Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma

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Offline cartesio

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22201
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #60 il: 04 Mar 2016, 22:09 »
Fa er favore non quotarmi

te piacerebbe
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #61 il: 04 Mar 2016, 22:37 »
Giako ha detto cose giuste a parer mio, soprattutto questa: perchè i poveri devono vivere in periferia?


ma poi qui leggo di ex craxiani che ora da grillini fanno i moralisti e quindi che devo pensare?

te piacerebbe

si, parecchio
è patetico voler imporre un dialogo

Offline Rorschach

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12881
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #62 il: 04 Mar 2016, 23:14 »
Perché io non posso avere una Ferrari?
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #63 il: 04 Mar 2016, 23:34 »
Perché io non posso avere una Ferrari?

 :)

ecco su sta frase, questa qui, potremmo aprire un discorso infinito e non trovare mai un punto di accordo

ma lassiam perdere (sto topic sta a pija 'na brutta piega..)

Offline Kredskin

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8992
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #64 il: 05 Mar 2016, 10:25 »
Perché io non posso avere una Ferrari?
E' una domanda bellissima, tra l'altro il sottile senso dell'assurdo dietro cade a fagiuolo nell'altra domanda assurda (per questa società) a cui facevi riferimento.

Io al centro ci ho abitato per quasi 30 anni, a colosseo, in una bellissima casa del 700, di quelle con le travi in legno e tutto il resto. Bello, scendevo ed in 5 minuti ero a piazza di spagna, potevo passeggiare tutta la sera per strade bellissime, monumenti etc. etc.

Poi, visto che la ferrari non è un valore astratto ma una cosa concreta che richiede il lavoro di persone che vanno pagate, sono dovuto andare a vivere nella mondezza, in un posto in cui la mia lingua era quella meno parlata.

Ora non abito neanche più nel Lazio e la domanda di giako (ciao bello  ;) ) la trovo interessante su vari livelli, perché sarebbe una domanda giusta al di fuori del contesto economico e sociale in cui viviamo. Ma se togliamo i soldi, togliamo i lavori di merda da schiavi che spesso tocca fare per potersi permettere case al centro (e macchinoni) e togliamo chi dovrebbe tutelarci da un energumeno qualsiasi che viene e ci frega la casa al centro con la forza, cosa rimane?

A me piacerebbe tanto vivere ancora al centro di roma, ma sulla base di cosa mi spetterebbe più di chi può pagarsi un affitto di 1500 euro al mese?
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #65 il: 05 Mar 2016, 12:05 »

A me piacerebbe tanto vivere ancora al centro di roma, ma sulla base di cosa mi spetterebbe più di chi può pagarsi un affitto di 1500 euro al mese?

e daje!!  :)

Offline carib

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30356
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #66 il: 05 Mar 2016, 12:12 »
Forse è in topic, forse no. Nel dubbio  :)

Roma, i furbetti del mattoncino fanno affari con l'edilizia agevolata
Per 40 anni rivenduti a prezzo di mercato immobili realizzati e acquistati in convenzione. Una gigantesca speculazione su decine di migliaia di case. Danno erariale da 800mln

di Paolo Tosatti  Globalist venerdì 4 marzo 2016




Anni di sacrifici trascorsi a pagare un mutuo, un affitto o a mettere da parte i soldi necessari a comprare casa. Per poi scoprire che il proprio appartamento vale poco più di un box auto a due posti.
Il caso è esploso a Roma agli inizi di ottobre, pochi giorni dopo la pubblicazione della sentenza 18135 della Cassazione. La decisione adottata dalla Suprema corte, a sezioni unite, il 16 settembre 2015 ha scoperchiato nella Capitale un vaso di Pandora che celava al suo interno un sistema di speculazione su immobili costruiti con piani di edilizia convenzionata, realizzati per garantire il diritto alla casa a persone con limitate disponibilità economiche. Immobili che però sono stati venduti o affittati a prezzi di libero mercato, in violazione della legge.

Una pratica che si è trascinata per decenni a Roma, determinando situazioni paradossali in cui appartamenti pagati poco più di 100mila euro sono stati rivenduti a cifre di poco inferiori a 400mila, accanto a casi di canoni di locazione cresciuti ben oltre il limite imposto.
Le cifre riportate dalla stampa nelle scorse settimane parlano di 200mila situazioni irregolari, precisando che si tratta di una stima per difetto. Valutazione confermata dall'associazione Area 167, che da anni si occupa della questione fornendo assistenza legale ai cittadini che hanno avuto la sfortuna di finire negli ingranaggi di questo sistema irregolare ma cristallizzatosi in anni e anni di prassi. "Duecentomila euro è di per sé una cifra importante - spiega a Globalist Giuseppe di Piero, presidente di Area 167 -. Che però non rende esattamente le dimensioni del problema se non si considerano due aspetti. Il primo è che dietro ogni singola situazione ci sono due soggetti, chi vende e chi acquista, e quindi i numeri salgono rapidamente, perché spesso parliamo di famiglie. Il secondo è che il discorso odierno riguarda le situazioni che si sono venute a determinare negli ultimi dieci anni, perché per quelle precedenti è scattata la prescrizione". La matassa dunque è molto più intricata di quanto potrebbe sembrare.

Un po' di storia. In Italia l'edilizia residenziale pubblica è partita nel 1971 con la legge 865, che ha dato attuazione alla legge 167 del 18 aprile del 1962. La legge 167 ha introdotto i cosiddetti Peep, Piani di edilizia economica popolare, con il duplice obiettivo di fornire all'ente pubblico gli strumenti per programmare gli interventi nel settore della casa e di incidere tramite questi sull'assetto del territorio urbano, contrastando la speculazione fondiaria e indirizzando lo sviluppo dell'edilizia economica e popolare.
Nell'ambito di queste leggi si è sviluppata l'edilizia convenzionata, che presuppone appunto una convenzione tra il Comune e un soggetto attuatore per porre in essere un intervento costruttivo. Tale convenzione prevede tra le altre cose un limite al prezzo massimo di vendita dell'immobile per evitare che l'acquirente, che lo ha ottenuto a un prezzo agevolato, possa successivamente alienarlo a un prezzo "di libero mercato", realizzando un profitto che sarebbe in contrasto con la ratio della disciplina.
"A partire dalla fine degli anni Settanta in poi quasi il 60% degli edifici costruiti a Roma è stato realizzato in edilizia convenzionata", sottolinea Di Piero di Area 167. Il problema è che nella Capitale la norma sul prezzo massimo di vendita è stata disapplicata, generando l'attuale situazione di caos, che riguarda interi quartieri.

Un punto di svolta nelle leggi che regolano la materia edilizia si è avuto con il "decreto sviluppo" del 2011. "Con questo provvedimento è stata introdotta una norma che ha previsto la possibilità di affrancare i vincoli in ordine alla determinazione dei prezzi massimi di cessione gravanti sulle abitazioni costruite in edilizia convenzionata, derivanti dalla convenzione originaria tra Comune ed ente attuatore, attraverso la stipula di una nuova convenzione tra il proprietario e il Comune e previo pagamento di una somma di denaro allo stesso - chiarisce il notaio Lorenzo Stucchi di Milano -. A partire dall'emanazione della norma del 2011 sull'affrancamento dai vincoli esistenti, alcuni Comuni si sono mossi in fretta, come è successo ad esempio a Milano, provvedendo a predisporre nel giro di poco tempo convenzioni per l'affrancamento dal prezzo massimo. Altri Comuni invece hanno impiegato più tempo". È questo il caso di Roma.

Il consiglio notarile di Roma e il Comune. "Prima della sentenza della Corte di Cassazione a sezione unite del 16 settembre 2015 l'orientamento giurisprudenziale in tema di vincoli al prezzo di vendita non era univoco, anche se la maggior parte delle decisioni in merito riteneva che il limite al prezzo massimo per gli immobili costruiti in edilizia convenzionata trovasse applicazione solo per il primo assegnatario", precisa il notaio Francesco Gerbo, membro del consiglio notarile di Roma con delega all'esame delle questioni relative agli effetti della sentenza 18135.
Dopo la decisione della Suprema corte, il presidente del Consiglio nazionale del notariato ha incontrato il presidente del Consiglio notarile di Roma e i rappresentanti del Comune per discutere degli effetti concreti prodotti dalla stessa. E a dicembre 2015 il commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca ha emanato la delibera n.33, che era stata redatta dall'assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo della giunta dell'ex sindaco Ignazio Marino.

La delibera ha cercato di sanare una situazione estremamente complicata. In sostanza per decenni a Roma sono stati venduti immobili realizzati in edilizia convenzionata senza tenere conto dei vincoli al prezzo massimo di vendita, perché il Comune ha seguito un orientamento giurisprudenziale secondo cui questo vincolo doveva applicarsi solo al primo assegnatario dell'immobile. La sentenza della Cassazione ha però chiarito che il vincolo permane anche per le compravendite successive perché, scrivono i giudici, l'edilizia agevolata ha lo scopo di "garantire il diritto alla casa, facilitando l'acquisizione di alloggi a prezzi contenuti ai ceti meno abbienti e non certo quella di consentire successive operazioni speculative di rivendita a prezzo di mercato".
"Con la citata delibera 33 vengono a distinguersi due differenti situazioni - continua il notaio Gerbo -. La prima è quella in cui il soggetto che intende vendere l'immobile è il primo assegnatario dello stesso. La seconda è quella in cui il venditore è quello che tecnicamente si definisce un 'avente causa', ossia colui che ha ottenuto l'immobile a vario titolo (acquisto, successione a causa di morte, donazione, eccetera, ndr) dal primo assegnatario".

Nel primo caso il proprietario che vuole vendere al prezzo di mercato deve stipulare una nuova convenzione con il Comune, pagando allo stesso una certa somma. Nel secondo la questione è più complessa. "Tanto l'ufficio legale del Comune quanto il Consiglio notarile di Roma - spiega Gerbo - ritengono che sia necessario un provvedimento normativo ad hoc da parte della Regione Lazio per sbloccare la situazione, dato che il Comune non ha un potere normativo. In mancanza di questo provvedimento si può certamente vendere il bene, ma rispettando il prezzo massimo previsto".
Negli uffici del Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica del Comune di Roma gli impiegati non sono in grado di fornire alcuna informazione circa il prezzo da pagare per eliminare il vincolo del prezzo massimo di vendita per gli immobili, neppure a grandi linee. Al momento i cittadini possono presentare la domanda per stipulare la convenzione e gli uffici la raccolgono, ma senza poter offrire chiarimenti su quello che sarà l'iter da seguire, sulle tempistiche e sui costi dell'operazione.

Qualcosa per qualcuno non torna. L'associazione Area 167 contesta le spiegazioni fornite dal Consiglio notarile di Roma e l'operato dell'amministrazione capitolina e sottolinea l'esistenza di un "tacito accordo tra Comune, notai, banche e agenzie immobiliari".
"La delibera 33 prova malamente a tappare una voragine di irregolarità che è stata scavata in decenni di violazione delle norme - sostiene l'avvocato Antonio Corvasce, che segue l'associazione -. Per anni e anni a Roma si è preferito chiudere gli occhi invece che applicare la legge. Che è estremamente chiara. Prova ne è il fatto che in realtà, nonostante il Comune parli nella delibera di 'interpretazione ondivaga anche giurisprudenziale' in realtà a nostro avviso non esiste neppure una sentenza precedente alla 18135 della Cassazione che abbia posto in discussione l'esistenza dei vincoli al prezzo di vendita. Dirò di più: già nel 2011 la Cassazione era intervenuta sulla questione con una sentenza, la 506 del 12 gennaio, che diceva esattamente ciò che è stato ribadito da quella più recente del 16 settembre. Semplicemente la Corte di Cassazione ha voluto pronunciarsi nuovamente sulla materia. Inoltre nel resto della Penisola, appena uscita la norma del 2011 sull'eliminazione del vincolo al prezzo massimo di vendita, la maggioranza dei Comuni si è affrettata a elaborare la relativa convenzione. Questo invece a Roma non è stato fatto".

Il provvedimento adottato da Tronca, in ogni caso, non risolverebbe il problema, dato che, continua Corvasce "presenta criticità insanabili, considerato che i criteri di determinazione del corrispettivo per l'affrancazione dai vincoli collegati al prezzo massimo a cui si fa riferimento nel provvedimento sono assolutamente incerti, non fosse altro perché non è dato sapere come e quando l'amministrazione capitolina intende determinare il valore venale dei suoli di cui si parla".
L'impatto sociale che questa situazione ha determinato è facilmente immaginabile: un numero impossibile da calcolare con esattezza ma verosimilmente elevato di atti di compravendita bloccati e, presumibilmente, migliaia di secondi e terzi acquirenti che hanno comprato la propria casa al salato prezzo di mercato e oggi sono di fatto costretti a svincolarla dal prezzo massimo di vendita per non trovarsi con un immobile che vale un quarto, un quinto o anche meno di quanto è stato pagato. Versando al Comune somme che ancora non sono note. Senza contare la mole di contenziosi collegati alle case
che sono state affittate a prezzi molto più alti di quelli consentiti.
"In aggiunta a ciò - precisa Di Piero - la nostra associazione ha stimato un danno erariale di almeno 800 milioni di euro derivante dalla mancata osservanza delle regole, tra cui ad esempio l'applicazione delle sanzioni che dovrebbero essere inflitte a chi ha aggirato la norma sul prezzo massimo di vendita. Abbiamo sempre denunciato questi errori e in alcuni casi siamo stati ascoltati. Ad esempio il Comune di Lecco ha preferito seguire una nostra nota piuttosto che un parere della Corte dei Conti. Invece il Comune di Roma e i notai capitolini ci hanno sempre ignorato. Tanto è vero che non hanno mai risposto a nessuna delle numerose lettere che gli abbiamo inviato. Con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti".

Offline Tarallo

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111509
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #67 il: 05 Mar 2016, 12:20 »


Io al centro ci ho abitato per quasi 30 anni, a colosseo, in una bellissima casa del 700, di quelle con le travi in legno e tutto il resto. Bello, scendevo ed in 5 minuti ero a piazza di spagna
Ecco chi aveva la Ferrari!! :DD

Offline Kredskin

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8992
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #68 il: 05 Mar 2016, 12:26 »
Ecco chi aveva la Ferrari!! :DD
SUPEROT

Pensa che la prima macchina che ho avuto ( e ce l'ho avuta per parecchio) è stata una vecchia Y de merda co 60 cavalli... presa a 23 anni, perché prima niente ciccia.

Questo per dire che non sto certo dalla parte di chi il ferrari ce l'ha, anzi, una vecchia che invece di finire per strada campa dignitosamente mi fa solo che piacere.

Ma ho grossi dubbi che siano tutte vecchie de 90 anni queste, ed ho grossi dubbi che siano tutte famiglie senza una lira che non potevano fare altre che avvantaggiarsi per sopravvivere.

Questa è una favoletta a cui proprio non voglio credere.
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #69 il: 05 Mar 2016, 12:27 »


Ma ho grossi dubbi che siano tutte vecchie de 90 anni queste, ed ho grossi dubbi che siano tutte famiglie senza una lira che non potevano fare altre che avvantaggiarsi per sopravvivere.

Questa è una favoletta a cui proprio non voglio credere.

e infatti saranno 15 post che dico: attenzione! valutare caso per caso e non abbandonarsi alla furia

Offline Kredskin

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8992
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #70 il: 05 Mar 2016, 12:30 »
e infatti saranno 15 post che dico: attenzione! valutare caso per caso e non abbandonarsi alla furia
Su questo non ci piove, ma quanti sono? sembra quasi ci siano solo vecchiette.
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #71 il: 05 Mar 2016, 12:31 »
...sembra quasi ci siano solo vecchiette.

ma chi è che lo dice?

Offline Kredskin

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8992
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #72 il: 05 Mar 2016, 12:41 »
ma chi è che lo dice?
Mettiamola così: se di fronte all'ondata di indignazione  si parla solo di vecchiette sradicate l'impressione è questa. Se ste vecchiete sono il 95% allora si fa bene a parlare solo di loro, a mettere le mani avanti.

Se sono il 5% invece c'è un problema, perché prima si dovrebbe parlare di tutto il resto e poi anche delle vecchiette, specificando (e credo siamo TUTTI d'accordo su questo) che chi non ha mai avuto scelta non deve pagare.
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #73 il: 05 Mar 2016, 12:51 »
Mettiamola così: se di fronte all'ondata di indignazione  si parla solo di vecchiette sradicate l'impressione è questa. Se ste vecchiete sono il 95% allora si fa bene a parlare solo di loro, a mettere le mani avanti.

Se sono il 5% invece c'è un problema, perché prima si dovrebbe parlare di tutto il resto e poi anche delle vecchiette, specificando (e credo siamo TUTTI d'accordo su questo) che chi non ha mai avuto scelta non deve pagare.

su questa impostazione nessuno può essere contrario

ma perchè ti pareva che qualcuno stesse difendendo i fiodena?  :)

io intendevo solo dire che il giustizialismo senza giustizia è una brutta roba (e in alcuni netter usciva sta roba)

Offline Kredskin

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8992
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #74 il: 05 Mar 2016, 12:57 »
su questa impostazione nessuno può essere contrario

ma perchè ti pareva che qualcuno stesse difendendo i fiodena?  :)

io intendevo solo dire che il giustizialismo senza giustizia è una brutta roba (e in alcuni netter usciva sta roba)
Mi pareva che qualcuno stesse minimizzando e deviando l'attenzione.

Ma ripeto, tutti i discorsi sono ipotetici perché, almeno io, non so se ste vecchiette sono la maggioranza o meno.

Per il resto sono d'accordo con te, le cose vanno valutate ma la paura è che come al solito verranno valutate da chi sugli impicci ci campa.

Poi ci sarebbe da parlare, ed anche molto, sul sistema che ci ha portato qui, che ci ha portato ad una vita spesso indecorosa e fatta di compromessi umilianti, che ci ha portato a dover anche solo chiederci cosa fare di una vecchia che non paga l'affitto, mentre affacciandoci dalla finestra vediamo vari anziani che rovistano nei cassonetti.

Ma sarebbe lunga e probabilmente inutile.

Fosse per me vorrei un sistema equo e che aiuti chi non ha reddito, che abbia come primo parametro la dignità e la giustizia.

Offline Thorin

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3079
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #75 il: 05 Mar 2016, 14:31 »
Stavo ripensando al post di Giako... Per come la vedo io, lui è costretto a vivere in una scuola occupata proprio perchè il sistema così com'è è una merda, che da tutto a pochi e niente a molti, se si ridistribuissero gli aiuti ne gioverebbe magari lui per primo...
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #76 il: 05 Mar 2016, 14:46 »
Stavo ripensando al post di Giako... Per come la vedo io, lui è costretto a vivere in una scuola occupata proprio perchè il sistema così com'è è una merda, che da tutto a pochi e niente a molti, se si ridistribuissero gli aiuti ne gioverebbe magari lui per primo...

è un modo di vedere le cose

un altro è che il 50% della ricchezza mondiale è in mano a 62 persone

Offline Thorin

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3079
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #77 il: 05 Mar 2016, 15:47 »
è un modo di vedere le cose

un altro è che il 50% della ricchezza mondiale è in mano a 62 persone
Eh, ma se non riusciamo a risolvere il problema del Comune, la vedo dura col Mondo...
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #78 il: 05 Mar 2016, 17:45 »
Stavo ripensando al post di Giako... Per come la vedo io, lui è costretto a vivere in una scuola occupata proprio perchè il sistema così com'è è una merda, che da tutto a pochi e niente a molti, se si ridistribuissero gli aiuti ne gioverebbe magari lui per primo...

I parametri reddituali e patrimoniali per accedere, e rimanere, negli immobili di proprietà pubblica sono noti, le "sviste" durante i censimenti ed i mancati controlli incrociati tra anagrafe e fornitori di servizi sono dolosi se non proprio criminali.
Se uno come Giako, e migliaia come lui, non riescono ad ottenere una casa e proprio a causa degli abusi dei senza titolo, e questo vale sia in periferia che in centro.

Prima che lo sfratto alla vecchietta di novanta anni andrebbero messe le manette ai funzionari che chiudono gli occhi, o per incapacità e/o omissione di atti o per corruzione e/o concussione.

Offline Giako77

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7701
Re:Affitti a prezzi stracciati al centro di Roma
« Risposta #79 il: 05 Mar 2016, 17:54 »
Scrivo nuovamente al volo che sono sempre di fretta...scusatemi!


Cosa c'entra la Ferrari? Si è parlato tanto sui giornali della vecchietta di 81 anni che abita in casa popolare a piazza navona e paga 7,65€...io direi embè...paga anche troppo! Chi paga 7,65€ è chi ha un reddito annuo di 4000€ e quindi è giusto che stia li! E ripeto NESSUNO paga solo quella cifra ma ci sono gli oneri accessori (che variano dai 30 ai fino ai 120 €). La soluzione? Deportare la vecchietta? Ma siete impazziti?

Vorrei ricordare che c'è anche una sentenza della corte costituzionale che sancisce che le case pubbliche non possono essere soggette a speculazioni e quindi la soluzione che proponeva Rorschach, che era la stessa di Tronca, cioè affittarla a 3000€ al mese è inattuabile, proprio perchè quelle case hanno dei vincoli...infatti Tronca ha poi fatto marcia indietro!

Inoltre vorrei dire che se non vogliamo le tor bella e i corviale dobbiamo necessariamente distribuire la popolazione su tutta la città ma non solo anche all'interno dei condomini: ogni blocco di case costruite mi dai il 20% di case dato che abbiamo gli oneri concessossione edilizia più bassi d'Europa...


P.s.: saluto a  Kredskin


Stavo ripensando al post di Giako... Per come la vedo io, lui è costretto a vivere in una scuola occupata proprio perchè il sistema così com'è è una merda, che da tutto a pochi e niente a molti, se si ridistribuissero gli aiuti ne gioverebbe magari lui per primo...

Pura verità.

 Io guadagno 750€ al mese come operatore sociale (mi occupo di disabili) e non sono in grado di pagarmi un affitto a 39 anni...che fine dovrei fare? Insieme ad altre 25 famiglie come me abbiamo deciso di occupare questo edificio, di rimetterlo a posto dallo stato di degrado e di abbandono in cui stava e ci siamo fatti la nostra "tana". Abbiamo fatto spazi sociali, un teatro, una sala multimediale e tante altre iniziative sociali per il quartiere...insomma non ci facciamo i caxxi nostri ma cerchiamo di essere utili alla collettività che ci vede con grande diffidenza. Non avevamo alternative e vsto che era da anni abbandonato lo abbiamo ripulito dalle cagate dei piccioni e dalle siringhe dei tossici...oggi sono abitazioni per persone con reddito basso...

Comunque tutto questo va inserito all'interno del progetto politico-economico neoliberista di cancellazione di tutto ciò che è pubblico che siano case, dipendenti, lavoro o servizi...niente di nuovo...si deve preparare il terreno all'opinione pubblica che le case popolari è piena di imbroglioni per giustificare la cancellazione del diritto sacrosanto di avere un tetto sopra la testa. E tutto questo nasce dalla legge 80 del decreto Renzi-Lupi che vi voglio raccontare appena ho il tempo di scrivere...
 

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