ora ho un po' di tempo per risponderti e mi dai l'occasione per fare un discorso più complesso, mostrando tutte le imbecillità che sono diffuse in Occidente nella narrazione storica del tempo (anzi, dei tempi perché parlerò anche dell'Inghilterra).
1) il terrore staliniano per la sua paranoia ha per oggetto il Partito e in particolare i suoi organi dirigenti.
è un fenomeno limitato se preso in questi termini, riguarda uno scontro tra "comunisti" quindi se vuoi a te interessa relativamente. Che te frega se i "comunisti" si ammazzano tra di loro. Quasi meglio no?
Al massimo è qualcosa che dovrebbe preoccupare me.
Ad ogni modo queste purghe faranno qualche migliaio di morti, in particolare tra Soviet Supremo, Comitato Centrale e quadri locali
2) il terrore staliniano conosciuto nei suoi termini massivi è stato invece una modalità di reclutamento forzato della forza lavoro in attività che nessuno, per come era svolto il lavoro in URSS, avrebbe svolto. Perché ti ricordo che a differenza dell'Occidente in URSS un pasto lo avevano tutti quindi non vigeva il ricatto del lavoro salariato, ma ci torno.
Un po' come quando abolita la schiavitù negli USA in alcuni stati masse di neri vennero arrestati per... lavorare nei campi di cotone.
Questa affermazione te la dimostro: i Katorga erano già diffusi ai tempi dello zar, vi venivano mandati i dissidenti per lavorare principalmente nelle miniere (e industria pesante di guerra). Si veniva mandati in Siberia pure prima.
Con la differenza che nei Katorga le condizioni di vita e di lavoro erano nettamente peggiori e moriva più del doppio delle persone.
Quindi Stalin è un benefattore? Tutt'altro, parliamo di un criminale a comando di un regime dispotico.
Ma la differenza è fondamentale: se vedi l'aggravarsi delle cosiddette "purghe" o al contrario l'attenuarsi vedrai che questo non dipende dalle paranoie di stalin ma dalle necessità produttivo-industriali dell'Unione Sovietica.
Serve più gente in miniera? Aumentiamo la repressione. Serve meno gente? allentiamola.
Dentro le miniere della prima industrializzazione si muore. è un fatto. Ma è un fatto che non riguarda solo l'URSS.
3) L'aspetto sicuramente inaccettabile, vergognoso, raccapricciante di questo lavoro è che si era forzati al lavoro, si veniva arrestati, privati della libertà e costretti a lavori che portavano alla morte.
Una vergogna inumana, non so definirla diversamente.
Bene, andiamo a vedere che cosa successe nell'Inghilterra tra il 1760 e la metà del 1800, che qui se parli di Jack lo Squartatore mi viene il dubbio che tu ne sappia davvero poco.
Bene, avvenne esattamente lo stesso.
Alle persone in primo luogo vennero tolti i terreni comuni delle comunità agricole che permettevano la disponibilità della sussistenza. Quindi vennero in primo luogo affamate. Hai presente che significa venir presi per fame? Sai che significa l'inedia? Ecco, questo. Non fu prerogativa di Stalin con gli Ucraini.
Tuttavia non bastò nemmeno questo. La consuetudine a vivere in un determinato modo era troppo elevata, inoltre la Chiesa svolgeva un ruolo caritatevole e c'erano leggi a difesa dei poveri che gli garantivano la sussistenza (Speenhamland Law)
Cosa fecero? Adottarono delle leggi (Poor Law) che rendevano illegale il "vagabondaggio" e come punizione imponevano il lavoro nelle workhouse. In concreto? Chiunque veniva trovato in giro senza poter dichiarare presso chi lavorava veniva portato a lavorare a forza. Lavori forzati.
Lavori in cui il 46% della forza lavoro erano minori sotto i 18 anni. Hai presente vedere una bambina di 7 anni tirare un carrello di carbone dentro cunicoli per 16 ore? ecco, esattamente così.
Fino alla morte. Bambini mutilati, bambini con problemi respiratori prima di aver compiuto 10 anni, bambini ciechi. E tutti questi senza alcuna tutela una volta subito il danno, che mica c'era la previdenza sociale. Abbandonati, fino alla morte.
Jack lo squartatore stocazzo.
Solo nel 1831 il lavoro under18 fu regolato e posto il limite di 12 ore al giorno. DODICI.
Che grande progresso.
Bene, se vai a vedere le morti in questo contesto dovute ai lavori forzati e paragoni la popolazione inglese con quella russa vedrai che la situazione non è affatto diversa.
Cambia solo il criterio: da una parte si forzavano al lavoro i cosiddetti "dissidenti" (ma in realtà spesso era una scusa, da cui la lettura paranoica che però non vale un fico secco) dall'altra erano semplicemente "poveri" che non si erano piegati al ricatto e vivevano di espedienti.
Non vedo una grande differenza etica tra l'inventarsi i dissidenti e prendere le famiglie povere e imporre loro di morire in miniera dai 5-7 anni in su. Tanto il criterio "politico" quanto quello "sociale" mi sembrano disgustosi, ma il secondo è stranamente tollerato nella memoria storica della nostra società.
4) Questa lettura non vuole in alcun modo sollevare di responsabilità il socialismo reale sovietico, che diede vita ad un abominio, ma inquadrarlo nel vero fenomeno a causa di tutto questo: l'industrializzazione. Che in URSS fu particolarmente rapida per recuperare terreno.
L'industrializzazione ebbe questi caratteri OVUNQUE. stravolse la vita tradizionale, che non aveva minimamente questi tratti barbarici checché ne possa pensare LaFonte e i libri che ha studiato, e IMPOSE una vita radicalmente diversa con la forza, non potendo convincere con la ragione (non l'avrebbe scelta nessuno di sua volontà).
5) è QUESTA la ragione per cui, come dici tu, "da Krusciov in poi andò meglio".
Semplicemente perché, come in occidente, una volta eseguito il primo sforzo col sangue di chi ci lavorò, le condizioni poterono mitigarsi. Non c'entra niente la paranoia, non c'entra niente il marxismo, non c'entra niente la moderazione di chi venne dopo.
Semplice logica del Capitale fisso e delle economie di scala. Attivata la base di capitale la produttività aumenta attraverso la tecnologia e si può limitare la spremitura forzata di esseri umani.
6) La storiografia mainstream dice (sull'Occidente, perché ovviamente fa comodo sull'URSS perseguire con la favoletta del comunismo sanguinario): si vabbé, è vero, però visto il progresso che ne conseguì per tutti ne è valsa la pena. Alla fine grazie a quei sacrifici ora il benessere è diffuso.
Fermo restando che un discorso simile si sarebbe potuto fare anche nell'URSS dove le condizioni di vita migliorarono decisamente con l'industrializzazione le questioni sono due.
- a che prezzo? Il prezzo pagato in ambedue i contesti è inaccettabile e rende NON sostenibile la sua difesa
- in realtà in ambedue i contesti il problema non venne semplicemente risolto, ma DELOCALIZZATO.
Sia l'Occidente sia l'URSS spostarono il lavoro minorile, semi-schiavistico, usurante, quello che non poteva essere accettato in patria, nelle rispettive "colonie".
Questa è la barbarie.
Tra parentesi, questa è la barbarie che Marx ha evidenziato nella sua "legge del valore".
Se proprio vuoi trovare una colpa indelebile che l'Occidente non ha e che è prerogativa del socialismo reale è aver tradito quel pensiero e di averne fatto un paradosso, in cui oggi le persone ritengono sostenesse il contrario di quel che in realtà sostiene.