma quanto stiamo dicendo non serve all'Io in quanto Io (che non ne ha bisogno né per mangiare, cacare, scopare, né per amare o provare amicizia, ma guarda caso sono proprio questi gli esempi che hai fatto), ma all'io per creare la connessione necessaria al Noi.
Per questo dire che deve rimanere relegata al proprio privato e non detta a nessuno è un'immensa cazzata.
Se non crea le connessioni necessarie al Noi serve a meno di zero. Ma è chiaro che ciò non può essere compreso da chi proprio non ha capito a cosa serve tutto questo.
Non a caso oggi la società intesa come Noi che si percepisce come collettività è morta.
Non a caso siamo chiusi nell'individualità assoluta ed estrema. Perché morta la fede, morto il pensiero forte, morta la spiritualità è venuto meno ciò che permetteva le connessioni.
NON le connessioni individuali tanto care a carib (l'affettività) che ti fanno amare e provare amicizia e che, ancora guarda caso, sono le uniche contemplate dalle analisi odierne. Fondamentali eh, ma non sufficienti.
Le connessioni collettive, sociali, quelle in grado di produrre soggettivazioni, per una specie sociale come la nostra altrettanto importanti.
A questo serve un totem, un luogo di culto finanche un'ideologia politica.
La dialettica tra pensieri relativistici (si può dire?) e non assolutistici come quelli religiosi è sicuramente percorribile, ma chiaramente presuppone un'evoluzione culturale e sociale che si può intuire ma allo stato ancora in forma embrionale.
Se io posso discutere con un mio amico conservatore davanti a una birra senza alzare le mani perché questo non può avvenire tra deputati o tra nazioni?
La creazione delle Nazioni Unite non è una prima evidenza della possibilità di un'alternativa al sovranismo e al culto della diversità? Non è abbastanza evidente che il nazionalismo sia sempre promosso da chi questo nazionalismo lo intende cavalcare per brama di potere e dominio?
Anche questa seconda parte denota lo stesso problema.
No che non puoi, quanto presupponi è una pura illusione e non perché non siamo abbastanza evoluti culturalmente o socialmente.
Come vedi, ancora una volta, confondi il rapporto Io-Io (connotato dall'affettività e in cui ciò è possibile) con il rapporto Io-Noi, dove invece ciò è impensabile perché in tale campo non domina l'affettità ma la materialità.
Certo che posso discutere con un mio amico di destra, ma ciò non significa che possa farlo (o mi interessi farlo) con l'insieme "Destra".
Con l'insieme Destra (o Imprenditori o Antiabortisti o X) ci confliggo perché siamo materialmente antitetici gli uni agli altri.
E nel farlo non ci basiamo unicamente su elementi razionali, ma su un immaginario, un'autonarrazione, un sentire comune, un'identità.
Il Soggetto si forma per negazione, un gran contributo della psicoanalisi nel '900 che ti consiglio di approfondire.
La creazione delle Nazioni Unite no, proprio non è l'evidenza che quanto dici sia possibile.
Anzi, è l'evidenza che ciò è un'illusione bella e buona (e infatti basta vedere come funzionano, come non funzionano e chi decide in ultima istanza).