Non si capisce perché si abbia bisogno di a) un sistema morale condiviso a priori (se lo si condivide a posteriori benissimo) e b) di un supporto per costruire un sistema morale.
Questo supporto ha fatto più danni che Carlo in Francia, lasciamo che gli individui sviluppino il loro sistema morale indipendentemente.
Fat dirà ma così le rivoluzioni non le fai mai. Non è vero. Le rivoluzioni devono basarsi su osservazioni razionali e oggettive e essere spinte da un afflato comune verso un obiettivo oggi inesistente e della cui realizzabilitá o eccesso di idealismo sapremo solo quando sarà raggiunto.
perché gli esseri umani assimilano i sistemi morali/etici nella fase della loro vita in cui ancora non hanno capacità critica.
E questo è dimostrabile anche grazie al metodo scientifico.
Così come ti ritrovi in una società non perché ad un certo punto firmi un contratto di accordo con le leggi vigenti, ti ci ritrovi e basta.
Quindi serve proprio a priori, mentre a posteriori diviene terreno di negoziazione.
Per questo la ragione deve bilanciare la fede, che altrimenti diviene un assoluto.
Non è il supporto in sé ad aver fatto danni, ma il Potere istituzionalizzato quando diviene un assoluto. Laico, religioso, ateo, a fiorellini.
Le rivoluzioni NON POSSONO basarsi su osservazioni razionali e oggettive perché non esiste oggettività in un conflitto sociale-politico, per definizione. Perché per definizione ci sono due parti con interessi contrapposti, non esiste un interesse oggettivo e generale.
Chi parla di "interesse generale" tra i pensatori politici (es. Rousseau) è infatti precursore o fautore dell'assolutismo.
Se una cosa non è realizzabile qui e ora non si può pensare che venga raggiunta in modo razionale perché la razionalità (finanche il metodo scientifico) ti dicono che quella cosa è IMPOSSIBILE. perché, CORRETTAMENTE, si basano sul dato.
Se il metodo scientifico smettesse di basarsi sul dato distruggerebbe se stesso e questo comporterebbe perdere tutti i benefici che invece ci regala.
Il metodo scientifico DEVE far questo, non gli si può chiedere di andare oltre ed autoinvalidarsi.
Occorrono altri strumenti, occorre la "mistica del non ancora" come la chiamava Ernst Bloch.
Per altro, per avere una visione più corretta delle religioni e dei sistemi a priori:
sapete quante epidemie ha evitato il divieto di mangiare maiale nella regione dei principali monoteismi, soprattutto in un'epoca in cui non c'erano gli strumenti medici per affrontarle?
Sapete quante vite umane ha salvato?
Ora, ma voi credete davvero che i rabbini o gli imam fossero convinti che Dio se ne stava su una nuvoletta a intimare "
non mangiate il maiale impuro! Sfonnateve de pecora ma il maiale non me lo toccate!"
Parto da questo esempio profano e facilmente comprensibile per far notare che in molte discussioni religiose ci sono dibattiti di elevatissimo tenore su come una società dovrebbe articolarsi.
Vere e proprie perle di saggezza umana.
Erano elitarie e oscurantiste? Regà ma non è che i dibattiti laici nella francia del 1700 fossero invece alla portata del primo contadino della vandea. Non fate l'errore di vedere la storia ex post.
Il metodo scientifico ci ha regalato una capacità di capire il mondo incredibile, incommensurabile, meravigliosa. Un traguardo prezioso da preservare con cura.
Per preservarlo evitate di chiedergli quel che non può fare, di dare risposte che non può dare.
La razionalita scientifica non può organizzare una società, può solo descriverne alcuni effetti nel descrivere il mondo che ci circonda.
Per organizzare una società o per trasformarla ci vuole altro e occorre essere consapevoli che in questo altro non c'è nulla di oggettivo, nulla di raggiungibile in forma razionale e concordata.
Perché gli interessi materiali e i convincimenti sono e resteranno diversi.
Non c'è scorciatoia che aggira il conflitto nella storia.
È anche vero però come dice Tarallo che è il libero arbitrio che decide se curarsi o meno.
E se la stragrande maggioranza non vuole essere accompagnata non è colpa della scienza. O di chi ha introdotto il metodo scientifico, ecc.ecc
mai detto che è colpa della scienza o del suo metodo.
E' colpa di una concezione filosofico-etica ammantata di oggettività perché si nasconde dietro "mamma scienza". Che trasforma tratti culturali in tratti atavici, naturali o oggettivamente razionali.