ma quindi di chi ci dobbiamo fidare?
ancora non hai risposto.
e ancora una volta, metti sullo stesso piano religione e scienza.
semplicemente il dibattito non è possibile in questo modo.
Questa mi sembra la domanda cardine.
In realtà ti ho risposto e se ho parlato dei maestri del sospetto mi sembra piuttosto palese la risposta: oggettivamente di nessuno, soggettivamente di chi ritieni più opportuno.
è il bisogno di non poter fare a meno dell'affermazione di una realtà oggettiva a renderti pari ad un credente.
Non il ritenere la legge di gravità oggettivamente valida (graziarcazzo che lo è), ma fare di quella legge un oggetto del Reale.
E' la stessa scienza (vedi differenza tra quantistica e fisica newtoniana) a suggerirci che il tema non è stabilire ciò che è vero, ma ciò che è valido in un rapporto dato, per esempio col mondo microscopico rispetto alla dimensione visibile.
Potrei farti altri due esempi:
- le teorie freudiane, prendi l'istinto di morte, sono clinicamente false. Ciò è indubbio. Scientificamente Freud è stato falsificato. Ciò però non le priva di valore perché invece su un altro piano quelle teorie restano preziosissime, come si può riscontrare in "Eros e Civiltà" di Marcuse.
Se ne fai un metodo di cura sbagli, se le usi per intepretare il mondo possono esserti utili (e anzi, possiamo dire che lo sono già state guardando alla produzione teorica del secolo scorso).
- la teoria del Valore di Marx su un piano di fenomenologia economica è irrintracciabile. Per il semplice fatto che le categorie del valore, del plusvalore e del lavoro necessario non sono fenomeni misurabili, ma interpretazioni concettuali dei meccanismi che si celano dietro i fenomeni misurabili di prezzo, profitto e salario. Su un piano di misurazione scientifica sono inutilizzabili, al massimo possono essere concettualmente dedotti. Questo non rende inutile (e nemmeno falsa) la teoria economica che ha condizionato un secolo e mezzo di storia umana.
Questo significa non fare del metodo scientifico il metodo con cui è possibile abbracciare la verità oggettiva, pur riconoscendogli tutti i possibili meriti che può avere.
Nella
Gaia Scienza Nietzsche basa la fede nella scienza sull'assunto "Dio è la Verità e la Verità è divina" (Nietzsche, l'ateo materialista dell'anticristo e di "al di là del bene e del male"). Qui è il punto. E' il significato che diamo alla verità, non i suoi riscontri concreti.
E' questo smodato bisogno a mettere sullo stesso piano credenti e scentisti. E quindi la funzione che hanno per loro religione e scienza.
non gli scienziati, ma gli scentisti. continuate a confondere le cose per spostare la mia critica dalla vostra concezione di scienza alla scienza (altra oggettivazione).
La debolezza dei credenti è la stessa debolezza degli scentisti e ambedue si attaccano alla veste della Verità per muovere i propri passi, perché pensano che senza di essa mancherebbe il terreno sotto i piedi.
Quale terreno di confronto può esserci se non stabiliamo un modo con cui concordare ciò che è vero e ciò che è falso? Come si può arrivare ad un punto condiviso senza poter riporre una fiducia oggettiva in qualcuno o qualcosa?
Riconoscendo l'effettivo terreno di confronto già in essere, che è poi quello evidenziato dalla scuola del sospetto: il conflitto (materiale e psicologico) e il dominio.
Sono questi a definire il vero e quindi il possibile.
Anche gli accordi che troviamo basandoci sul metodo sono condizionati dal dominio.
Non significa che la legge di keplero è vera perché c'è il capitalismo altrimenti sarebbe falsa, ma che arrivi a determinate conoscenze rispetto ad altre sulla base dei suddetti condizionamenti e non per una cooperazione tecnico-metodologica volta alla progressione di una conoscenza oggettiva.
Quindi, per concludere, la base del confronto non è l'accordo su ciò che la realtà E', ma il conflitto tra quel che la realtà rappresenta (interessi) per gli attori in campo.
Non è la realtà più vera a prevalere, ma quella più forte (potere).
Una verità da dimostrare è in realtà una verità da affermare (soggetto e volontà).
Niente è reale, tutto è possibile.